Il lavoro è in frenata, a Nordest assunzioni in calo a settembre
Un indicatore aggiuntivo della prudenza delle imprese (e non solo) è la modalità con cui si intendono avviare le assunzioni: in prevalenza a termine. Le differenze percentuali tra le regioni nordestine sono minime e oscillano tra il 20 e il 23% in favore dei contratti a tempo indeterminato (apprendistato compreso), mentre la parte che resta, tra il 77 e l’80%, misura i contratti a termine

PADOVA. Occupazione al ralenti anche a Nordest. Dopo la fotografia dell’Istat che stima a luglio una flessione sia degli occupati che dei disoccupati e una crescita degli inattivi, Excelsior, che rileva le previsioni di assunzione per i mesi futuri, conferma la frenata.
La frenata
In Veneto si prevedono ben 98 mila 440 ingressi, +4.040 rispetto al bimestre settembre-ottobre dello scorso anno. Ma il raffronto su agosto pare confermare il trend di frenata: nel mese 29 mila 340 sono state le assunzioni, 4.380 in più sullo stesso mese del ’21.
In Friuli Venezia Giulia tra settembre e ottobre le imprese contano di avviare 10 mila 940 assunzioni, un numero di poco superiore a quello dello stesso periodo dello scorso anno, +150. Ma se rivediamo i dati del mese di agosto, i nuovi contratti sono stati 6 mila 320, 340 in più dello stesso mese del ’21.
Infine in Trentino Alto Adige il rallentamento è decisamente evidente: 22 mila 590 ingressi nei due mesi, con una differenza in negativo, -490, rispetto allo scorso anno. Ovviamente le rilevazioni non dettagliano i motivi di questa tendenza, anche se possono essere intuibili. L’incertezza legata alle note vicende geopolitiche, la corsa dei prezzi, l’inflazione, il caro energia... tutti fattori che invitano alla prudenza, quando non spengono la fiducia.
Precarietà
Un indicatore aggiuntivo della prudenza delle imprese (e non solo) è la modalità con cui si intendono avviare le assunzioni: in prevalenza a termine. Le differenze percentuali tra le regioni nordestine sono minime e oscillano tra il 20 e il 23% in favore dei contratti a tempo indeterminato (apprendistato compreso), mentre la parte che resta, tra il 77 e l’80%, misura i contratti a termine, non necessariamente solo i tempi determinati ma comprende le varie tipologie di rapporti di lavoro che hanno una scadenza definita contrattualmente, somministrazione compresa.
Chi assume
Il macrosettore che intercetta la quota più consistente di assunzioni è quello dei servizi, al quale vengono destinati circa il 65% degli ingressi di Fvg e Veneto, mentre la maggioranza delle assunzioni sarà ad opera di piccole aziende (tra il 55% in Fvg e il 57% in Veneto) con meno di 50 dipendenti.
L’industria richiama in Fvg circa un terzo degli ingressi e, di questi, il 65% per il manifatturiero e le utilities, e il restante 35% per il settore dell’edilizia. Percentuali analoghe anche in Veneto. Nei servizi la parte del leone la fanno il turismo e i servizi alle imprese, quindi i servizi alle persone e infine il commercio.
L’agricoltura
La rilevazione di Excelsior non comprende l’agricoltura, anche questo settore in difficoltà nel reperire personale, e soprattutto ora - a vendemmia iniziata - in cui si registra il picco dell’offerta di lavoro, stagionale, nel settore primario. Numeri non ce ne sono, ma molte aziende lamentano la carenza di manodopera.
Professionalità
In Fvg i profili maggiormente richiesti riguardano professionisti commerciali e dei servizi (31%), quindi gli operai specializzati e i conduttori di impianti (30%), i dirigenti, gli specialisti e i tecnici (17%), i profili generici (15%), e infine gli impiegati (7%).
In Veneto al primo posto con il 33% ci sono gli operai specializzati, quindi i professionisti commerciali e dei servizi (28%), i profili generici (17%), i dirigenti, gli specialisti e i tecnici (14%) e gli impiegati chiudono con l’8%. Le imprese nordestine contano di assumere giovani al di sotto dei 30 anni in una quota variabile dal 33% in Fvg al 35% in Veneto. E, ancora, in Fvg per il 12% dovranno essere laureati, percentuale che scende di poco, al 10%, in Veneto.
Paradossi
In questo come negli altri report di Excelsior ritorna il paradosso: le aziende cercano e non trovano. In 49 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà nel trovare i profili desiderati. Si cercano, e non si trovano, ingegneri, operai specializzati nella conduzione di impianti, tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, e solo per citarne alcuni.—
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