Masi, un pool di avvocati per la causa a Renzo Rosso
Il cda ha deliberato la nomina di esperti in diritto civile e diritto commerciale. «Dovranno valutare le azioni legali da avviare nei confronti dell’imprenditore»

Ormai è uno scontro a suon di carte bollate quello che vede l’uno di fronte all’altro Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, e Renzo Rosso, azionista attraverso Red Circle Investments. Il consiglio di amministrazione dell’azienda di Sant’Ambrogio di Valpolicella, quotata a Milano sul listino Growth, ha infatti deliberato ieri di nominare un collegio di esperti in diritto civile e diritto commerciale proprio per affrontare il contenzioso in atto con Rosso.
Il pool di legali, si legge in una nota, avrà il compito di «valutare eventuali azioni nei confronti di Renzo Rosso e le società a lui riconducibili Red Circle e Brave Wine Società Agricola». Non solo, secondo il consiglio di amministrazione di Masi gli esperti avranno il compito di individuare «ulteriori soggetti» che hanno a loro volta avviato una «campagna denigratoria, anche tramite domande giudiziali e dichiarazioni infondate, preordinata unicamente al perseguimento di uno strutturato paradigma finalizzato a destabilizzanti obiettivi extrasociali, con gravi danni anche all'immagine, al prestigio e alla reputazione di Masi Agricola».
La decisione del consiglio di amministrazione di Masi segue di poco più di un mese il terzo atto di citazione in tribunale depositato da Renzo Rosso e la controllata Red Circle Investments tramite Brave Wine. L’imprenditore vicentino ha chiesto al Tribunale di Verona di accertare se le comunicazioni rese al mercato da Masi configurino una «ingiusta lesione del diritto all’onore e alla reputazione» dello stesso Rosso e di Brave Wine e abbiano quindi determinato un «danno risarcibile».
Nella sua richiesta di risarcimento Rosso fa riferimento alle dichiarazioni della società presieduta da Sandro Boscaini, a seguito delle sue dimissioni nel marzo dell’anno scorso, all’impugnazione del bilancio da parte di Red Circle Investments dello scorso 4 agosto e dell’assemblea che ha approvato la revoca di due amministratori di Masi espressione di Red Circle. Secondo Masi Agricola invece, che intende «agire in tutte le sedi a tutela dei propri diritti» l’azione legale promossa da Rosso è «del tutto infondata» ricordando che «Rosso, Red Circle Investments e Brave Wine Società Agricola, di cui Rosso è socio unico in entrambe, hanno avviato due ulteriori procedimenti legali, nell’ambito dei quali la società ha già conferito incarico ai propri legali per resistere a tali infondate iniziative a tutela del prestigio e della reputazione di Masi». Il sospetto di Masi Agricola è che le azioni legali mosse da Rosso facciano parte di uno «strutturato paradigma finalizzato a destabilizzanti obiettivi extrasociali». La prima udienza è fissata per il prossimo 8 maggio.
Masi è oggi uno dei produttori italiani di vini pregiati più conosciuti al mondo e, in particolare i suoi Amaroni, sono pluripremiati dalla critica internazionale. Il gruppo può contare su una vocazione internazionale: è presente in circa 140 Paesi, con una quota di esportazione di circa il 72% del fatturato complessivo. Il gruppo Masi ha fatturato nel 2022 circa 75 milioni di euro con un margine operativo lordo del 18% circa. Lo scontro con Rosso era iniziato all’inizio dell’anno scorso quando Rosso aveva iniziato a criticare la governance dell’azienda in merito alla copertura del rischio cambio e al calo dell’utile netto. E aveva dato le dimissioni dal cda a marzo per non essere stato «coinvolto nei processi decisionali» e per «aver riscontrato un’organizzazione del governo societario non in linea con gli standard di riferimento di società con azioni negoziate sui mercati di capitali». —
Riproduzione riservata © il Nord Est