Opa H-Farm, adesioni al 65%. Il delisting lo deciderà il mercato

«Abbiamo superato il 65%, abbiamo prorogato di 5 giorni l’OPA che scadrà lunedì prossimo. Non abbiamo intenzione di valutare alternative nel caso in cui non si dovesse arrivare alla soglia per il delisting». Riccardo Donadon, fondatore, azionista e ad di H-Farm chiude a qualsiasi ipotesi nel caso in cui non andasse a buon fine l’opa finalizzata al ritiro da Piazza Affari dell’azienda nata come incubatore di start up (ha ancora partecipazioni interessanti in portafoglio) e ora convertita nel settore dell’alta formazione.
Nell'ambito dell'offerta pubblica di acquisto totalitaria, promossa da E-Farm e Cgn Futuro sulle azioni ordinarie ieri è arrivata anche la comunicazione ufficiale al mercato. In cui gli offerenti hanno confermato di detenere, a valle del periodo di adesione, 130.412 milioni di azioni, pari al 65,16% del capitale sociale. Il periodo di adesione sarà riaperto per le sedute del 12, 13, 14, 17 e 18 giugno. Nel dettaglio, nel periodo di adesione sono state portate in adesione all'offerta 32.450 milioni di azioni ordinarie dell'emittente, pari al 16,21% del capitale sociale e al 31,06% delle azioni oggetto dell'offerta, per un controvalore complessivo di 4,867 milioni di euro. Come noto alcuni azionisti di minoranza hanno stretto un patto parasociale che somma complessivamente una partecipazione del 17,50% del capitale, con l’obiettivo di fermare l’addio alla Borsa. Per arrivare la delisting si dovrebbe superare la soglia del 95%, quando scatta l’obbligo di consegna delle azioni (squeeze out). Ma con il pacchetto di minoranza unito nel patto parasociale, sembra un livello, al momento, lontano. Allo stesso modo H-Farm non potrebbe essere delistata utilizzando una fusione per incorporazione in un’azienda non quotata, perché lo statuto prevede il 90% dei partecipanti in assemblea per questa evenienza. —
R.P
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