L’agosto più caldo: in Veneto fabbriche aperte a macchia di leopardo, ma la risalita c'è

VENEZIA. L’economia veneta sta vivendo il mese più caldo dell’anno non solo con ferie forzate dei propri dipendenti. Ci sono infatti realtà che chiudono solo qualche giorno le fabbriche, la produzione deve infatti proseguire per portare a termine le nuove commesse.
Uno scenario a macchia di leopardo per una regione che (secondo le stime Unioncamere del Veneto) nel secondo trimestre dell’anno perderà il 23,6% del fatturato rispetto a un anno fa.
«Per l’Italia, il Veneto e la provincia di Belluno i numeri del calo del Pil sono drammatici, secondo i dati nazionali a rischio ci sono infatti un terzo delle nostre imprese» spiega Lorraine Berton, presidente Confindustria Dolomiti
«Le aziende bellunesi stanno cercando di reagire alla difficile situazione economica come possono. Vedo qualche timido spiraglio di risveglio, ma la situazione resta molto incerta, soprattutto per quel che riguarda la domanda internazionale». Le imprese bellunesi hanno infatti sempre avuto nell’internazionalizzazione uno dei punti di forza.
«Purtroppo quello che sta accadendo nel mondo ci preoccupa ulteriormente» aggiunge Berton «Ad esempio per gli Stati Uniti, uno dei principali mercati di sbocco delle nostre imprese, prevediamo una ripresa molto lenta. Il settore dell’occhialeria si sta riprendendo lentamente, ma servono sostegni da parte del governo, come negli altri settori. Quello che è da scongiurare assolutamente è un nuovo lockdown».
A Venezia la situazione è simile: «Il nostro sistema industriale sta attraversando un periodo molto difficile» dichiara Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia area metropolitana di Venezia e Rovigo «Ad oggi, i principali mercati internazionali rimangono deboli. Questo aspetto incide pesantemente sull’economia del territorio veneziano, che presenta una quota export del 39%. La drastica diminuzione del fatturato» aggiunge Marinese «sta determinando una significativa flessione del Prodotto Interno Lordo e quindi l’aumento del rapporto deficit-Pil. Per ridurlo l’Italia deve tornare a produrre. In questo scenario va contestualizzato il fenomeno delle aperture estive straordinarie, che interessa soprattutto il settore manifatturiero. Le imprese che si sono fermate durante lockdown, o che sono rimaste attive solo in parte, ora devono portare a termine gli ordini inevasi, al fine di rispettare gli impegni presi con i committenti. Per tali aziende, lavorare nel mese di agosto non è opzionale, ma rappresenta una necessità».
A Padova e Treviso la flessione dei fatturati sarà inferiore di qualche punto percentuale rispetto alla media regionale. La produzione cede infatti il 18% nel secondo trimestre, con i ricavi in calo a fine anno per il 60% imprese delle imprese padovane e della Marca. Purtroppo gli effetti del virus “economico” continueranno a farsi sentire a lungo, con il ritorno sui livelli di attività pre-Covid solo tra la prima e seconda metà del 2021.
«Dopo mesi di fermo» specifica Massimo Finco, presidente vicario di Assindustria Venetocentro «l’attività sta lentamente ripartendo, a macchia di leopardo, con alcuni settori già con ordini in portafoglio, come il farmaceutico, altri, la maggior parte, come i macchinari e l’automotive, la moda, il legno-arredo, in profonda sofferenza, per il crollo della domanda, in Italia e anche all’estero, compresa la Germania, nostro principale partner». Confindustria chiede al governo di intervenire, puntando più su impresa e lavoro e meno sui sussidi.
«Siamo di fronte a una pesante recessione economica» spiega Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustria Venetocentro «La dinamicità delle imprese venete che vediamo tutti i giorni è il segno della voglia di reazione dei nostri territori, che va adeguatamente supportata. Dopo mesi di task force e stati generali, è urgente passare al più presto ai progetti reali e predisporre piani d’impiego delle risorse che siano seri e credibili, per incidere su nodi strutturali con riforme e investimenti, volti al rilancio dell’economia, dell’impresa e del lavoro».
