Tav, ok del Cipe al progetto nodo Vicenza: «Il governo trovi i 700 milioni mancanti»

La linea dedicata che attraverserà la città berica affiancherà quella storica. Prevista anche una nuova fermata Fiera

VENEZIA.  Va detto, per l’alta velocità veneta il 2020 sarà un anno da ricordare. Certo, a mano a mano che le diverse tessere vanno a completare il mosaico Tav spiccano ancora di più quelle mancanti. Resta il fatto che con il via libera, arrivato ieri, del Cipe al progetto preliminare per l’attraversamento di Vicenza (secondo lotto del tratto Verona-Padova) dopo anni di immobilismo, se non di avversità, l’alta capacità ferroviaria inizia a prendere forma.

SEMAFORO VERDE Con l’approvazione del progetto preliminare relativo all’attraversamento di Vicenza (in tutto 6,2 chilometri) il Cipe scioglie ufficialmente uno dei nodi che più, fin qui, hanno tenuto ancorato alla banchina il progetto della Tav veneta.

«Si chiude così un iter che nel corso degli anni ha avuto uno sviluppo procedurale e progettuale complesso – sottolinea Elisa De Berti, assessore alle Infrastrutture e trasporti della Regione – e aggiungiamo un altro importante tassello al pieno e funzionale completamento della linea alta velocità/alta capacità Torino-Milano-Venezia. Infrastruttura ferroviaria che la Regione considera strategica, fondamentale per migliorare la mobilità del territorio, in quanto assicura una significativa riduzione dei tempi di percorrenza, l’alleggerimento della rete ordinaria e l’incremento della qualità e dell’affidabilità del servizio offerto».

La soluzione Il progetto preliminare approvato dal Cipe è quello che ha recepito la cosiddetta “soluzione 3” da parte del Comune di Vicenza che prevede, essenzialmente, la realizzazione di una nuova linea per l’alta velocità in superficie e affiancamento alla linea esistente, con il mantenimento della stazione di viale Venezia e la realizzazione della nuova fermata Vicenza Fiera. il progetto Il tracciato interessa territorialmente i Comuni di Altavilla Vicentina, Creazzo, Sovizzo, Torri di Quartesolo e Vicenza.

Previsti, inoltre, interventi sulla linea storica al fine di consentire l’affiancamento della linea Tav, la riqualificazione della stazione centrale di Vicenza ma anche una nuova linea di trasporto pubblico locale, con bus elettrici, dalla nuova fermata Fiera fino a Camisano (circa 12 km).

Nell’ambito del progetto anche gli interventi di riassetto della viabilità che garantiscono un accesso rapido alla stazione da ovest e da est e interventi idraulici tra cui la cassa di espansione sul torrente Onte. I lavori – del valore di circa 850 milioni di euro, dei quali 150 milioni già finanziati – rientrano tra quelli commissionati da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) al consorzio Iricav 2, costituito per circa l’83% dal Gruppo Webuild e per il 17% da Hitachi Rail Sts.

IL FRONTE APERTO

«Auspichiamo – prosegue la vicepresidente della Regione – che il Governo reperisca celermente i 700 milioni di euro mancanti, per poter proseguire rapidamente con le successive fasi di progettazione e realizzazione dell’opera». Non sono gli unici soldi a mancare, visto che complessivamente tra quanto necessario ancora per la Verona-Vicenza (1,7 miliardi di euro), gli 1,3 miliardi stimati per la Vicenza-Padova e il quarto lotto della linea per il Brennero (973 milioni) all’appello mancano ancora 4,6 miliardi.

«Abbiamo già avuto rassicurazioni dal governo» conclude De Berti «e siamo anche confidenti rispetto al fatto che la Tav veneta possa rientrare tra le opere da finanziare attraverso il Recovery plan italiano». Con i lavori in corso sul lotto Brescia Est-Verona e il contratto (da 2,5 miliardi) per il primo lotto Verona-Bivio di Vicenza firmato, l’incognita resta la Vicenza-Padova (26 km) ancora senza progetto. —

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