Likum, spettro chiusura: in bilico 95 dipendenti. «Garanzie per tutti»

Nessun esito dagli incontri al tavolo della Regione per l’azienda di materie plastiche. Indetti due giorni di sciopero

La redazione

Non ha avuto i risultati sperati l’incontro di lunedì scorso tra i vertici della Likum, il sindacato e la Rsu. E ora la situazione è precipitata: la nuova proprietà dell’azienda trevigiana, la società rumena Fast Effectiv Solution 360, avrebbe deciso di chiudere l’attività, valutando anche l’ipotesi di fallimento.

Likum è un’azienda delle materie plastiche con sedi a Oderzo e Ponte di Piave, che impiega 95 addetti. Alla base del precipitare della crisi lo sfilarsi di quello che era un possibile annunciato e mai concretizzato acquirente, il quale avrebbe dovuto rilevare l'azienda da Fast Effectiv Solution 360, società alla quale, appena poche settimane fa, il fondo tedesco Accursia Capital aveva improvvisamente ceduto gli asset.

Non hanno avuto esito, in questa crisi, alcuni incontri svolti al tavolo dell'Unità di crisi della Regione Veneto: non sarebbero mai giunte informazioni di reale concretezza rispetto alle probabilità di intervento da parte di un compratore.

L’assemblea dei dipendenti ieri ha deciso uno sciopero a partire da mercoledì 24 a venerdì 26 settembre. Inoltre, nella giornata di domani, dalle 12 alle 14, si terrà un presidio nel parcheggio in località Levada, vicino ai due stabilimenti. Secondo il sindacato adesso è necessario agire subito per salvaguardare spettanze e reddito dei dipendenti, definendo incentivi e attivando quanto prima la cassa integrazione straordinaria fino al 31 dicembre.

«Siamo inorriditi – afferma Francesca Cagnola della Fiom Cgil di Treviso – dalla freddezza con la quale è stata condotta questa operazione con la quale, artefice e complice il fondo di investimento Accursia Capital, si lasciano a casa i lavoratori e le lavoratrici di entrambi gli stabilimenti. A fronte di questo trattamento ingiustificato e irrispettoso è necessario ora protestare e chiedere quantomeno un riconoscimento economico, oltre alla garanzia dell’ammortizzatore sociale». 

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