La montagna a caccia di capitali finanziari, sul settimanale Nordest Economia

L’anteprima del nuovo numero in allegato ai quotidiani di Nord Est Multimedia lunedì 25 marzo

Giorgio Barbieri

Con un numero di prenotazioni in costante aumento e un grande evento alle porte, le Olimpiadi invernali del 2026, il settore dell’hospitality della montagna è in fibrillazione. Un fermento che tocca tutte le corde del territorio, non solamente la “capitale” Cortina, e si propaga alla riqualificazione del real estate richiamando i grandi investitori italiani ed esteri. Gestito in modo sostenibile, il turismo di montagna può aumentare allo stesso tempo i redditi delle comunità locali e aiutare a preservare le risorse naturali e la cultura. È il tema del servizio di copertina del prossimo numero del settimanale Nordest Economia, l'inserto di otto pagine in omaggio lunedì 25 marzo con i quotidiani Nord Est Multimedia.

Prima di tutto i numeri: nel 2023 nel solo Veneto il turismo montano è quello che ha fatto registrare lo scarto maggiore, rispetto ai dati del 2019. Si parla di un giro da 4,5 milioni di presenze e 1,3 milioni di arrivi. E, rispetto al 2019, l’incremento delle prime è stato del 6,6%, mentre dei secondi dell’11,7%.

Ma anche il Friuli Venezia Giulia nel 2023 ha fatto registrare numeri di tutto rispetto, in particolare in Carnia (+18,3% di presenze) e dal Tarvisiano (+20,8%). Ora la speranza è che le Olimpiadi possano rappresentare un boost per l’intero comparto tanto che il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha firmato un protocollo di intesa con Slovenia e Carinzia per candidare l’area a ospitare i Giochi invernali del 2038.

Nell’inserto sono poi presenti analisi e approfondimenti, a partire dall’incontro con Rinaldo Montalban, presidente della trevigiana Visottica Group, che produce minuteria per occhiali superando i cento milioni di ricavi. Nella pagina dedicata al risparmio c'è poi un approfondimento sui titoli azionari che rendono più dei Btp e suggerimenti su come pianificare la caccia ai dividendi.

Il successo dell’ultima emissione del Btp Valore ha riportato infatti in auge i cosiddetti “Bot people”, come erano denominati nell’era della lira e dei tassi alti i risparmiatori che puntavano sugli incassi di cedole generose per effettuare pagamenti come bollette, rate dell’auto o pacchetti vacanza. In realtà, una strategia simile può essere perseguita non solo tramite obbligazionari, ma anche con le azioni, puntando sui titoli dai buoni dividendi.

Con un’avvertenza: nel giorno in cui l’azione stacca la cedola, il suo valore in Borsa tende a calare all’incirca della stessa entità, per cui più che all’ammontare del dividendo occorrerebbe guardare alla sua sostenibilità nel tempo e – se possibile – al trend in crescita. 

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