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Tessile e metalmeccanico scommettono sull’export
Nel mondo artigiano è un agosto di lavoro per le aziende del manifatturiero, anche se devono fare i conti con i fornitori che hanno deciso di chiudere.
«La metalmeccanica veneta è uno dei settori che sta lavorando di più rispetto agli altri, ma deve organizzarsi con la linea dei fornitori» spiega Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto «in particolare quelli che lavorano con l’estero, nei paesi non bloccati dal lockdown. Anche l’abbigliamento si sta riprendendo un po’, ma a pesare a fine anno saranno le mancate vendite durante il blocco. Viviamo comunque tutti in grande incertezza, ci sono grosse incognite sanitarie che ci accompagneranno ancora nei prossimi mesi». Il settore della filiera della casa è invece in attesa degli ultimi provvedimenti per rendere operativo l’Ecobonus 110%.
Agosto è un mese di lavoro per i settori dell’agroalimentare e dei servizi alla persona, che valgono oltre il 20% delle imprese artigiane del Veneto. Secondo un’indagine condotta dalla Cna del Veneto gli artigiani dei due comparti presi in esame non abbasseranno le serrande nel mese tradizionalmente deputato alle pausa estiva.
«Recuperare il terreno perso, penso ai quasi 22 miliardi di euro andati in fumo dal 12 marzo al 14 giugno, anche in Veneto sarà dura» dichiara il presidente della Cna del Veneto Alessandro Conte «Le imprese della nostra regione però si sono già rimboccate le maniche e, pancia a terra, stanno già pensando a come affrontare i prossimi mesi. Da sempre come Cna ci preoccupano i contributi a pioggia: rischiamo infatti di buttare risorse senza concentrarci sulle cose di cui abbiamo più bisogno. Penso al taglio del costo del lavoro e agli investimenti che possono davvero incidere sul futuro dell’Italia».
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NOVE STORIE
Novarex di Martellago: «Salvati dal lockdown mai fermi un giorno»
Un agosto di lavoro anche alla Novarex di Martellago, specializzata nella identificazione automatica. L'azienda veneziana si occupa della creazione di etichette per la tracciabilità degli alimenti, identificazione di capi di abbigliamento e nella maggior parte dei settori industriali. «Per noi non c’è stato alcun fermo di fabbrica nel periodo di lockdown» dice Bruno Martino, presidente di Novarex «Noi continuiamo a lavorare anche ad agosto, senza chiusure, tutto il personale sarà in ferie a rotazione. Dopo l’estate ci attendiamo invece una piccola flessione dei consumi alimentari a livello nazionale».
Novarex ha tra i propri clienti importanti aziende a livello nazionale e internazionale. Già dalla sua fondazione si è focalizzata verso il mercato agroalimentare. Questa caratteristica ha portato l’azienda ad essere un etichettificio con un know how specifico nei materiali da impiegare. Ancora incerto il futuro per il settore horeca e dei vini, che stanno subendo le difficoltà maggiori nel comparto dei consumi.
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Tobacco Agency di Carbonera: ordini cresciuti del 12% i clienti sono in città
Negli anni scorsi, in agosto, rimaneva aperto solo il magazzino per le urgenze e pochi dipendenti al lavoro. Quest’anno le cose vanno diversamente. International Tobacco Agency, azienda di Carbonera specializzata nel commercio di prodotti per tabaccherie, cartolerie e oggettistica, ha visto crescere in maniera sostenuta gli ordini. Hanno registrato +12% nel mese di luglio e +65% nella prima settimana di agosto.
«Le città non si sono svuotate come gli anni scorsi, di conseguenza molte tabaccherie e negozi hanno deciso di tenere aperto, cercando di recuperare gli affari persi con il lockdown « spiega l’ad di ITA Marco Fabbrini «A questo si aggiungono tutti i clienti delle località turistiche, che di solito facevano scorte in primavera (sulla base dei consumi annuali), ma hanno aspettato di vedere come andava la situazione e preferiscono fare ordini più piccoli ma ripetuti». La società trevigiana con 250 dipendenti e un fatturato 2019 di 51 milioni di euro stima comunque a fine anno stimano una perdita complessiva del giro d’affari intorno al 20%.
