Manica Museum, dagli agrofarmaci alla zootecnia: l'affascinante viaggio del solfato di rame

ROVERETO. Non solo uno spazio espositivo, ma anche un progetto che ha innescato un intervento di recupero di archeologia industriale e ha offerto l’opportunità preziosa, ad alcuni studenti, di essere protagonisti dell’allestimento. Tante energie in campo, dunque, per l'apertura dell'EM - Manica Museum, inaugurato nel 2015 a Rovereto, all’interno del sito produttivo dell’azienda Manica, leader nella produzione di solfato di rame per l’industria e la zootecnia e di agrofarmaci a base di rame.
Lo spazio si trova in un’area dismessa, in un fabbricato ristrutturato e collegato a una torre che poi, col tempo, è stata ulteriormente valorizzata. L’idea di allestire un museo, dedicato al fondatore dell'azienda, Ettore Manica - come spiega la general manager, Giulia Manica, terza generazione della famiglia - “è nata dal fatto che, con oltre 70 anni di storia, come azienda avevamo a disposizione diverso materiale che volevamo raccogliere e condividere con la comunità: oggetti, piantine antiche, foto d’epoca, vecchi macchinari”.

Alla voglia di creare uno spazio espositivo visitabile, si è aggiunto anche il desiderio di dare all’iniziativa una funzione di servizio, con un risvolto sociale e formativo, per i tanti studenti che ogni anno visitano l’azienda: “Essendo un’azienda chimica - prosegue Manica - a volte ci troviamo in difficoltà, ad esempio con le scolaresche, a far capire il processo produttivo o gli utilizzi del prodotto. Non essendoci una catena di montaggio, è complicato mostrare le varie fasi di avanzamento anche perché il processo è continuo e avviene all’interno di silos, quindi per uno studente non è semplice comprendere i vari passaggi e il risultato: da qui l’obiettivo di creare uno spazio in cui si vedano, ad esempio, oggetti che contengono una ramatura, fatta proprio col solfato di rame che noi produciamo. Questo anche per far capire che la chimica, spesso vista come il male di tutti i mali, alla fine è dentro tantissimi oggetti di uso comune”.
Gli studenti, però, sono stati coinvolti anche nel progetto di creazione stessa del museo: “Da sempre collaboriamo con le scuole nell’ambito del progetto Tu Sei di Confindustria Trento. L’anno in cui abbiamo deciso di avviare l’iniziativa del museo abbiamo coinvolto alcune classi del liceo Rosmini di Rovereto per aiutarci a sviluppare e realizzare l’idea. Ci sono voluti due anni: nel primo abbiamo raccolto tutto il materiale, pensato a tutte le fonti che potevamo utilizzare, nel secondo siamo partiti con la realizzazione vera e propria”.
Così tutti i giovedì, 2-3 classi, in piccoli gruppetti da 4, massimo 5 studenti, si recavano in azienda per svolgere ciascuno il proprio compito: chi si dedicava alle piantine antiche, chi a recuperare vecchie foto, chi alla ricerca di materiali.

“C’è una parte archivistica molto ampia - prosegue la general manager - anche perché la mia famiglia ha sempre conservato tutti i materiali. Poi mia sorella Silvia è appassionata di archeologia e continuava quindi a raccogliere tantissimi documenti: avevamo, ad esempio, cartine antiche e documenti di una miniera di Predoi che fino agli anni '70 è stata di proprietà dell’azienda. Proprio lì si sta per realizzare un museo minerario e si citerà anche il nostro”.
E c’é inoltre una parte dedicata all'esposizione di pezzi antichi: “Abbiamo degli strumenti che sono delle invenzioni di nostro nonno. Ci sono dei macchinari per il recupero del calore e uno schizzo di questo nuovo impianto che lui aveva pensato: un cilindro rotante per la produzione di un solfato di rame ad alta purezza, a tutt'oggi perfettamente funzionante e che fa uno dei prodotti di punta dell’azienda. Nonno Ettore non era laureato, ma aveva fatto le scuole industriali e aveva un’elevatissima capacità innovativa: quel disegno all'epoca fu poi ingegnerizzato, realizzato e brevettato e, come dicevo, è ancora oggi perfettamente in funzione”.
A proposito di innovazione, all’interno del museo sono esposte delle vecchie monetine di rame, alcune risalenti al 1.800, che già all’inizio dell’attività dell'azienda venivano recuperate e fuse, “così come oggi noi prendiamo il rame da grandi rottamai italiani, già all’epoca nostro nonno ragionava in un'ottica di economia circolare", commenta ancora Giulia Manica.
Trovandosi all’interno di un comparto industriale, l’esposizione non è aperta al pubblico, ma scolaresche, clienti o chiunque fosse interessato vi possono accedere su prenotazione. La partenza del museo ha innescato poi una sorta di spirale virtuosa: la torre collegata allo spazio espositivo è stata oggetto di un elaborato intervento di recupero, del quale si è occupato il fratello della manager, Michele Manica, con la realizzazione di una sala riunioni e ristoro in cima all’edificio, inaugurata nel 2017 e progettata dall’architetto Andrea Miniucchi.
Per raggiungerla ci vogliono 120 scalini, ma ne vale la pena: data l’altezza e la posizione, si gode infatti di una vista meravigliosa su tutta la Vallagarina. Un’altra torre che si trova sempre all'interno dell’area oggi è interamente illuminata per il Natale, con in cima, come omaggio al Paese e incoraggiamento per la fase che stiamo vivendo, una bandiera italiana.
“Cerchiamo di valorizzare il patrimonio industriale in chiave più moderna - aggiunge la general manager - passando dalla logica per cui le cose vecchie andrebbero smantellate a quella del recupero, che può offrirti opportunità straordinarie”.
Ancora: nel 2018, per i 70 anni dell’azienda, è nato anche un libro. Una monografia d'impresa dal titolo “Manica, 70 anni di storie e di vite”. “Abbiamo anche altre idee, prossimamente arricchiremo il museo di un’ulteriore parte, che prevederà una sala video e una sala per la consultazione delle piantine. Per noi l’esposizione è un progetto importante, perché è anche un simbolo di amore per la nostra azienda”.
SCHEDA MUSEO
Il museo EM Manica Museum si trova a Rovereto all'interno dello stabilimento produttivo Manica in Via all'Adige, 4 Il museo è aperto, su richiesta, a gruppi di scolaresche, clienti o collaboratori per visite organizzate. Per informazioni e prenotazioni -
Contatti: 0464 433705 o info@manica.com
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