La mappa delle Bcc in Fvg: uniti con una doppia anima

Il sistema è suddiviso in due schieramenti: quattro istituti hanno aderito a Iccrea Banca (con CrediFriuli), sei guardano a Cassa Centrale (con la Cassa rurale Fvg).

Il processo di adesione alle capogruppo nazionale, che ha visto le Bcc regionali dividersi quasi equamente tra i due schieramenti in campo, non manda in soffitta il ruolo della federazione regionale delle banche di credito cooperativo. Oggi si riunirà il board per dare il via libera al proseguimento delle attività, che abbandoneranno la parte industriale, che diventa di competenza di Iccrea Banca e Cassa Centrale, ma mantiene le prerogative di carattere associativo. “Le Bcc regionali hanno deciso di andare avanti compatte con l’organismo di rappresentanza regionale”, spiega il presidente regionale Luca Occhialini, da pochi giorni nominato vicepresidente di Federcasse nazionale (alla presidenza è stato confermato Augusto Dell’Erba). «Continueremo a operare in due direzioni: la rappresentanza di tipo politico, quindi a interfacciarci per gli interessi delle associate con Regione, province e comuni; la rappresentanza economica verso il mondo cooperativo e Federcasse nazionale», spiega.

Inoltre Federcasse Fvg si occuperà della formazione identitaria (gli aspetti legati alla mutualità), mentre quella di carattere bancaria, così come la gestione delle strutture informatiche passeranno alle nuove capogruppo. Dunque il suo resta un ruolo centrale, mentre tra le singole Bcc prosegue il cammino verso le adesioni alle capogruppo. Dopo il processo di aggregazioni che ha caratterizzato gli ultimi anni, in regione sono rimaste operative dieci Bcc: quattro hanno aderito a Iccrea Banca e nelle ultime settimane hanno tutte approvato le delibere che completano l’iter. Si tratta di Pordenonese, Staranzano e Villolese, CrediFriuli e Banca Udine. Entro un paio di settimane sarà completato il cambio di statuto anche da parte delle sei che hanno scelto Cassa Centrale: BancaTer, Prima Cassa, Zkb, Turriaco, Cassa Rurale e Artigiana del Friuli Venezia Giulia e Friulovest Banca. Si completerà così il processo di riforma del settore avviato tre anni fa su impulso Governo Renzi, che, con l’obiettivo di dotare le banche di credito cooperativo, prevede la nascita di due holding nazionali (più una territoriale, legata all’Alto Adige), con le singole banche aderenti che mantengono tanta più autonomia dalla capogruppo quanto più evidenziano indici di solidità e profittabilità.

Nei mesi scorsi, con il cambio di Governo, era stato ipotizzato uno stop alla riforma, ma sono state le stesse Bcc a premere sull’esecutivo per completare il processo evolutivo.

Nel corso del dibattito parlamentare sul decreto fiscale, la maggioranza giallo-verde è deciso di ritirare l’emendamento della Lega indirizzato a vanificare l’obbligatorietà di adesione a un gruppo unico.

Questa possibilità sarà riservata solo alle banche della federazione Alto Adige Raiffeisen, che potranno optare per il modello tedesco, quello delle Sparkassen e delle Volksbanken, che non ricadono sotto la vigilanza della Bce. Piccole novità riguardano invece la vigilanza sui nuovi gruppi (Iccrea e Cassa centrale banca) finalizzato a tutelare i principi di mutualità alla base della cooperazione. —


 

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