Tim, scatta lo sciopero contro lo “spezzatino”

Mobilitazione dei sindacati il 23 febbraio: 8 ore di sciopero e presidio a Trieste

La redazione
La sede di Tim a Rozzano (Milano), dove si svolge l'assemblea chiamata a nominare il nuovo cda, 4 maggio 2018. ANSA / MATTEO BAZZI
La sede di Tim a Rozzano (Milano), dove si svolge l'assemblea chiamata a nominare il nuovo cda, 4 maggio 2018. ANSA / MATTEO BAZZI

TRIESTE. Otto ore di sciopero proclamato a livello nazionale per difendere TIM il 23 febbraio e a Trieste le segreterie del Friuli Venezia Giulia SLC-CGIL FISTELCISL UILCOM-UIL organizzano un presidio regionale.

La mobilitazione è sata indetta per dire “no” alle ipotesi di scorporo della rete telefonica e del mercato, per ribadire l’unicità dell’azienda, per la difesa occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende del Gruppo TIM, e contro lo sperpero dei contributi del PNRR a favore delle piccole reti.
A Trieste il presidio si svolgerà in piazza Vittorio Veneto, dalle 10,30.

«E’ sbagliata  l’ipotesi unilaterale aziendale di “spezzatino” TIM – dichiarano i segretari delle tre organizzazioni sindacali. Il Premier Draghi, come da sue dichiarazioni, ha il dovere di tradurre in fatti il suo orientamento a tutela dell’occupazione della TIM, delle tecnologie e degli interessi nazionali! Se avvenisse lo scorporo della rete si priverebbe definitivamente il Paese di un’azienda di riferimento per le telecomunicazioni, del suo sviluppo e si darebbe un colpo mortale alla tenuta occupazionale
del Gruppo . Tutto questo avviene – concludono i sindacalisti – nel più completo silenzio del Governo e della
politica nazionale e locale».

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