Tmt acquisisce Distripark, sui traffici pesa il blocco Suez

Trieste Marine Terminal, la società concessionaria del terminal container controllato da Msc all’80% e partecipato al 20% da To Delta, mette a segno un’acquisizione per «ampliare e migliorare i servizi offerti al mercato». Si tratta del ramo d’azienda di Adria Distripark che gestisce al Molo VII le attività di deposito dei container freight station. Con 2.500 mq di magazzini e altrettanti di aree scoperte, Adriadistripark è in grado di fornire un’ampia gamma di servizi sia per merce containerizzata sia per merce alla rinfusa.
Trieste Marine Terminal precisa in un nota che l’acquisizione comporta che tutte le attività e i servizi di riempimento e vuotatura contenitori, magazzinaggio di merci e assistenza alle visite doganali passano sotto la gestione diretta del terminal: «Mettiamo a disposizione della clientela un nostro team che sarà affiancato da un team commerciale dedicato, per rispondere in modo rapido e puntuale alle esigenze degli operatori, garantendo all’intero sistema una opportunità di crescita sinergica».
Nel Molo VII il progetto di sviluppo ad opera di Trieste Marine Terminal prevede fra l’altro l’allungamento del terminal in grado di ampliare l’operatività fino a 1.200.000 teu all’anno, a fronte dell’attuale capacità di 900.000 teu.
Ma intanto l’infrastruttura del porto continua soffrire la perdita di quote di traffico a causa del blocco imposto al transito delle navi nel Mar Rosso per gli attacchi da parte dei miliziani Houthi e il conseguente dirottamento verso il capo di Buona Speranza con circumnavigazione dell’Africa.
Il Trieste Marine Terminal, che movimenta i contenitori in arrivo dal Far East attraverso il canale di Suez, in marzo ha accusato una contrazione dei traffici del 21,97% a 56.459 Teu mentre nel primo trimestre il calo è stato complessivamente del 20,33%, per 148,126 Teu imbarcati e sbarcati. Una diminuzione che interrompe il ciclo positivo registrato lo scorso anno con il rimbalzo dei traffici post-pandemia che ha consolidato le prospettive di sviluppo del porto di Trieste.
La vicenda Suez, come ha rilevato di recente il presidente dell'Associazione dei porti europei (Espo) e dell'Autorità portuale di Trieste, Zeno D'Agostino, «sta danneggiando i porti italiani soprattutto per i container» con il raddoppio dei costi dei noli. Per questo l’Authority ha auspicato un’azione concertata da parte della Commissione europea per evitare una situazione di squilibrio competivo che avvantaggia i porti del Nord Europa.
Alle conseguenze sulle catene di fornitura, per il Nord Est si è aggiunto così l’impatto diretto sui porti di Trieste e Venezia. Inoltre c’è anche un impatto ambientale, come ha rilevato di recente Antonio Maneschi, componente del cda di Trieste Marine Terminal, perché «più tempo di percorrenza equivale a maggiori emissioni e consumi di carburante». —
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