Mancano super tecnici: gli Its cercano nuovi iscritti

Post diploma Malignani: gli allievi trovano lavoro entro un anno dalla fine dei corsi. Mareschi Danieli: il sistema dell’istruzione professionalizzante va consolidato

UDINE. Le aziende cercano figure con competenze professionalizzanti, ma, anche in regione, i ragazzi diplomati negli Its, gli Istituti tecnici superiori, sono troppo pochi.

Si crea così un paradosso, messo in luce dalla presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, protagonista ieri del “Mits Day 2020”: «Da un lato tanti giovani non trovano un’occupazione o nemmeno la cercano, dall’altro le imprese hanno carenze di personale in alcuni ruoli altamente tecnici. Purtroppo – evidenzia la presidente – gli iscritti e i diplomati Its sono troppo pochi, e le lauree professionalizzanti non bastano a colmare questo gap.

C’è bisogno di impostare una riforma complessiva, perché al fianco delle università tradizionali lavorino istituzioni educative professionalizzanti, in grado di riconoscere il ruolo centrale delle imprese. Dobbiamo partire proprio dagli Its e dalle loro caratteristiche specifiche». In questo ambito, l’Istituto tecnico superiore Malignani, anche nell’ultimo biennio ha fatto la sua parte, coniugando al meglio formazione in aula e in azienda e immettendo nel mondo del lavoro tecnici superiori con le competenze richieste dalle imprese.

Nel 2020 sono 103 i giovani che hanno terminato il percorso di studi post diploma, ottenendo il titolo di tecnico superiore, ma soprattutto avendo nella gran parte dei casi già pronto un posto di lavoro. Di questi sono 18 quelli che hanno raggiunto il massimo dei voti, diplomandosi con 100 e lode e 100 centesimi.

Ieri i neo diplomati si sono presentati nella sede di Confindustria raccontando la loro esperienza professionalizzante davanti al presidente del Mits Gianpietro Benedetti, alla presidente di Confindustria Mareschi Danieli, ai rappresentanti dell’Università di Udine Marco Sortino e Francesco Trevisan, ai rappresentanti delle imprese Danieli Automation, Brovedani Group, Cda, Fantoni. Nel suo intervento, Benedetti ha sottolineato «la necessità sempre più spinta per le aziende di reperire sul mercato del lavoro figure professionali come i “super tecnici” MIts.

Giovani che, diplomatisi tecnici superiori, vengono ricercati, talora contesi, dalle aziende in quanto in grado di inserirsi prontamente nei processi produttivi perché hanno già “vissuto l’azienda” nei lunghi periodi di stage o di apprendistato di alta formazione». In Fvg, secondo le elaborazioni dell’ufficio studi di Confindustria Udine, le assunzioni previste dalle imprese nel mese di settembre sono quasi 6 mila.

Rispetto allo stesso periodo del 2019, la riduzione delle entrate programmate si attesta al meno 32,9%. Un riavvio quindi delle attività particolarmente cauto, ma segnali di ripresa si evidenziano per alcuni comparti dell’industria (alimentari e costruzioni). Il settore industriale in Fvg, in particolare, dovrebbe assorbire a settembre il 40,5% delle assunzioni complessive (34,6% in provincia di Udine), un valore ben superiore al dato nazionale, 29,7%, e del Nordest, 37,9%.

Con riferimento ai gruppi professionali richiesti, il 26,1% delle assunzioni riguarderà in regione professioni con elevata specializzazione e tecnici (29,6% in provincia di Udine), il 26,9% impiegati e addetti alle vendite e nei servizi (28,8% a Udine), il 36% operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (32,1% Udine), l’11% professioni non qualificate (9,6% Udine).

Dal 2011 a oggi il MIts ha diplomato 478 tecnici superiori: il 93% ha trovato un’occupazione entro un anno, il 100% nel caso del settore meccatronico. «Le aziende – ha aggiunto Mareschi Danieli – hanno necessità di definire nuove figure professionali dotate di soft skills e, al contempo, di spiccate competenze tecniche e digitali. Per raggiungere tali ambiziosi obiettivi serve un progetto nazionale che metta al centro il sistema di istruzione tecnica in una logica di filiera, integrando scuole, its e università, in una visione di lungo respiro: solo così si potrà sostenere l’implementazione di percorsi curriculari contemporanei.

È giunto il momento, dopo una fase di start up durata 10 anni – ha auspicato la presidente – di consolidare il sistema Its e quindi il segmento di istruzione terziaria professionalizzante, che assegna un ruolo centrale alle imprese, superando la situazione di costante precarietà normativa e finanziaria nella quale questo sistema è stato costretto a operare sino a oggi». Un messaggio forte e chiaro, quello di Danieli Mareschi, rivolto al ministero dell’Istruzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © il Nord Est