Nidec Acim investe 65 milioni in Austria: «Qui il polo europeo dei compressori»

I compressori per elettrodomestici ad alta efficienza energetica di Nidec Acim saranno sviluppati e prodotti in Austria. L’amministratore delegato e presidente Valter Taranzano spiega le ragioni dell’investimento da 65 milioni di euro nell’impianto di Fürstenfeld in Stiria acquisito nel 2020 dalla ex Secop ex Acc.
Nidec Acim (Appliance, Commercial and Industrial Motors), quartier generale a Pordenone, è parte della multinazionale giapponese Nidec Corporation. Conta oltre 18 mila dipendenti e 36 siti produttivi nel mondo, con ricavi netti nel 2023 di circa 3 miliardi di euro. Pordenone e Fürstenfeld sono i due siti su cui l’azienda sta puntando nell’area Alpe Adria.
In Italia, oltre a quello di Pordenone, Nidec Acim ha altri cinque siti produttivi tra Veneto ed Emilia Romagna che complessivamente impiegano oltre 700 persone. In Austria, dove sono impiegate 300 persone, l'azienda attualmente concentra la produzione di compressori per elettrodomestici.
Come procede l’investimento austriaco?
«Dopo aver acquisito la gestione del sito nel 2020, a febbraio 2024 Nidec Acim ha acquistato lo stabilimento di produzione da Innovation and Technology Center, società interamente controllata dal comune di Fürstenfeld. L’operazione, unitamente ad altri accordi firmati con l’Austrian Business Agency (Aba) e l’Austrian Research Promotion Agency (Ffg), rientra nella strategia globale di avere produzioni chiave anche “local for local” e mitigare i rischi di fornitura per i clienti».
Quanto e su cosa investirete in Stiria?
«Grazie all’impegno finanziario quinquennale per oltre 65 milioni di euro che abbiamo presentato al governo austriaco, siamo stati messi nella condizione di accelerare i progetti e migliorare il Centro di R&S, di investire in sistemi innovativi di controllo di processo e manutenzione, di avviare nuove linee di produzione. Il focus sarà su efficienza energetica ed elettronica, che sono temi di interesse per il governo austriaco e per noi poiché hanno un impatto diretto per clienti e società in termini di sostenibilità. Il livello di emissioni di CO2 viene infatti ridotto grazie alla maggiore efficienza energetica dei nostri componenti».
E il ricorso di Wanbao Acc sulla linea di produzione Delta?
«Tutti gli investimenti di Nidec a Fürstenfeld in questi anni, compreso l’impegno per 65 milioni di euro, erano e vanno oltre la linea Delta, la cui situazione è in discussione tra la Commissione europea e il Tribunale. Quindi lo sviluppo del business procederà secondo i nostri piani strategici e continueremo a supportare le autorità europee con qualsiasi informazione richiesta».
Quali sono oggi i numeri dell’impianto di Fürstenfeld?
«Il precedente proprietario aveva annunciato la chiusura del sito. Oggi noi lo gestiamo con circa 300 dipendenti, cinque laboratori di ricerca e sviluppo e una capacità produttiva di quattro milioni di compressori all’anno a velocità fissa e variabile, principalmente per i nostri clienti europei. Abbiamo linee di produzione altamente automatizzate e verticalizzate e un team di lavoro di esperti di elevato livello. Un risultato non trascurabile. E infatti, come riconoscimento di quanto fatto negli ultimi quattro anni, il mese sono stato nominato cittadino onorario di Fürstenfeld».
Perché avete scelto l’Austria?
«La combinazione di manodopera qualificata, posizione strategica, ambiente imprenditoriale favorevole e attenzione all’innovazione e alla sostenibilità rende l’Austria una regione interessante per lo sviluppo di prodotti di alta qualità e tecnologia. La forte rete di fornitori locali e l’ecosistema di innovazione ci permettono di ridurre i costi di trasporto e di lavorare su progetti che migliorano l’efficienza energetica dei prodotti. Non a caso è l’unico paese in Europa a ospitare la nostra produzione di compressori per elettrodomestici».
Quanto pesa il supporto all’innovazione tecnologica?
«L’Austria investe il 3,26% del Pil in R&S, rispetto alla media europea del 2,27%. Il continuo sostegno da parte dei governi locali e nazionale comprende incentivi significativi per R&S, con agevolazioni fiscali e incentivi indiretti e diretti fino al 50%. Per esempio, dal 2021 a fine 2023 siamo riusciti a ricevere 3,6 milioni di euro di finanziamenti per sviluppare soluzioni che consentiranno la transizione verde delle applicazioni dei nostri clienti, del paese e dell’industria nel suo complesso».
Tutto perfetto quindi?
«Anche in Austria ci sono criticità nel mantenere la competitività per gli alti costi di materie prime, energia, manodopera. E la concorrenza nel nostro mercato è estremamente agguerrita, soprattutto quella asiatica. Ma si vedono volontà e azioni tangibili da parte delle istituzioni, dal ministero federale del Lavoro e dell’Economia alle agenzie locali Aba e Ffg, per unire le forze con noi e mantenere l’occupazione, l’innovazione e la produzione ad alti livelli». —
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