Rizzani de Eccher, nel 2021 contratti per un miliardo

Per il general contractor ricavi in aumento del 20% e nuove commesse. Già avviati cantieri in Nord Europa e nei Balcani. Bene il mercato interno

Il cantiere della Rizzani de Eccher per le Y-Towers ad Amsterdam
Il cantiere della Rizzani de Eccher per le Y-Towers ad Amsterdam

UDINE. Sarà il 2022 il vero anno del rilancio per Rizzani de Eccher. La conferma arriva dal quartier generale di Cargnacco, alle porte di Udine, dove danno per imminente l’ufficializzazione di nuove commesse nel Nord Europa e nei Balcani.

Il gruppo, a fine ottobre, indicava attorno a quota 500 milioni la previsione di fatturato a fine 2021 (con in portafoglio contatti per 1 miliardi): un bel salto dopo i 400 milioni del 2020, ma ancora abbastanza lontano da quei 575 milioni con cui si era chiuso il 2019. Un livello al quale il contractor friulano dovrebbe tornare quest’anno, sull’onda delle nuove, importanti commesse acquisite o in via di acquisizione.

Tra le più importanti lo stabilimento chiavi in mano per il frazionamento del sangue per la produzione di emoderivati salvavita che Rizzani de Eccher realizzerà in Russia a Ryazan, duecento chilometri a sud di Mosca, su incarico della joint venture russo-elvetica Octapharma-Pharmimex. Il cantiere, che partirà a febbraio, resterà aperto quattro anni, per un valore complessivo dei lavori pari a 350 milioni.

Se la pandemia ha alimentato la crescita del comparto sanitario e farmaceutico, con importanti commesse per de Eccher anche in Italia (Padova per Stevanato group e Pisa per Pharma Nutra), un vento di ripresa soffia su tutte le aree di attività del gruppo, dall’immobiliare alle infrastrutture di trasporto, dall’industriale al civile, a conferma di un portafoglio ordini diversificato sia per settori che geograficamente, sebbene nord ed est Europa restino le direttrici prevalenti in questa fase.

In Olanda Rizzani de Eccher aggiunge la Post Tower di Rotterdam alle Y-Towers di Amsterdam
La redazione

Di grande prospettiva per il gruppo guidato da Marco de Eccher, che con la controllata Deal sta anche partecipando al mega progetto di estensione della metropolitana di Parigi, si conferma tutto il nord Europa, dalla Francia alla Scandinavia, ma in particolare il mercato olandese. Anche sull’onda della Brexit, che ha indotto molti gruppi britannici o con sede a Londra ad aprire nuove filiali operative sul continente, l’Olanda sta vivendo infatti una fase di grande fermento per il mercato immobiliare.

La Rizzani De Eccher, che ha già all’attivo prestigiosi contratti come il complesso Y-Towers ad Amsterdam (fine lavori prevista per il 2023) e il The Post di Rotterdam (consegna nel 2025), una ristrutturazione che coinvolge la vecchia sede centrale delle poste, ha posto le basi per una presenza duratura su un mercato che per diversi anni si annuncia tra i più ricchi e promettenti a livello europeo.

Diversi i fattori che stanno concorrendo a questa fase espansiva: il ruolo del porto di Rotterdam come perno di un’area tuttora baricentrica rispetto alle grandi rotte del commercio mondiale, una storica propensione all’internazionalizzazione e la familiarità degli olandesi con l’inglese, ma soprattutto una politica sulla tassazione d’impresa che ha portato nei Paesi Bassi le sedi di colossi della new e della old economy come Google, Booking, Stellantis (leggi Fiat-Chrysler-Peugeot) o la stessa Ikea. Da qui, e dalla spinta occupazionale che ne è derivata, il boom dell’edilizia e l’impennata delle quotazioni immobiliari che fanno dell’Olanda una meta obbligata di grandi contractor come De Eccher.

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