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Sonepar Italia a Padova: il superbonus funziona, bene l’azione di governo
«Abbiamo deciso quest’anno di non chiudere i nostri punti vendita, salvo due giorni a cavallo di Ferragosto» dice Sergio Novello, presidente e ad di Sonepar Italia «Abbiamo voluto dare un segnale di continuità a questo tentativo di ripresa. Per prendere questa decisione abbiamo stabilito una buona turnazione delle ferie dei dipendenti, 1.500 in Italia».
Il Gruppo Sonepar è il primo distributore di materiale elettrico per l’installazione civile e industriale al mondo, nel 2018 il fatturato consolidato della società francese è stato di 24 miliardi di euro con oltre 3 mila punti vendita attivi. A Padova ha la sua sede italiana, che coordina 110 negozi. Durante la fase del lockdown sono sempre stati aperti supportando professionisti e installatori elettrici che lavoravano negli ospedali.
«Abbiamo avuto comunque conferma che diversi cantieri rimarranno in attività ad agosto» prosegue Novello «e notiamo in generale un buon fermento indotto anche dalle iniziative prese del Governo, come Superbonus ed Ecobonus».
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Novation Tech di Montebelluna: i mercati internazionali ci dettano il just in time

Non chiude ad agosto la Novation Tech, azienda di Montebelluna specializzata nelle lavorazioni in carbonio per i grandi marchi dell’automotive mondiale. È tra le prime aziende europee del settore, con un fatturato sopra i 56 milioni di euro nel 2019. Circa un terzo dei 300 dipendenti è regolarmente al lavoro anche in questi giorni.
«Nella nostra filiera si produce just in time, su stime di ordinativi settimanali» spiega l’ad di Novation Tech, Luca Businaro «Una flessibilità estrema che era un importante valore aggiunto già prima, in questa fase di incertezza ancora di più. Alcuni clienti inglesi ci hanno richiesto di garantire le forniture anche nel mese di agosto, così abbiamo lasciato aperte alcune linee di produzione».
A causa del lockdown la società ha perso il 15-20% del fatturato. «Lavoriamo su mercati internazionali e abbiamo dovuto chiudere quando molti concorrenti erano ancora attivi» prosegue Businaro «Durante il lockdown abbiamo sfruttato le ferie arretrate e anticipato la cassa integrazione, perché nessuna famiglia si trovasse in difficoltà».
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Idrobase Group: assunte 10 persone è boom sanificazione

Idrobase Group a seguito dell’aumento del lavoro negli ultimi mesi ha assunto 10 giovani, tra cui un progettista. L’azienda con sede a Borgoricco produce soluzioni per la disinfezione (in particolare contro il Coronavirus), idropulitrici professionali, soluzioni per il raffrescamento e impianti industriali di nebulizzazione con il marchio Idrotech.
Da mesi l’azienda sta operando su doppi turni di lavoro per far fronte alle nuove commesse. Ed è stato necessario incrementare di circa il 20% la propria forza lavoro, raggiungendo quota 55 dipendenti. In particolare è stata rinforzata la linea produttiva “Lince”, per la sanificazione degli ambienti scolastici.
«Questo mese chiuderemo solo 4 giorni lavorativi perché dobbiamo affrontare un aumento del 300% del lavoro rispetto a un anno fa» spiega Bruno Ferrarese, co-presidente di Idrobase Group con Bruno Gazzignato «Riforniamo 90 Paesi al mondo e abbiamo ordini in portafoglio sino a fine ottobre». Sono arrivate recentemente grandi commesse dalla Russia, Cina, Algeria e Corea del Sud (con il sistema di sanificazione di uno stadio). In particolare si tratta di prodotti per combattere il Covid e ridurre l’impatto dell’inquinamento provocato dal Pm 2,5. Nonostante nei primi mesi dell’anno l’azienda avesse perso il 30-40% del fatturato, l’anno si dovrebbe chiudere con un aumento del 10%. Nei giorni scorsi è stato lanciato un nuovo prodotto della linea Bkm destinato ad autobus e treni. Questi macchinari adattano una tecnologia Nasa utilizzata nelle stazioni spaziali, emettendo una coltre di ossidanti, che distrugge i virus.
