Electrolux, dopo 14 anni siglato l'accordo per il rinnovo dell'integrativo

PORDENONE - Settecento euro in più di salario, che possono salire a 837, la possibilità di percepire il premio di risultato sottoforma di welfare con un contributo ulteriore da parte dell’azienda del 10%, e oltre un centinaio di assunzioni stabili. In cambio Electrolux ottiene 24 ore di straordinario senza contrattazione con le Rsu e la possibilità di utilizzare i Par, i permessi annui retribuiti, anche a ore e non per forza a giornata intera.
Dopo mesi di trattativa è su queste basi che è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto di secondo livello di Electrolux ed Electrolux Professional, oltre 6 mila addetti degli stabilimenti italiani di cui 5 per l’elettrodomestico (a Porcia, Susegana, Solaro, Forlì e Cerreto d’Esi), e due per le apparecchiature professionali (a Pordenone e in Emilia Romagna).

Rinnovato anche il Testo unico sul sistema partecipativo: non accadeva da 24 anni.
La firma sull’accordo arriva dopo 14 anni - e per la prima volta senza “strappi” né scioperi - ed è stata apposta ieri a Mestre al termine dell’ultima tre-giorni di trattativa tra l’azienda, i coordinatori nazionali di Fim, Fiom e Uilm, e le Rsu.
L’intesa passerà ora al vaglio del lavoratori: già convocate le assemblee, dal 27 aprile al 13 maggio, con referendum finale.

Alle battute di inizio del confronto l’azienda era partita da una proposta di aumento di 400 euro, saliti poi a 500; chiedeva 40 ore di straordinario (ridotte ora a 24) e 64 ore di flessibilità senza accordo, e l’attivazione dei Par a orario frazionato.

Le principali novità dell’intesa sono, per quanto riguarda il salario, un incremento del premio di risultato annuo parametrato su criteri di efficienza, qualità del prodotto, tempestività e redditività, che passa dagli attuali 1.589 euro a 2.289 nel 2024; a questa cifra si aggiunge, per il personale coinvolto dal sistema di certificazione, un bonus incrementale legato al sistema Ems (un indicatore di performance) del 2%, 4%, 5% o 6%.
Sale l’anticipo mensile, da 78 euro a 120 euro, con saldo a giugno.
Nel caso in cui un lavoratore voglia trasformare parte del premio in welfare, l’azienda erogherà un contributo aggiuntivo del 10%.

Per quanto riguarda le richieste aziendali sull’orario di lavoro, viene definita una quota di 24 ore di straordinari esenti da accordo con i delegati di fabbrica da effettuare di sabato su turno unico con un’indennità oraria di 2,5 euro aggiuntiva alle normali maggiorazioni. Sempre sul tema dell’orario di lavoro è previsto che i 5 Par collettivi possano essere utilizzati a ore.

Incrementata anche l’indennità di reperibilità. Introdotto l’istituto della banca ore solidale.
Nell’accordo è prevista anche la stabilizzazione di 108 lavoratori degli attuali assunti a termine o in staff leasing.

«Siamo particolarmente soddisfatti di aver raggiunto questo importante accordo con Fim, Fiom e Uilm - dichiara Ruben Campagner, responsabile delle relazioni industriali e Country Manager di Electrolux Italia - che conferma una solida tradizione di relazioni industriali e del sistema partecipativo di Electrolux. Attendiamo ora il vaglio dei lavoratori per dare efficacia all’intesa raggiunta che arriva a distanza di 14 anni dall’ultimo rinnovo. Inoltre, nel corso del lungo negoziato abbiamo siglato anche il Nuovo testo unico che regola le relazioni industriali all’interno del nostro Gruppo, a 24 anni dal precedente».

«Si tratta di un’ipotesi di accordo raggiunta dopo molti mesi di trattativa e di discussioni molto dure - dichiara il coordinatore nazionale Uilm Gianluca Ficco -, che riconosce un aumento salariale importante, ancora più significativo perché ottenuto subito dopo il rinnovo del Contratto nazionale, e che limita le pretese aziendali di gestione unilaterale dell’orario di lavoro. Attendiamo ora la valutazione dei lavoratori del gruppo».

«In questi anni - ricordano Michele Spera e Alberto Larghi coordinatori del Gruppo Electrolux per la Fiom - le lavoratrici e i lavoratori in Electrolux hanno difeso occupazione, salario e diritti e oggi, con questo rinnovo, mettono al centro salario, miglioramenti normativi, occupazione e contrasto alla precarietà, tutela delle persone, ruolo contrattuale del sindacato a partire dal ruolo contrattuale della Rsu».

«È un intesa importante - conclude Massimiliano Nobis, coordinatore nazionale Fim - perché oltre a coinvolgere oltre 6 mila lavoratori, arriva in un anno difficile per il Paese tra l’incertezza della pandemia e la ripresa economica che dovremo intercettare per ridare spinta e vigore all’industria nazionale». —
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