Landolina (Banco Bpm): «Le imprese del Nordest pronte per l’opportunità dei finanziamenti Pnrr»
Parla il responsabile del programma dedicato avviato dalla banca
«Dal Piano risorse che sono un moltiplicatore di investimenti»

VENEZIA. «Le pmi del Nordest possono essere protagoniste nello sfruttare al meglio le risorse del Pnrr e dell’effetto volano di filiera che verrà creato». Giovanni Landolina è il responsabile programma Pnrr di Banco Bpm, una struttura che la banca ha creato per affiancare le imprese nell'accesso ai fondi europei. La Bussola Economica del Nordest, realizzata da Research&Analysis di Community per i nostri quotidiani, individua le priorità di imprenditori e manager del Nordest per il Pnrr: intermodalità, lavoro e sanità.
Landolina, come si stanno muovendo le aziende del Nordest nell’accesso ai fondi?
«Dati ufficiali non ci sono, ma secondo quanto vediamo dagli incontri che facciamo riservati alle aziende, gli imprenditori di Veneto e Friuli Venezia Giulia sono certamente tra i più attivi in Italia. Crediamo che quest’area saprà sfruttare al meglio le opportunità del Pnrr».
Come sono suddivisi i fondi del Pnrr?
«Il piano è diviso in sei macro-missioni. Circa un terzo delle risorse va direttamente alle imprese, il resto è dedicato alla Pubblica Amministrazione, che poi vara appalti o dispone acquisto, ovvero bandi di secondo livello, le cui risorse vanno ancora alle imprese. Il Pnrr metterà in moto risorse che attiveranno un moltiplicatore degli investimenti. Ad esempio per la Tav i fondi sono utilizzati da Rfi, che poi li riversa sulle imprese attraverso gli appalti».
Quali le difficoltà di accesso per le imprese?
«Per accedere ai bandi occorre presentare una serie di certificazioni e documenti, che molto spesso le aziende non sono abituate a produrre. E serve tempestività, infatti tutte le risorse verranno assegnate entro il 2023 ed erogate fino al ’26. Inoltre il Pnrr funziona in base allo stato di avanzamento lavori, e questo richiede liquidità e fidejussioni. Il saldo arriva a opera ultimata».
Quale bando è stato più gettonato?
«Il bando relativo al turismo: è stato un successo. I 500 milioni sono andati esauriti subito. In questo caso anche i piccoli operatori hanno saputo accedere alla misura. E sono attesi altri 1,3 miliardi».
Vede delle aree di rischio a seguito della situazione internazionale?
«Un tema di forte incertezza è quello creato dal costo dell’energia e delle materie prime: ad esempio le gare di Rfi hanno avuto dei ritardi negli ultimi tempi per problemi riferiti ai maggiori costi. E da non sottovalutare è il tema politico: abbiamo scadenze semestrali da rispettare sulle riforme, che se venissero a mancare impedirebbero l’erogazione dei fondi».
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