Nautica, l’usato frena per la crisi dei componenti
Sabato 16 ottobre il salone Nautilia. Il settore tiene: Confindustria stima a fine anno ricavi a 6 miliardi (+24%)

TRIESTE La crisi delle materie prime incide pure sulla nautica, frena il boom che sta vivendo il settore che segna “solo” un +23,8% quando poteva galoppare ben oltre il 30%, e pesa non soltanto sul nuovo, ma anche sull’usato. «Le consegne delle nuove imbarcazioni quest’anno hanno subito forti ritardi per le produzioni frenate dalla carenza di materie prime - spiega Eugenio Toso a capo di Nautilia, la più grande fiera delle imbarcazioni usate del Nord Est - mancano non soltanto materiali per i cantieri, ma anche elettronica perché i semiconduttori sono introvabili, come per le automobili. Chi doveva vendere la barca dopo aver acquistato quella nuova, per non perdere la stagione, si è tenuto mesi in più quella vecchia. Ed ora l’usato scarseggia».
Nautilia, il 34mo salone delle imbarcazioni usate, si apre sabato ad Aprilia Marittima alle porte di Lignano e per la prima volta registra una contrazione di presenze perché le barche, soprattutto quelle dai 10 metri in su, sono introvabili. «Gli scorsi anni avevamo almeno 300-350 imbarcazioni - aggiunge Toso - quest’anno poco più di 200. Il mercato dopo le crisi degli anni scorsi sta andando bene. E per il salone del prossimo anno ci attendiamo un nuovo boom».
Il giro di affari di Nautlia ogni anno macina oltre una decina di milioni di euro, è una formula che sta avendo successo e in media ogni anno vengono vendute oltre un terzo delle imbarcazioni presenti. Segno di un mercato, quello della nautica, che non sta registrando nessun segnale di contrazione. Nemmeno nel 2020, l’anno della pandemia: a livello italiano è stato stabile «cosa che nessun altro settore industriale è riuscita ad ottenere, anzi - ha evidenziato l’Ufficio Studi di Confindustria Nautica - la cantieristica è cresciuta anche di un 1,30%, un dato comunque significativo. Sono cresciuti gli addetti, l’anno scorso i diretti segnano un +2,4 %».
E per il 2021 sono attesi dati record anche se frenati dalla mancanza di materie prime. L’industria nautica infatti farà un +23,8%, ha annunciato il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi al recente Salone nautico di Genova, svelando la crescita boom di fatturato che si attesterà attorno ai 6 miliardi «molto oltre il rimbalzo post lockdown registrato dall'industria italiana». Una crescita che negli ultimi anni non si è interrotta, con un 2020, chiuso come detto con un +1,30%. E nel 2021 le esportazioni della cantieristica nautica, con 2,8 miliardi di euro, hanno pure toccato il record, un valore mai registrato prima.
Ed è in questo clima molto positivo che si inserisce Nautilia dove, ogni anno, emergono le prime indicazioni di come andrà la prossima stagione nautica. «Stando alle informazioni che gli espositori ci hanno finora comunicato - aggiunge il responsabile del salone, Toso, assieme a Stefano Rettondini - osserviamo un giustificato ottimismo». È un appuntamento di particolare rilievo quello che si apre sabato, una rassegna nell’ambito territoriale del Fvg, che ha voluto puntare prima di ogni altra regione d’Italia, sulla nautica, quale elemento di progresso di tutto il comparto turistico. La Regione investe sulla ricettività acquisendo, con un’offerta di 23 marine e 15 mila posti barca raggruppati nella rete Fvg Marinas, un ruolo importante nel turismo nautico in Italia.
Tra le oltre 200 imbarcazioni usate esposte, quest’anno in particolare saranno in mostra una grande quantità di piccoli natanti con motori fuoribordo che si possono guidare senza patente, oppure per chi vuole percorrere distanze più lunghe, anche con motori più potenti.—
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