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Thelios di Belluno: il gruppo Lvmh impone il rispetto delle scadenze
«Abbiamo scelto di chiudere solamente per una settimana quest’anno nel mese di agosto, anziché due come normalmente pianificato» spiega Giovanni Zoppas, ceo della bellunese Thélios «Abbiamo ritenuto infatti opportuno dare continuità alle attività per rispondere prontamente alle richieste del mercato che nei mesi di giugno e luglio, in particolare in Europa, ha dato segnali di risveglio e per rispettare gli accordi e le scadenze con i brand del Gruppo Lvmh, specialmente Dior il cui lancio è previsto per gennaio 2021».
A Longarone è un agosto di lavoro dunque per Thélios, nata dalla volontà del gruppo transalpino Lvmh, leader mondiale del lusso, di affermarsi nel settore dell’eyewear. La società con solide radici italiane progetta, produce e distribuisce occhiali da sole e montature da vista per alcune delle Maison più prestigiose del gruppo: Celine, Loewe, Kenzo, Fenty, Fred, Berluti e Rimowa. Nella sua Manifattura di Longarone Thélios unisce l’identità unica di ogni Maison con l’artigianalità italiana per creare occhiali di lusso. Offre inoltre la propria esperienza nel settore nei servizi.
«Durante il lockdown per Thélios è stato possibile proseguire le attività» conclude Zoppas «e dopo uno stop di appena due settimane nel mese di marzo per mettere in sicurezza i lavoratori la produzione è ripartita». Tutti i dipendenti del gruppo Thélios avranno comunque modo di fruire a turno di almeno due settimane di ferie.
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Granaio delle idee di Maserà: riforniamo 10mila panifici settembre sarà esplosivo
«Non riusciamo proprio a chiudere ad agosto quest’anno, gli altri anni facevamo sempre 15 giorni di ferie». Federico Allamprese è il titolare del Granaio delle Idee di Maserà di Padova. L’azienda fondata nel 1998 lavora nell’ambito della Ricerca & Sviluppo, produzione e distribuzione di miscele innovative e coadiuvanti naturali per la panificazione industriale e professionale.
«Agosto sarà un mese molto sostenuto per noi, migliore rispetto agli anni scorsi» spiega Allamprese «E ci attendiamo un settembre esplosivo. Riforniamo 10mila panifici artigianali e pasticcerie in tutta Italia, e vediamo come in Veneto la situazione sia migliore rispetto al sud, lì stanno soffrendo di più».
Le miscele per la panificazione prodotte dal granaio padovano sono naturali e con etichetta pulita, cioè prive di emulsionanti chimici o additivi di sintesi. Il Granaio delle Idee produce miscele per la panificazione e la pizzeria, coadiuvanti enzimatici per panificazione e pasticceria, blend per industrie, prodotti certificati da agricoltura biologica, semilavorati per pane funzionale, prodotti Halal.
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Samso di Padova: l’ecobonus funziona, forti segnali dalla sanità
Samso è una società cosiddetta Es.co. , che realizza progetti di efficientamento energetico nel settore pubblico e privato, industriale e civile. La società padovana, con cantieri in tutta Italia, ha deciso quest’anno di tenerli tutti aperti ad agosto e i tecnici saranno a lavoro per completare o realizzare avanzamenti.
«Per noi agosto è un buon mese per lavorare e quindi, soprattutto quest’anno, resteremo in attività, alle prese con i cantieri che abbiamo iniziato prima del lockdown» spiega Igor Bovo, che assieme a Gianpiero Cascone guida la Samso Spa «In questo periodo a livello commerciale registriamo un forte interessamento del mercato rispetto a Ecobonus e Superbonus, con molto entusiasmo da parte di tutti gli operatori interessati».
«Il nostro obiettivo è calendarizzare quanto prima i cantieri per i primi mesi del 2021» prosegue Bovo «Un settore in cui siamo molto attivi è quello ospedaliero, per cui abbiamo lanciato un’iniziativa in collaborazione con alcuni istituti bancari, investendo 10 milioni di euro per realizzare interventi migliorativi degli impianti tecnologici». —
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