In Veneto rallenta il lavoro, ad agosto altri 67.400 posti ma sono meno del 2024

A determinare il risultato del periodo sono la flessione delle assunzioni (-2%) e il contestuale lieve incremento delle cessazioni contrattuali (+1%), ma soprattutto l’andamento del mese di agosto (-10.500 posti)

Nicola Brillo

Nei primi otto mesi del 2025 il bilancio del mercato del lavoro dipendente privato in Veneto è positivo per 67.400 posizioni di lavoro, ma rimane al di sotto di quello dell’analogo periodo dell’anno precedente (+78.400 unità).

Veneto Lavoro ha rilasciato La Bussola, appuntamento mensile con l’Osservatorio regionale Mercato del Lavoro.

Nonostante il contesto di forte incertezza a livello internazionale, il bilancio del lavoro dipendente in Veneto rimane positivo tra gennaio e agosto, con una crescita delle posizioni lavorative che, tuttavia, si sta progressivamente riducendo mese dopo mese.

A determinare il risultato del periodo sono la flessione delle assunzioni (-2%) e il contestuale lieve incremento delle cessazioni contrattuali (+1%), ma soprattutto l’andamento del mese di agosto.

Il saldo mensile (-10.500), tipicamente negativo in questo periodo dell’anno, è infatti più sfavorevole di quello del 2024 (-7.200), rispetto al quale registra anche un calo pari al -5% delle attivazioni e un aumento del +4% delle cessazioni.

Sul fronte delle cessazioni si registrano un calo di dimissioni e licenziamenti disciplinari e un contestuale aumento di conclusioni per fine termine e di licenziamenti economici individuali e collettivi (in particolare nei servizi turistici e in alcuni comparti industriali).

L’agricoltura segna un bilancio (+10.200) peggiore di quello dello scorso anno (+13.100), sebbene il saldo del mese di agosto sia in linea con quello del 2024.

Il comparto industriale registra un bilancio di 4.200 posizioni lavorative in più, con una riduzione delle cessazioni (-2%) e delle assunzioni (-2,5%), e un peggioramento del saldo mensile nel metalmeccanico, nelle costruzioni e in alcuni ambiti del made in italy.

L’occhialeria, in particolare, nel corso dell’anno perde 450 posti di lavoro a fronte dei 720 guadagnati nello stesso periodo dello scorso anno.

Anche nel terziario il bilancio occupazionale dei primi otto mesi del 2025 è ancora inferiore ai risultati registrati lo scorso anno, con un rallentamento confermato anche nell’ultimo mese, in particolare nei servizi turistici e nell’ingrosso e logistica.

Nel terziario avanzato si segnala l’incremento dei reclutamenti nel comparto dell’editoria e cultura, fortemente condizionato dai picchi di contratti di brevissima durata legati alle attività di produzione cinematografica.

A livello territoriale, l’andamento è analogo in quasi tutte le province.

Il saldo del periodo gennaio-agosto è meno favorevole rispetto al 2024 (e negativo nel trevigiano) e la domanda di lavoro è in calo ovunque, in particolare a Padova (-5%), Belluno (-5%), Rovigo (-4%) e Vicenza (-4%), con l’eccezione di Venezia (+1%).

Il rallentamento è ancora più marcato nel mese di agosto, che mostra saldi negativi e in peggioramento in tutte le province, e assunzioni in calo, con percentuali comprese tra il -1% di Treviso e il -12% di Venezia.

Il rallentamento della crescita occupazionale su base annua interessa tutte le tipologie contrattuali: tempo indeterminato (+15.700 contro i +17.200 del 2024), dove a incidere è il calo di assunzioni e trasformazioni in alcuni comparti del made in Italy e dei servizi, tempo determinato (+51.400 a fronte di +59.600) e apprendistato (appena 360 contratti in più contro i +1.500 dello scorso anno). —

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