Lavoro, in Fvg più contratti stabili per donne e over 50

Il saldo dei dipendenti è positivo per quasi 31 mila unità nei primi 5 mesi del 2025.  Welfare e benefit: la strategia delle aziende per il personale

Maurizio Cescon

Cresce a maggio il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia.

Buono in particolare l’andamento dei contratti stabili tra donne e over 50.

Le imprese, per attrarre personale e trattenere chi ha un ampio ventaglio di offerte (in particolare ingegneri e informatici oppure tecnici e operai molto specializzati), puntano su welfare e migliori condizioni.

Nei primi cinque mesi dell’anno, il mercato ha mostrato segnali di vitalità relativamente inaspettati.

Il saldo tra assunzioni e cessazioni nel lavoro dipendente si attesta a quasi + 31 mila unità, un dato che supera quello registrato nello stesso periodo del 2024 (+28.500) e anche quello del 2019 (+28.800), prima della pandemia. Sin dai primi mesi del 2025 la crescita è stata trainata dal lavoro stabile, che è tornato ad aumentare dopo la fase di rallentamento registrata tra la fine del 2023 e tutto il 2024.

Saldo positivo per oltre 5.400 posti

Nel complesso, le assunzioni effettuate nel periodo gennaio-maggio 2025 sono state 91.446, in aumento dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2024 e del 15% rispetto al 2019. Le cessazioni, al contrario, segnano un calo dell’1,3%, contribuendo a rafforzare il bilancio positivo. Non è solo la quantità a sorprendere, ma anche la qualità dei nuovi rapporti di lavoro. Nel 2024 i lavoratori a tempo indeterminato registrati dall’Istat sono 369.869, pari all’87% degli occupati dipendenti. Nei primi mesi dell’anno, le assunzioni stabili e le trasformazioni da contratto a termine crescono sensibilmente: +5,2% le nuove assunzioni a tempo indeterminato, +5,7% le trasformazioni contrattuali. Calano invece le cessazioni, in flessione dell’1,9%. Il saldo del lavoro stabile segna +5.413 posizioni.

Donne e over 50 protagonisti

La dinamica delle stabilizzazioni appare favorevole per le donne, che registrano un incremento del +9% delle assunzioni a tempo indeterminato, contro il +2,8% degli uomini. Anche per quanto riguarda le trasformazioni, la crescita è omogenea tra generi (+5,7%). In termini di età, il mercato del lavoro regionale mostra una polarizzazione: aumentano le assunzioni stabili tra i giovani tra i 15 e i 24 anni (+3,4%), con un picco nella fascia 20-24 anni (+7%), e allo stesso tempo tra i lavoratori più maturi, soprattutto i 50-54enni (+11,5%) e i 55-59enni (+16,2%). Le trasformazioni contrattuali premiano in particolare i giovanissimi (+22%) e i lavoratori tra i 30 e i 34 anni (+12,7%), ma anche gli over 55 (+15,4%).

I settori trainanti

L’incremento del lavoro stabile coinvolge in modo eterogeneo i settori economici. In testa troviamo il settore Sanità e assistenza sociale +50%; Finanza e assicurazioni +42%; Trasporto e magazzinaggio +19%; Commercio e terziario nel complesso +12,2%. Nel caso delle sole trasformazioni contrattuali, si osservano crescite significative nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (+18%) e nei servizi di supporto alle imprese (servizi di pulizia), con un +13,4%.

Meno dimissioni, ma turnover elevato

Le dimissioni volontarie sono in calo del 6,6% rispetto al 2024, anche se si mantengono su volumi elevati. Questo dato segnala un parziale rallentamento della mobilità professionale post-pandemica, ma anche la persistenza di un mercato del lavoro dinamico.

la strategia delle imprese

Secondo Carlos Corvino, responsabile dell’Osservatorio regionale del mercato del lavoro «il ritorno alla crescita del lavoro stabile è un segnale molto interessante. In un momento in cui l’economia rimane incerta, non sono i cicli economici a spiegare l’espansione, ma piuttosto due dinamiche convergenti: da un lato l’invecchiamento della forza lavoro, che impone un ricambio generazionale per sostituzione; dall’altro, un cambiamento di approccio da parte delle imprese, che si trovano costrette ad alzare la qualità dell’offerta – in termini di stabilità e condizioni contrattuali – per attrarre e trattenere il personale di cui hanno bisogno. Si tratta di un passaggio importante, che potrebbe segnare una transizione strutturale nel mercato del lavoro regionale». —

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