Nuovi ordini per Danieli: costruirà due miniaccaierie in Bangladesh e Giappone
Il MiDa, Minimill Danieli, è diventato il prodotto di punta del colosso di Buttrio: acciaierie in grado di produrre green steel, senza forno di riscaldo, alimentabili con le rinnovabili in attesa dell’idrogeno

Il minimill Danieli arriva in Bangladesh. Il gruppo di Buttrio ha infatti firmato il contratto per fornire a Unitex Steel Mills un impianto completo e green per la produzione di acciaio.
L’impianto verrà installato nel distretto Feni di Chittagong, nella regione orientale del Bangladesh. Oltre all’acciaieria, Danieli fornirà anche impianti supplementari per l’abbattimento delle trattamento delle emissioni e dell’acqua utilizzata dall’acciaieria, e i più avanzati sistemi di automazione.
Il MiDa sarà dotato del Digimelter QOne, ovvero il forno elettrico, anche questo brevetto Danieli, che può essere alimentato anche con energia da fonti rinnovabili e, in prospettiva, con l’idrogeno, e sarà in grado di produrre un milione di tonnellate l’anno di prodotti lunghi.

Il nuovo impianto di Danieli per Unitex Steel dovrebbe entrare in funzione nel quarto trimestre del 2024.
Il colosso di Buttrio, con la divisione dedicata alla progettazione e costruzione di impianti siderurgici, continua ad incamerare ordini sulla scia della necessità, per il settore, di orientarsi verso modalità produttive maggiormente sostenibili, a basso livello di emissioni di C02 e a ridotti consumi energetici. L’impianto che, negli ultimi anni, sta riscuotendo il maggiore successo, è il MiDa, Minimill Danieli.

Le ragioni? «E’ un impianto calibrato su determinati volumi di produzione utili a soddisfare una domanda regionale - spiega Gianpietro Benedetti, presidente del Gruppo -, e in questo modo si riducono anche le emissioni di CO2 legate al trasporto del prodotto finito. Produce green steel, acciaio verde, perché non prevede un forno di riscaldo e grazie al Digimelter può essere alimentato anche da energia prodotta con il fotovoltaico, riducendo in questo modo anche le emissioni dirette che sono prossime allo zero e vicinissime ai parametri richiesti dagli obiettivi sulle emissioni indicati per il 2050. E se consideriamo che il Digimelter è progettato per funzionare a idrogeno, quando sarà disponibile, ecco che allora le emissioni diventeranno zero».

Negli ultimi mesi Danieli ha incamerato diversi ordini per il MiDa, oltre che dal Bangladesh anche dagli Usa (otto), dalla Cina (tre), uno in Israele, uno in Grecia, due in Europa e uno - anche questo appena arrivato - dal Giappone.
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