L’occupazione frena in Friuli Venezia Giulia: nel semestre -1,4 per cento

Il lavoro dipendente perde 10 mila unità, cresce quello indipendente. Nell’industria e nel commercio il calo più marcato; servizi in controtendenza
Elena Del Giudice
Visita della fabbrica della Daikin di Ariccia in occasione del convegno "Tra passato e futuro: una storia di eccellenza internazionale nel nostro territorio" Ariccia, 20 giugno 2022. ANSA/FABIO CIMAGLIA
Visita della fabbrica della Daikin di Ariccia in occasione del convegno "Tra passato e futuro: una storia di eccellenza internazionale nel nostro territorio" Ariccia, 20 giugno 2022. ANSA/FABIO CIMAGLIA

Da diversi mesi i principali indicatori economici mostrano segnali di debolezza, dalla produzione industriale al fatturato, dalla domanda interna alla contrazione dell’export. Inevitabili dunque le ricadute sul mercato del lavoro che vedono, al 30 giugno, una flessione del numero degli occupati in Friuli Venezia Giulia. Nel primo semestre sono scesi infatti a 519 mila 400, secondo l’Istat, 7 mila 500 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, -1,4%. Segno meno anche per i disoccupati, -10,2%, a fronte di una crescita degli inattivi, +2,1%. La variazione più pesante è per il lavoro dipendente, che cede 10 mila unità, -2,3%, mentre cresce quello indipendente, +2.500, +2,5% . Tra i settori è l’industria a segnalare la variazione più consistente nel numero di occupati, passati dagli oltre 131 mila del primo semestre ’22, ai 121,600 di quest’anno, -7,6%. Cede anche l’aggregato commercio-alberghi e ristoranti, -6,7%, da 98,9 mila a 92,3 mila, a fronte di una crescita quasi di pari valore per la classificazione “altre attività di servizi”. Altro dato interessante è quello relativo alle aperture di partita Iva: nel semestre in regione ne sono state attivate 5 mila 29, erano state 5 mila 88 lo scorso anno, con una flessione dell’1,2%

«Il numero di occupati regione - spiega Alessandro Russo, ricercatore dell’Ires Fvg che ha elaborato i dati di Istat e ministero delle Finanze - scende di 7.500 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La flessione rilevata si inerisce in una fase di rallentamento tendenziale dell’occupazione iniziata nell’ultima parte del 2022 (-0,5% nel terzo trimestre, -1,7% nel quarto), dopo un forte incremento registrato nel primo semestre».La diminuzione nella prima parte del ’23 ha riguardato in egual misura sia la componente maschile (-1,3%), sia quella femminile (-1,5%) «La variazione negativa si è invece concentrata nell’ambito dell’occupazione dipendente (-10.000 unità, pari a -2,3%) - ancora Russo -. Il tasso di occupazione regionale (calcolato nella fascia di età compresa tra 15 e 64 anni) nel secondo trimestre di quest’anno si è attestato al 68,9% (75,7% per i maschi contro il 62% delle femmine) «e pur mantenendosi su un valore piuttosto elevato, quello del Fvg è il più basso del Nordest (nelle altre tre regioni supera il 70%)».

Anche il numero di persone in cerca di occupazione risulta comunque in significativa flessione nel 2023 (-2.900 unità, -10,2% sul ’22), e la diminuzione ha riguardato esclusivamente la componente maschile (-3.000 unità), mentre il numero di donne disoccupate è rimasto sostanzialmente invariato. Il tasso di disoccupazione è del 4,6% (6,2% per le donne, 3,3% per gli uomini), il valore più basso dal 2018 a oggi» conclude Russo.

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