Roncadin congela le cento assunzioni: costretti dall’aumento di costi energetici e materie prime

Bolletta energetica che schizza di 14 milioni, materie prime su di altri 10 milioni. Conto totale: 24 milioni di extracosti. Risultato: stop al piano assunzioni. “Se non ci fossimo trovati a fare i conti con la fiammata dei costi energetici la previsione era di assumere un centinaio di persone. Ora alla luce della situazione siamo costretti a fermarci” dice l’ad Dario Roncadin

@ Gino Nardo
@ Gino Nardo

PORDENONE. Bolletta energetica che schizza di 14 milioni, materie prime su di altri 10 milioni. Conto totale: 24 milioni di extracosti. La Roncadin nella sua galoppante ascesa sui mercati è costretta a tirare il fiato suo malgrado e quindi niente open day per i dipendenti, “una goccia nell’oceano” precisano, ma non ci può permettere nessun tipo di spreco. Ma oltre a questo c’è anche il congelamento delle assunzioni.

Lo afferma lo stesso Dario Roncadin, ad dell’azienda di Meduno (PN) specializzata nelle pizze surgelate per la grande distribuzione italiana e internazionale: “Se non ci fossimo trovati a fare i conti con la fiammata dei costi energetici la previsione era di assumere un centinaio di persone. Ora alla luce della situazione siamo costretti a fermarci. Difficile dire per quanto: dipenderà da come andranno i costi, dagli aumenti che dovremo fare e da come questi verranno percepiti dal mercato. Navighiamo a vista”. 

E allora eccoli i conti da 2,5 milioni di euro all’anno a più di 13 milioni per l’energia elettrica, da 600.000 euro a più di 4 milioni per il gas, per non parlare poi dell’aumento della spesa su tutte le materie prime (mozzarella, pomodoro, farine…) che supera i 10 milioni di euro.

Nel messaggio inviato ai lavoratori, Dario Roncadin ha spiegato cosa sta succedendo e quali azioni l’azienda ha deciso di intraprendere.

«Nelle ultime settimane i costi energetici sono aumentati a dismisura – spiega sempre Roncadin – senza considerare che stiamo partendo già da prezzi folli che hanno portato a chiudere temporaneamente molte aziende. Anche in Roncadin, già da nove mesi, siamo in balia dei continui aumenti dei prezzi. In questo momento dobbiamo essere tutti uniti e dobbiamo combattere insieme questa battaglia che viene determinata anche da piccoli gesti. Su due temi abbiamo segnalato alle nostre persone che possono dare una mano fin da subito. Il primo è lo spreco energetico: partendo dagli uffici, ma anche in tutte le aree produttive, siamo tutti impegnati a spegnere luci, PC e macchinari inutilizzati. Il secondo è lo spreco di materie prime in linea e nelle cucine: stiamo lavorando a nuove soluzioni per recuperare il più possibile».

L’azienda, da parte sua, non rimane immobile: Roncadin è già al lavoro per potenziare il proprio impianto fotovoltaico in modo da arrivare a coprire il 30% del fabbisogno energetico. A giorni comincerà l’installazione di 5.000 pannelli fotovoltaici (già previsti da tempo, ma che tardano ad arrivare per via dei problemi attuali di carenza di materie prime), ai quali successivamente se ne aggiungeranno altri 6.200.

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