Più vigneti e meno mais in Friuli Venezia Giulia. Spazio alla birra

Il rapporto dell'Ersa sul comparto agricolo. Flessione più contenuta della media nazionale, ma cala in modo importante l'occupazione. In aumento i birrifici artigianali

UDINE - Nel 2020 il Pil del Friuli Venezia Giulia si stima essere calort del -9,8%, per quel che riguarda l'agricoltura la flessione del valore aggiunto si ferma a -0,6% contro il -2,9% nazionale.

Diminuiscono dell'1,9% le imprese del settore, ma ancora di più cede l'occupazione: -33,3%.

Segno meno per le esportazioni, -6%, e -5% le importazioni, anche se la bilancia commerciale chiude in positivo.

Sul fronte colture, i seminativi perdono terreno, -10% di superficie coltivata, mentre incrementano le foraggere e le colture permanenti, +13%.

La superficie a vigneto incrementa del +2,6%, contro il -21,4% dei terreni dedicati a mais.

Sul fronte fatturato, il mais segna 83,1 milioni di euro, -22,5% rispetto all'anno precedente; il frumento arriva a 6,8%, -34%, l'orzo a 5,1 milioni, -3%, il sorgo a 1,3 milioni, +23,5%.

La soia raggiunge i 77,3 milioni, -24%, il girasole sale a 4,5 milioni, +25,8%, e la colza incrementa del +23,5% a 2,8 milioni.

Ottime perfomance per il melo che sale del +68,7% a 45,4 milioni, e molto bene il kiwi, +59,3% a 5,7 milioni.

Segno più per la produzione di latte, le consegne nell'anno salgono del +3,4%, non atrettanto soddisfacente la remunerazione.

La carne bovina segna -0,6% nel numero di capi, mentre quella suina sale del 2%,

La produzione ittica resta in linea con i valori del 2019.

Il trend degli ultimi anni sostiene la birra che conta, in Fvg, una realtà industriale e 41 attività artigianali, oltre a Impianti pilota per la ricerca (grazie all'università di Udine), e registra un incremento delle superfici a orzo distico e luppolo.

Un settore in crescita, sia pure sul mercato locale, e che ha buone prospettive e qualche criticità.

Riproduzione riservata © il Nord Est