A Nordest aeroporti in ripresa, ma sarà un agosto a ostacoli: ecco le compagnie in sciopero
Save: cancellazione per il 2% dei voli e ora incognita scioperi
«Venezia e Treviso vicini al pre Covid. Normalità nel 2023»

VENEZIA. I cieli estivi rischiano di restare nel caos, anche se le rotte interne dovrebbero essere risparmiate. Nonostante le premesse il traffico aereo tenta il miglioramento. Almeno da quel che emerge dal bollettino settimanale del Gruppo Save relativo allo scalo Marco Polo di Venezia. In base ai dati, i voli cancellati tra il 25 e il 31 luglio sono stati il 2,1% del totale dei complessivi (tra arrivi e partenze sui display hanno lampeggiato 1681 voli). Ciò significa che in una settimana non sono atterrati o decollati 32 voli. La prima settimana di agosto si dovranno fare i conti, tuttavia, con alcuni scioperi, ma non per chi viaggia in Italia. Nel nostro Paese, infatti, dal 27 luglio al 5 settembre non sarà possibile effettuare scioperi nel settore del trasporto aereo a causa della regolamentazione del comparto.
I problemi riguarderanno soprattutto chi viaggia in Spagna, i sindacati Uso e Sitcpla hanno già, infatti, annunciato i prossimi scioperi che coinvolgeranno gli scali di: Alicante, Barcellona, Girona, Ibiza, Malaga, Madrid, Palma di Maiorca, Santiago de Compostela e Siviglia. Il nuovo blocco di scioperi, che riguarda la finestra temporale che va dall’8 agosto 2022 al 9 gennaio 2023, riguarderà gli equipaggi di Ryanair. Anche chi vola con EasyJet, però, non può ritenersi tranquillo; molti piloti, stanchi delle estenuanti trattative per il rinnovo del contratto collettivo, non voleranno il 12, 13, 14, 19, 20, 21, 27, 28 e 29 agosto.
Giugno e luglio hanno messo a dura prova il trasporto aereo in tutta Europa, ma gli aeroporti italiani hanno resistito meglio di altri. Secondo gli ultimi dati elaborati dall’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile), tra il 20 giugno e il 24 luglio i voli cancellati in partenza dagli scali del nostro Paese sono stati 3.600, con un picco nel giorno dello sciopero lo scorso 17 luglio (377 i voli annullati).
In tutto il mondo si è assistito alla grande prova della ripresa del trasporto aereo post-pandemia, ma come ricorda Camillo Bozzolo, direttore commerciale aviation del Gruppo Save, «il Covid circola ancora e abbiamo personale positivo che non può operare perché in quarantena. Questo vale per tutte le società, non solo per le compagnie aeree, ma impatta anche sul personale di terra, e su tutti coloro che gravitano in questo macrosistema chiamato aeroporto».
Ma è solo una delle difficoltà del momento: «È una somma di problemi che si trasformano in uno più grande. Tutti avevano programmato una stagione in crescita ma che invece ha risposto ancora meglio delle aspettative. L’aeroporto di Venezia oggi viaggia a -15 per cento sul 2019, ma a va considerato che a febbraio e marzo eravamo al -60 per cento. E nella programmazione generale per la gestione dei voli oggi si devono affrontare anche i possibili ritardi degli aeromobili, quindi in certe fasce orarie ci si è trovati a far fronte a un numero maggiore di voli rispetto a quelli previsti con picchi di lavoro molto rilevanti da gestire».
Ora la situazione è in miglioramento. Lo dice anche il report settimanale del gruppo presieduto da Enrico Marchi in cui si registra, per esempio, che i bagagli “disguidati” in arrivo al Marco Polo (valigie spedite in ritardo da altri scali o erroneamente inviate a Venezia) sono stati 1.086, in riduzione dell’11,89%.
I bagagli riavviati dallo scalo alla giusta destinazione sono stati 1.116, portando una riduzione del 5,8% dei numeri di valigie stoccate in aeroporto.
«L’aeroporto di Treviso – sottolinea Bozzolo – non ha avuto particolari problemi e questo perché i suoi sono voli non hanno subito l’impatto dei disagi registrati nei grandi hub nordeuropei in quanto gestisce voli diretti da punto a punto. La stragrande maggioranza dei disagi è, infatti, legata ai ritardi che gli aerei accumulano negli scali di Heathrow (Londra), Francoforte e Amsterdam. Ma grazie alla recente riduzione dei voli da questi hub, ad esempio Francoforte ha ridotto il numero di voli del 10%, abbiamo potuto gestire meglio la situazione e lo smaltimento dei bagagli».
Il problema della cancellazione, dice ancora Bozzolo, è figlio della stessa accumulazione dei ritardi e questo ha imposto anche la cancellazione di alcuni voli in partenza perché a causa dei ritardi gli aeromobili non erano in grado di garantire tutti i viaggi programmati.
La normalità si raggiungerà. «Ma non in questa stagione estiva» preconizza il manager. Anche se il 2022 dovrebbe chiudersi su numeri molto vicini all’epoca prepandemica, con i due scali di Treviso e Venezia rispettivamente in calo del 10 per cento e del 20 per cento rispetto al 2019.
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