Contratto in tasca e 12 mesi in aula, così Pittini forma i suoi supertecnici
Ha preso il via a Osoppo la terza edizione di “Steel training”, progetto della corporate school del gruppo friulano, che mira a costruire le figure professionali difficili da trovare sul mercato del lavoro

OSOPPO (UD). Arrivare a firmare un contratto a tempo indeterminato è il desiderio che tutti i ragazzi, salvo abbiano velleità da imprenditori, accarezzano una volta terminati gli studi. Per molti di loro, quel desiderio resterà tale almeno per qualche anno, il tempo di un po’ di gavetta e un po’ di fortuna.
Eccezione alla regola sono i 6 neodiplomati meccatronicipartecipanti al progetto “Steel training” ideato da Officina Pittini per la formazione in collaborazione con l’Istituto Salesiano Bearzi di Udine: superata la selezione, seguiranno infatti 12 mesi di formazione, forti di un contratto di lavoro a tempo indeterminato già in tasca.
I fortunati sono Daniel Narduzzi, Federico Pauluzzo, Giosuè Giacomini, Leonardo Lucia, Matteo Del Fabbro e Vito Pio Rocco Martoccia.

«Sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato - fa sapere la presidente di Officina Pittini, Micaela Di Giusto - e i primi 12 mesi, di fatto, saranno pagati per essere formati».
Il progetto risponde alla necessità del gruppo Pittini di disporre di tecnici specializzati, che sul mercato del lavoro è difficile trovare. Training steel punta a superare la difficoltà, garantendo nuove leve formate a Ferriere nord ma anche al resto del gruppo.
Le due precedenti edizioni del progetto hanno portato complessivamente infatti a 16 assunzioni, tre delle quali a Verona e una a Potenza.
«Ai ragazzi chiediamo disponibilità a muoversi, sia a livello nazionale ma anche internazionale» continua Di Giusto che alla luce dei buoni risultati ottenuti con i diplomati meccatronici, dall’anno venturo punta ad allargare ai periti elettrotecnici «perché quello che troviamo sul mercato - ribadisce - non è sufficiente».
I dodici mesi di formazione sono una vera e propria full immersion in azienda. «La seconda edizione si è conclusa il 27 agosto dopo 644 ore d’aula e 1.300 ore di formazione on the job che ha visto i ragazzi lavorare nei diversi reparti dell’azienda - racconta ancora Di Giusto -: dal laminatoio all’acciaieria, dalla nuova metallurgica alla Siat e alla Pittarc».

In aula invece le materie spaziano dal disegno meccanico all’oleodinamica, , dalla teoria di saldatura alle soft skills. «Competenze, queste ultime, che i ragazzi dimostrano di apprezzare in modo particolare e che vanno dalla comunicazione al problem solving» continua Di Giusto.
Ma Steel training non è l’unica iniziativa formativa indirizzata ai giovani. Lo scorso aprile ha debuttato infatti Steel engineer, un altro progetto ideato da Officina Pittini e indirizzato ai neo laureati in ingegneria. «Abbiamo ricevuto oltre 400 curriculum da tutta Italia - conclude Di Giusto - e selezionato 6 ingegneri che sono stati assunti a tempo indeterminato».
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