In Marelli c’è l’accordo. Si passa dal contratto Fiat a quello dei metalmeccanici

La bozza di accordo, che passerà ora al vaglio dei lavoratori, coinvolge anche gli oltre 800 addetti della Automotive Lighting di Tolmezzo

Maura Delle Case
Lo stabilimento di Automotive Lighting (Gruppo Marelli) a Tolmezzo
Lo stabilimento di Automotive Lighting (Gruppo Marelli) a Tolmezzo

Intesa raggiunta sull’adozione del contratto nazionale dei metalmeccanici per i dipendenti Marelli. Sindacato e azienda hanno siglato un’ipotesi di accordo relativa ai temi non definiti in precedenza. In particolare orario di lavoro, lavoro agile e welfare aziendale che si aggiungono a quelli relativi all’armonizzazione della retribuzione nel passaggio dal Ccsl a Ccnl, ai rapporti sindacali e al premio di risultato. A dare notizia dell’intesa sono stati ieri, da Torino, David Bassi (Fiom Cgil Udine) e Fabiano Venuti (Fim Cisl Fvg) assieme Liduino D’Orlando, Raffaella Stroili e Giacomino Rabassi, Rsa di Automotive Lighting, l’azienda di Tolmezzo produttrice di fanali ai cui dipendenti - circa 830 - verrà applicato il nuovo contratto.

La delegazione trattante: sindacati e azienda durante il confronto sul contratto
La delegazione trattante: sindacati e azienda durante il confronto sul contratto

Sull’orario di lavoro - fanno sapere i sindacalisti - sono stati migliorati vari punti rispetto alla disciplina vigente e alle iniziali proposte aziendali. Tra queste, sono state incrementate le indennità aggiuntive per i turni che coinvolgono il sabato o la domenica, portandole a 30 euro per i turni dalle 6 alle 22 del sabato e a 50 euro per i turni dalle 22 del sabato alle 6 del lunedì. La stessa indennità per i turni del sabato e della domenica sarà erogata per le ore effettivamente prestate in caso di prestazione inferiore alle 8 ore. Sul lavoro agile, a fronte della annunciata intenzione aziendale di aumentare in concreto la presenza in ufficio, è stata mantenuta la dicitura attuale che prevede un minimo di presenza in ufficio del 20%, ma è stato aggiunto che una maggiore presenza dovrà essere motivata con ragioni tecnico-organizzative ed essere oggetto di confronto con i delegati sindacali su richiesta dei lavoratori; infine vengono riconosciuti ai lavoratori in smart working 200 euro una tantum sotto forma di flexible benefit. Quanto al welfare aziendale sono mantenuti i trattamenti di miglior favore: in generale la contribuzione a Cometa continuerà ad essere del 2,2% della retribuzione base per la quota a carico del datore di lavoro con un minimo dello 1,7% per la quota a carico del lavoratore. L’accordo passa ora al vaglio di Rsa e lavoratori.

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