L’americana Middleby Corporation acquista la Colussi Ermes
L’azienda pordenonese, leader nella produzione di impianti di lavaggio per l’industria alimentare, 150 addetti, 50 milioni di ricavi, ceduta agli americani. «Una scelta ponderata per garantirle un futuro di crescita»

CASARSA DELLA DELIZIA (PN). «Abbiamo pensato e ponderato per anni, e anche pianto, ma questa è la soluzione migliore. Per l’azienda, per farla crescere ancora, e per la famiglia, di cui fanno parte non solo i miei figli ma anche i 200 dipendenti». È il modo in cui Giovanni Battista Colussi, presidente della Colussi Ermes di Casarsa della Delizia - l’azienda fondata dal papà Ermes e diventata leader nella produzione di impianti di lavaggio per l’industria alimentare - spiega le ragioni che hanno condotto alla decisione di cedere a Middleby Corporation, produttore americano di attrezzature per il mondo della ristorazione commerciale, elettrodomestici e sistemi industriali.
Middleby Corporation ha rilevato il 100% del capitale dell’azienda pordenonese la cui conduzione resta nelle mani della famiglia Colussi, con Giovanni Battista nel ruolo di presidente onorario, e i figli Andrea e Chiara come amministratori delegati.

Un mix di orgoglio e commozione nella voce dell’imprenditore, 72 anni ben portati e laurea honoris causa in ingegneria meccanica conferitagli dall’Università di Udine nel 2020, che lo ha definito «Archimede ed inventore» per i successi professionali di un’azienda, nata artigiana, che è stata capace, grazie a ricerca e innovazione, di conquistare la leadership nel settore di riferimento.
L’esordio? «Cinquant’anni fa, che festeggeremo nel 2023, con un impianto progettato e realizzato per lavare i prosciutti di San Daniele» ricorda l’imprenditore, «e da lì abbiamo esteso l’attività entrando anche in settori diversi da quello alimentare» come quello sanitario, l’automobilistico o la logistica. Dietro ogni impianto «un impegno costante in ricerca e innovazione - sottolinea Colussi - e investimenti». Compreso quello destinato alla creazione di un vero e proprio centro di ricerca e sviluppo: «un nuovo complesso da 500 metri quadrati, attrezzato con gli impianti per le prove e personale dedicato».

«I nostri macchinari - spiega - sono presenti in tutto il mondo, con quel che questo significa anche in termini di rispetto di normative costruttive e di funzionamento che variano da Paese a Paese». Dei 50 milioni annui di ricavi, l’80% viene realizzato per l’estero, dall’Europa agli Usa, dall’Australia al Canada. Dietro la sicurezza alimentare di prodotti che ben conosciamo, dal Parmigiano reggiano al Grana padano, passando per i Prosciutti di San Daniele o di Parma, «c’è un’attrezzatura “Colussi Ermes” - racconta - che ha il compito di assicurare il lavaggio dei prodotti e la loro salubrità».
Ora era arrivato il momento di decidere su quale orizzonte muoversi per assicurare un futuro di crescita. E la scelta è caduta su Middleby Corporation, «una scelta ponderata per far crescere questa realtà - rimarca Giovanni Battista - e secondo me abbiamo portato a termine un lavoro ben fatto per il futuro di tutti». Con questa acquisizione la company Usa completa la propria gamma di attrezzature e impianti da proporre a cliente finale, «a loro mancava il segmento della sanitizzazione», puntualizza l’imprenditore, e alla Colussi Ermes mancava un partner globale in grado di aprirla a nuovi mercati.

«L’operazione ci inorgoglisce in quanto riconoscimento da parte di un primario gruppo internazionale - confida Giovanni Battista - e abbiamo condiviso gli obiettivi» oltre ad alcune garanzie, come il mantenimento delle attività produttive in Friuli, ovvero i due stabilimenti di Casarsa, che danno lavoro a 150 dipendenti diretti e altri 50 nell’indotto. «E la testa e le mani dell’azienda restano qui», chiarisce. Quindi «ci affacciamo, grazie a «Middleby in un mercato globale, forti di un’azienda da 4 miliardi di dollari di fatturato e 10 mila dipendenti, che ha potenzialità enormi di crescita. E questo ritengo sia un bene per il territorio, per le famiglie, per tutti».
Colussi mantiene il riserbo sul valore dell’operazione, «che, sia chiaro, non ha motivazioni economiche: abbiamo sempre investito nell’azienda che, per me e per la mia famiglia, è sacra a va salvaguardata e alla quale va garantito un futuro. Ecco, con questa operazione abbiamo fatto proprio questo, le abbiamo garantito un futuro. E di crescita». E per l’azienda «e le 200 famiglie che dipendono da lei. Che cos’altro conta di più?».
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