L'ad di Morato Pane Maza: "Puntiamo al 50% dei ricavi fuori Italia"

La società vicentina consolida un fatturato di circa 250 milioni di euro, di cui oltre il 30% sviluppato all’estero. Tre anni fa era un quarto. Il Gruppo Morato rappresenta oggi il secondo player nel mercato del pane industriale in Italia e in Spagna

VICENZA. Morato Pane mette un altro tassello nel suo piano di internazionalizzazione. Lo storico marchio vicentino della panificazione industriale ha acquistato la parmense Pandea, ramo d’azienda della Granarolo. L’azienda è specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti da forno con e senza glutine, con una forte presenza all’estero.

Ha registrato un fatturato 2019 di 12 milioni di Euro, dei quali oltre 10 milioni realizzati all’estero, in particolare in Francia e Inghilterra. “L’obiettivo nei prossimi cinque anni è portare il nostro gruppo a fatturare il 50% fuori dell’Italia, passando da una logica di export ad una presenza fisica nei diversi mercati, prima europei e poi nel nord America”, commenta Stefano Maza, ceo del Gruppo Morato, ex manager Ferrero che ha messo il turbo al fatturato con acquisizioni e crescita interna.

Oggi la società vicentina consolida un fatturato di circa 250 milioni di euro, di cui oltre il 30% sviluppato all’estero. Tre anni fa era un quarto. Il Gruppo Morato rappresenta oggi il secondo player nel mercato del pane industriale in Italia e in Spagna (dove è presente con stabilimenti). Ha un portfolio di brand storici e un’offerta in grado di coprire tutti i segmenti del mercato. Si aggiunge poi la presenza del mondo delle private label, grazie alla partnership con Luigi Bravi della Orva di Bagnacavallo (Ra).

Morato Pane acquisisce da Granarolo il ramo d'azienda Pandea
La redazione
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Tutto iniziato nel 1970 da una piccola bottega nel centro di Vicenza grazie a Luigi Morato, oggi presidente del gruppo, cui si è aggiunto negli anni il figlio Luca. Negli otto stabilimenti italiani lavorano circa 900 persone e continuano le assunzioni. Considerando il business a marca e le private label, in Italia il gruppo detiene una quota di mercato a volume di oltre il 30% sui pani industriali e del 10% nel segmento dei grissini; inoltre, con le sue tre marche principali, Morato, Roberto e Orva può vantare la leadership all’interno di molti comparti del bakery industriale.

“L’operazione è stata chiusa in collaborazione con la Armando De Angelis, guidata da Paolo Pigozzo, ex direttore Generale di Pandea, permettendoci così di capitalizzare il suo know-how nel mercato senza glutine, estendendo la nostra presenza a nuove categorie di prodotto”, prosegue Maza. Dopo il boom degli anni scorsi, con l’esplosione nel consumo anche tra i non celiaci, ora la situazione del mercato senza glutine si è stabilizzata e il settore cresce con numeri fisiologici. Rimarrà il nome Pandea, marchio storico e conosciuto, e verrà distribuito in Italia attraverso i canali Morato.

“Il 2020 si sta chiudendo molto bene, con una crescita vicina alla doppia cifra – aggiunge il ceo del gruppo di Altavilla vicentina -. Come tutti abbiamo vissuto un periodo difficile, abbiamo applicato da subito i protocolli sanitari e lo smart working per gli amministrativi. I nostri dipendenti, la nostra risorsa più importante, hanno dimostrato una grande disponibilità e attaccamento all’azienda”.

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