L’altoatesina Hogast abbraccia la sfida della sostenibilità e si prepara a sostenere il ritorno dei turisti per la stagione invernale
La cooperativa altoatesina d’acquisto per il settore gastronomico e alberghiero è impegnata nella ripresa. Il Covid ha causato una contrazione importante del fatturato: sceso dai 367 milioni di euro del 2019 ai circa 250 del 2020

BOLZANO. L’estate appena trascorsa è stata fondamentale per la ripresa del settore turistico, ancora sofferente dopo la grande crisi dovuta dalla pandemia. In Alto Adige, terra da sempre battuta da turisti stranieri e meta di lunghe vacanze tra le montagne, i fatturati delle imprese del settore sono crollati mediamente del 40% rispetto all’anno pre-Covid, mentre l’intero territorio ha perso circa 2,5 miliardi di euro legati ai mancati arrivi e pernottamenti.
Ora, complice l’andamento della campagna vaccinale e l’avvento del Green Pass, molti albergatori e ristoratori possono tornare a respirare ossigeno vitale per le loro casse e provare a guardare con ottimismo alla stagione invernale alle porte, anche se purtroppo le notizie che giungono da Germania e soprattutto Austria (i due paesi che da sempre si affacciano con interesse all’Alto Adige) sono tutto forche confortanti.
Nonostante ciò, però, gli albergatori altoatesini vanno avanti per la loro strada e a dar loro manforte c’è Hogast Italien Genossenschaft, la cooperativa altoatesina d’acquisto per il settore gastronomico e alberghiero, tanto sconosciuta quanto importante.
Di Hogast, infatti, si sente parlare raramente, sia per una scelta della cooperativa stessa di comunicare poco le proprie attività, sia perché operano, di fatto, sullo sfondo delle molte aziende che supportano.

Nata nel 1989 dalla volontà di abbracciare il modello austriaco di “Hogast Austria”, la cooperativa, che nel 2019 ha registrato ricavi per oltre 460 milioni di euro, eroga servizi e prodotti di alta qualità ai propri associati - circa 700 - facenti parte del mondo dell’hotellerie locale, il tutto a prezzi vantaggiosi e con fatturazione centralizzata. E per farlo si affida ad una fitta rete di fornitori e clienti che nel tempo sono cresciuti e aumentati, generando benefici finanziari e temporali per i suoi clienti. Anche attraverso Gastropool, gruppo d’acquisto appartenente al 50% a Hogast e al 50% all’HGV, l’Unione Albergatori dell’Alto Adige. Nel concreto Hogast cerca, in un settore caratterizzato da un ventaglio di servizi in costante crescita, di offrire sempre molti vantaggi nell’acquisto e per questo si affida al know-how ampio e versatile di specialisti che ogni giorno danno il loro meglio per fornire vantaggi e nuovi sviluppi ai clienti. Hogast può vantare anche un’esperienza trentennale alle sue spalle che le ha permesso sempre di raggiungere traguardi più alti, anche sotto la guida del presidente Georg Vinatzer, titolare dell’Hotel Alpenheim di Ortisei.

Nell’anno del Cigno Nero del Covid le difficoltà non sono mancate. Basti pensare al calo di fatturato registrato del 33%, passato dai 367 milioni di euro del 2019, ai circa 250 del 2020. Un crollo inevitabile e preventivato, dovuto al blocco dell’erogazione di molti servizi a strutture e imprese durante le chiusure forzate. Nonostante ciò, Hogast ha comunque raccolto le nuove sfide dell’economia mondiale e sociale, come quella della sostenibilità. La cooperativa ha concentrato buona parte dell’attenzione alla scelta di prodotti, assortimenti e servizi sostenibili da inserire nei suoi cataloghi e nei sistemi di ordinazione per le imprese, facendone di fatto dei punti fissi da cui ripartire. Un’impronta green che ha toccato diverse aree: dai generi alimentari, ai beni di consumo e di investimento. Ma non solo: nel portafoglio di servizi offerti ci sono anche le operazioni d’acquisto di autovetture, assicurazioni, contratti di telefonia e di energia. Ed il sistema con cui opera è molto semplice: una volta ottenuto un ordine, questo viene girato al fornitore che lo esegue direttamente al cliente, emettendo la fattura a Hogast.
Quest'ultima raccoglie poi tutte le fatture dell’associato, controlla le condizioni e le rifattura entro la fine del mese di consegna. Hogast suddivide poi la fattura cumulativa in vari gruppi di prodotto, un metodo che le consente di avere una maggiore precisione nella ripartizione delle spese nella contabilità. Il pagamento della fattura cumulativa a Hogast avviene mediante addebito su conto corrente dopo 40 giorni dalla data della fattura. Infine, la cooperativa salda la fattura entro i termini concordati con i fornitori, per i quali i vantaggi, come la garanzia dei pagamenti nei tempi pattuiti, non mancano.
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