Roncadin: avvisi di lavoro, turni e ferie sulla App aziendale. «E’ il nostro Facebook»

L’azienda produttrice di pizze è alla costante ricerca di personale per far fronte a un turnover di 30-40 persone l’anno. Allo scouting interno si accompagna una rodata relazione con le scuole del territorio che all’azienda offrono un bacino fondamentale al quale attingere per soddisfare le proprie esigenze in termini di occupazione

Maura Delle Case

PORDENONE. C’era una volta l’azienda familiare, quella dove il “paron” conosceva i dipendenti uno per uno. Nome, cognome, paese di residenza, non di rado moglie e figli. Nel secolo scorso, in tempo di boom economico, quella era la norma. Poi, con il passare del tempo, con la crescita dimensionale delle aziende e la necessità di ricorrere a manager per governarle, quel rapporto a tu per tu è via via venuto meno burocratizzando i rapporti e creando una barriera nella comunicazione tra forza lavoro e vertici aziendali. 

Una barriera che molte aziende stanno cercando di smontare, semplicemente ripristinando la vecchia “passeggiata” in produzione oppure ricorrendo ai nuovi strumenti digitali. Uno per tutti: le App. 

Lo ha fatto la Roncadin di Meduno, grande azienda produttrice di pizze surgelate, guidata da Dario Roncadin, figlio del fondatore, che per mantenere un filo diretto con i dipendenti – 850 a Meduno e 30 a Verona – ormai due anni fa ha varato la App aziendale. «Lì sopra ci finisce tutto – racconta – i lavoratori possono vedere i turni, chiedere le ferie, leggere molte notizie che riguardano la nostra impresa e pure commentarle. Insomma è il nostro Facebook». 

Non solo. La App viene utilizzato anche per il job posting, per pubblicare cioè gli annunci di lavoro rivolti ai propri dipendenti, risolvendo così internamente il problema della difficoltà di trovare personale qualificato e al contempo dando ai propri lavoratori un’occasione di crescita professionale. 

Dario Roncadin, amministratore delegato
Dario Roncadin, amministratore delegato

«Abbiamo deciso di cercare le competenze prima di tutto al nostro interno e di offrire una possibilità di crescere a chi già lavora per noi – fa sapere ancora Roncadin – poi naturalmente, se non troviamo all’interno, ci rivolgiamo fuori». 

Anche alle scuole del territorio con cui l’azienda ha stretto buoni rapporti di collaborazione che non di rado portano studenti neodiplomati a un passaggio poco meno che diretto dai banchi di scuola ai reparti aziendali. 

«Noi abbiamo un fabbisogno annuo che si aggira intorno alle 30-40 unità di personale, solo tenendo conto del naturale turnover. Per gestire questa necessità intratteniamo rapporti con le scuole e durante l’estate portiamo alcuni studenti a fare delle esperienze lavorative da noi così che possano toccare con mano cosa significa lavorare nella nostra azienda». 

Impresa che con la App, con lo scouting interno, ma anche  con la formazione continua e con un Cral molto attivo dimostra grande attenzione per le risorse umane che Dario Roncadin, come già il padre, tiene a conoscere e ascoltare. Forse non proprio una per una – considerato che il gruppo oggi sfiora i 900 dipendenti –,  ma per tutti coloro che vogliono parlare con lui, la porta dell’ufficio è aperta. E non è un modo di dire come spiega lo stesso Ad, che ha incontrato i lavoratori in occasione di “Un caffé con Dario”. 

Abbiamo invitato tutti coloro che avessero voglia di scambiare qualche opinione con me a farsi avanti. Credevo sarebbero venuti in pochi e invece, a sorpresa, si sono presentati in 50. Qualcuno per segnalare disservizi, qualcuno per lamentarsi (com’è naturale)». Altri per il piacere di una stretta di mano. 

«L’idea era quella di bere insieme un caffé e mangiare un pasticcino. I caffé li hanno bevuti, i pasticcini invece … ce ne fosse uno che li ha toccati! Ho dovuto provvedere io» aggiunge scherzando il manager a ulteriore testimonianza del clima che si respira in azienda.

Roncadin, leader nella produzione di pizze surgelate, ha chiuso il 2021 a 148 milioni di euro e punta ad archiviare il 2022 a 160 milioni (più per i rincari che per un aumento dei volumi). L’ultima sfida del gruppo è quella legata a pizze fresche e pinsa, una sfida abbracciata con l’acquisto del 95% della veronese Ada Food. «La pinsa è in questo momento un vero e proprio fenomeno – conclude Roncadin – che investe la Gdo ma anche la ristorazione. Crediamo ci sia molto spazio di crescita tant’è che rispetto ai 3 milioni di fatturato dell’azienda nel 2021 siamo già a 5». 

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