Vandewiele investe in Savio su innovazione e automazione

Dal Gruppo Belga venti milioni di euro per nuove linee produttive e lavorazioni- Resta aperto il confronto con i sindacati per il rinnovo dell’integrativo
Paola Dalle Molle

Innovazione tecnologica e nuovi investimenti nel futuro di Savio, storica azienda di Pordenone, leader di mercato nel settore delle macchine roccatrici e da maggio 2021 parte del gruppo industriale belga Vandewiele.

Il rilancio punta su investimenti industriali per oltre 20milioni di euro e comprende un nuovo posizionamento strategico. Considerata tra le aziende di maggiore riferimento a livello internazionale nel settore delle macchine tessili, ha registrato un fatturato di 241 milioni di euro nel 2022, di cui 98% all’estero.

L’azienda occupa attualmente 313 dipendenti a Pordenone e si stima un numero simile di lavoratori impegnati nell’indotto. La Savio investe annualmente in ricerca e sviluppo il 5% del fatturato. A conferma Savio ha presentato a giugno ad Itma, fiera internazionale di macchine tessili a Milano, la nuova roccatrice Proxima Smartconer e il nuovo filatoio air-jet Lybra Smartspinner, frutto dell’impegno di ricerca e sviluppo della spa negli ultimi quattro anni. Inoltre, gli investimenti hanno riguardato anche il settore marketing e comunicazione con il riposizionamento strategico dell’azienda, basato sul cliente al centro, e del marchio, in collaborazione con la società di consulenza D&Co. – Strategic Mind Big Ideas.

Mauro Moro
Mauro Moro

«Ora – prosegue l’Ad Mauro Moro – ci aspettano mesi di duro lavoro per concretizzare nuove commesse in un momento di contrazione di mercato. Un compito non facile. Nei nostri mercati di riferimento, Cina, India, Bangladesh, Pakistan, Turchia, Nord Africa c’è una forte contrazione della domanda di nuovi macchinari tessili. Questo perché, a causa dell’inflazione e dell’aumento del costo della vita, si compra meno abbigliamento e prodotti tessili in generale. Diminuendo la domanda – rimarca Moro –, tutta la filiera di produzione a monte rallenta».

Nuovi investimenti industriali sono previsti nello stabilimento di Pordenone per un valore di oltre 20 milioni di euro, riguardanti l’ottimizzazione dei processi produttivi, con nuove linee di produzione nel 2023, un magazzino automatico nel 2024, nuove attività e macchine di lavorazioni meccaniche e lavorazioni di lamiera nel 2024-2025. Il progetto è iniziato due anni fa, subito dopo l’acquisizione di Savio da parte di Vandewiele, a dimostrazione della volontà della proprietà mantenere il sito di Pordenone investendo per mantenerlo competitivo. «Questo è un segnale positivo – sottolinea Moro – poiché Savio arriva da 15 anni di investimenti minimi e tagli di risorse». Rispetto alle prospettive occupazionali e le trattative sindacali in corso, l’azienda precisa che il piano industriale prevede automazioni tramite robot e traslo-elevatori, ma anche nuove attività interne di lavorazioni meccaniche e di lamiera. Quindi le attività di movimentazione materiali vengono automatizzate per creare nuovi reparti di lavorazioni interne su componenti di valore. Le prospettive occupazionali non sono a rischio. Ci sarà necessariamente una riorganizzazione interna delle attività, ma è parte del piano concordato con il sindacato e approvato con referendum da oltre l’80% dei dipendenti. «L’azienda non ha interrotto la trattativa con il sindacato – puntualizza il direttore delle risorse umane Mirco Zin –, e Savio non ha mai disdetto l’accordo sul pagamento degli anticipi del premio di risultato ai lavoratori. È in corso da tempo una trattativa con le parti sociali per il rinnovo dell’integrativo aziendale e dei relativi riferimenti del premio. In particolare, sono stati disdetti solamente alcuni accordi sindacali molto specifici, non più attuali rispetto al contesto odierno. Va precisato – ancora Zin – che gli accordi in Savio prevedono per i rappresentati dei lavoratori 1280 ore all’anno per attività sindacali, e dunque l’accordo disdetto non tocca questo monte ore, ma non prevede più per il 2024 le 500 ore di permessi aggiuntivi per attività di patronato e controllo mensa. Un accordo risalente agli anni 70, figlio di un contesto economico e sociale completamente diverso da oggi».

C’è invece «una discussione in corso sugli obiettivi del premio di risultato per il 2023, dove ci siamo incagliati – prosegue il manager –, in particolare il nodo da dirimere è il riconoscimento economico conseguente all’aumento progressivo del passo in produzione, per migliorare la produttività». Su questo tema non è ancora stato trovato un punto di equilibro tra azienda e sindacati ma il confronto prosegue: già fissata la data del 16 ottobre per il prosieguo del confronto

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