Statuto di Masi votate le modifiche. «Vicini ai territori»

L’assemblea straordinaria di Masi Agricola vota a maggioranza in favore delle proposte di modifica dello statuto arrivate dall’attuale cda mentre Red Circle, la società di Renzo Rosso che già da tempo sta ingaggiando una battaglia con Masi, si trova pressoché da sola a contrapporsi all’operazione. Erano tre i punti salienti all’ordine del giorno dell'assemblea (un quarto, molto tecnico, riguarda invece alcune altre modifiche allo statuto): la trasformazione di Masi Agricola in società benefit, l’adozione del modello monistico di amministrazione e controllo con l’eliminazione del collegio sindacale e l’aumento da 2 a 4 o 5 del numero minimo di amministratori indipendenti, il superamento delle liste bloccate e l’elezione a maggioranza e singolarmente di ciascun membro del consiglio di amministrazione.
Di fronte ad un’assemblea che rappresentava oltre il 94% delle quote sociali, l’approvazione alle modifiche ha visto l’ok di oltre l’84% dei soci. «Masi Agricola è un'azienda profondamente legata al territorio delle Venezie, e lo è un po' come lo era Marco Polo: un uomo del suo territorio che aveva scelto di girare il mondo» spiega l'ad Federico Girotto. «Fin dall'Ipo, e ancora prima durante un roadshow che ha toccato sette Paesi del mondo, Masi Agricola ha avuto una compagine azionaria fortemente internazionale e siamo orgogliosi di avere in noi un Dna autenticamente glocal. Un Dna che doveva trovare forma anche nella governance: per questo abbiamo deciso di adottare il regime monistico che amplia e aumenta la frequenza delle verifiche e dei controlli sulla società così come abbiamo scelto un sistema di elezione dei membri del cda più consono ai tempi che viviamo. L'una e l'altra scelta vanno nella direzione di una governance più aderente ai principali modelli internazionali e alle sfide che Masi Agricola è pronta ad affrontare forte della vicinanza e della stima dimostrata dai soci con questa Assemblea straordinaria così importante».
E se Red Circle sceglie di non commentare una scelta che rischia di ridurre ulteriormente le possibilità di Renzo Rosso di trovare rappresentate le sue posizioni in cda, il tema della responsabilità sociale e ambientale la fa da padrona nelle riflessioni del presidente e amministratore delegato di Masi Agricola Sandro Boscaini. «L'assemblea di Masi Agricola, riunitasi per la prima volta da molto tempo fisicamente nella Tenuta Serego Alighieri della Valpolicella, ha approvato a grandissima maggioranza un passaggio innovativo, un'evoluzione della governance che conferma l'apertura della società al territorio, alle persone che vi abitano e agli stakeholders», ha detto Boscaini. «Si è trattato di istituzionalizzare una parte del progetto aziendale che insito nella storia della nostra famiglia da oltre 250 anni. Il motto di mio padre e di mio nonno prima di lui era “Nella natura a passo d'uomo”. Il vino non è solo etichetta ma anche denominazione e la denominazione è territorio, natura e società. Avere la consapevolezza di non essere proprietari della natura ma ospiti di essa, allora come oggi – conclude Boscaini – è il senso del percorso organizzativo che è stato approvato dall'assemblea a così larga maggioranza».
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