Sblocco di Servola, extradoganalità e più competizione: le linee di Consalvo per il Porto di Trieste

Il candidato per l’Autorità portuale in audizione alla Camera: «Le competenze negli aeroporti utili sul fronte marittimo»

Diego D’amelio
Marco Consalvo
Marco Consalvo

Lo sblocco del finanziamento per la grande stazione di Servola, la promozione del sistema portuale in Europa, la competizione con gli scali del Nord e la valorizzazione dell’extradoganalità per attrarre industria e flussi dell’ipotetico corridoio commerciale Imec. Sono i passaggi fondamentali toccati da Marco Consalvo nel corso dell’audizione alla commissione Trasporti della Camera, che ha avviato oggi, mercoledì 5 novembre, il percorso parlamentare attraverso cui l’attuale ad di Trieste Airport diventerà entro qualche settimana il prossimo presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale.

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Trieste. Porto, Molo VII, Foto scattate dal Pacorini Silocaf.

Il porto

L’audizione è durata venti minuti, pochi per illustrare programmi articolati. Consalvo è partito dall’evidenziare «l’importanza del sistema portuale di Trieste e Monfalcone, primo in Italia per tonnellaggio grazie alla presenza del terminal carburanti più rilevante del Mediterraneo». Dopo aver rimarcato anche il primato nazionale delle connessioni ferroviarie del porto, l’aspirante presidente ha sottolineato che «Trieste deve considerare come obiettivo fondamentale dello sviluppo futuro la necessità di essere concorrenziale con i porti del Nord Europa».

Il ruolo internazionale

Per Consalvo, «è fondamentale creare condizioni per sfruttare la posizione geografica del sistema Alto Adriatico, che può sviluppare flussi commerciali del Nordest del nostro paese, connettere il Mediterraneo al centro-est Europa e garantire la presenza delle grandi navi grazie a fondali da 18 metri. Il presidente dell’Autorità portuale deve creare le condizioni per lo sviluppo: non è solo gestione di banchine e concessioni, ma ci sono tanti interessi, anche con concorrenti fra di loro». Un riferimento alla necessità di mediare nella battaglia commerciale sull’autostrada del mare tra Dfds e Grimaldi, ma anche all’urgenza di invertire la tendenza ultranegativa dei traffici container dopo la rottura fra Msc e Maersk.

Gli investimenti

Ma il passaggio più concreto è dedicato a Servola. «Per avere un ruolo e un profilo sulla logistica europea – ragiona Consalvo – investimenti e finanziamenti sono essenziali. Alcuni investimenti sono bloccati e l’obiettivo è sbloccarli il prima possibile. I 406 milioni del Pnrr più i 10 per l’accesso ferroviario consentiranno di aumentare la capacità, sviluppando le infrastrutture come il Molo VII. E c’è il tema dell’investimento da 316 milioni – due terzi di Mit e Mef, un terzo dei privati del porto di Amburgo – sul Molo VIII, che triplicherebbe la capacità del porto: si tratta di una grossa possibilità e, per dare slancio al progetto, sarà fondamentale il coordinamento con Mit, Mef e ministero dell’Ambiente».

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Il porto franco

Stimolato dall’unica domanda posta dai commissari, Consalvo ha toccato il tema del porto franco: «Grande opportunità, non ancora colta in pieno. Sono necessarie verifiche normative e legali, ma può diventare fondamentale nello sviluppo dei flussi commerciali. I vantaggi fiscali e doganali sarebbero un elemento essenziale anche nella prospettiva del corridoio Imec. Con una forte promozione a livello europeo, possiamo agganciare sistemi industriali e proporre Trieste per possibili insediamenti: lo sviluppo non è solo marittimo».

Il messaggio

L’impegno del futuro presidente è «guardare alla crescita di un sistema che ha mostrato resilienza nelle tensioni geopolitiche, consolidare l’efficienza dell’infrastruttura, far crescere il know how dell’Autorità portuale e ascoltare tutti gli stakeholder di Trieste e Monfalcone, perché una strategia condivisa dà fiducia e trasparenza nelle scelte. Assumerò con grande passione e forte determinazione questa responsabilità».

Il profilo

Laureato in ingegneria ambientale a Roma, Consalvo ha iniziato a lavorare nel 1995 alla Texas Instrument per poi trasferirsi alla raffineria Api di Ancona, occupandosi di ottimizzazione dei processi di grandi impianti produttivi. È successivamente tornato nella città d’origine, lavorando all’aeroporto di Napoli e diventandone nel 2006 direttore generale, con «una profonda ristrutturazione societaria e infrastrutturale». Nel 2015 l’arrivo al Trieste Airport, «diventato estremamente competitivo dopo il Covid, con l’allargamento del bacino di utenza a Slovenia e Carinzia, solidità finanziaria e capacità di attrarre compagnie aeree prima inimmaginabile». Alla luce di questo percorso, Consalvo ha evidenziato di avere «esperienza rilevante nella gestione di società di trasporti, nella pianificazione strategica e organizzativa, nel coordinamento operativo e nei rapporti istituzionali. La mia esperienza è trasferibile ai sistemi portuali».

La politica

La commissione della Camera voterà mercoledì prossimo, come deciso dall’Ufficio di presidenza oggi, 5 novembre. L’audizione in Senato, dove mercoledì è stata letta l’intesa fra Mit e Regione, sarà invece martedì prossimo, senza escludere di votare Consalvo nella stessa sessione, spiega la senatrice di FdI Francesca Tubetti, impegnandosi «a portare a compimento la procedura il più velocemente possibile».

Fra i deputati, il leghista Massimiliano Panizzut parla di «ampia esperienza di Consalvo nella governance di infrastrutture strategiche» e Isabella De Monte (Forza Italia) sottolinea «la capacità di far crescere il traffico aeroportuale». —

 

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