La metalmeccanica Fvg torna a crescere: +0,9 per cento
I dati del 2025 illustrati dal cluster Comet. Il comparto rappresenta il 43% della manifattura del Friuli Venezia Giulia

Un settore che torna a crescere dopo due anni di lieve arretramento (-0,7% nel 2023, –0,6% nel 2024) con numeri 2025 che confermano un elemento chiave: le imprese della metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia stanno reagendo con determinazione alla complessità dello scenario internazionale. È questa la fotografia della metalmeccanica, secondo il report dell’Osservatorio Fvg promosso dal Comet (Cluster metalmeccanica Fvg) in collaborazione con Area science park, Intesa Sanpaolo e le università di Trieste e di Udine.
La metalmeccanica rappresenta il 43% della manifattura regionale è diffusa in tutte le province, da Pordenone a Trieste, da Gorizia a Udine, ed è un vero e proprio pilastro del sistema produttivo. L’aumento del comparto, nel 2025, è stato pari allo 0,9%, confermando i dati di giugno 2025; il resto della manifattura regionale ha una dinamica negativa (-1,4%).
La specializzazione elettro-meccanica rimane dominante, concentrata nelle province di Udine e Pordenone (77% delle imprese osservate). Sul fronte dell’innovazione il 36% delle aziende del settore mostra segnali concreti – brevetti, progetti europei o regionali, startup e spinoff – in una quota superiore rispetto al resto della manifattura, ferma al 32%; in un contesto di calo generale, la metalmeccanica mantiene dunque una posizione di vantaggio, secondo il report.
Cresce anche la sostenibilità ambientale. Sul piano economico, il fatturato della metalmeccanica regionale tra 2021 e 2024 è cresciuto dell’8,7%, in linea con l’andamento nazionale. Ma nel confronto tra 2024 e 2023, il Friuli Venezia Giulia ha subito un calo più marcato (-4,1%) rispetto al resto d’Italia (-3,3%). La redditività (Ebitda Margin) è scesa da 11,8% a 10,8%, vicina alla media nazionale. Si rafforza la solidità patrimoniale delle imprese: il patrimonio netto sul passivo ha raggiunto il 39,7%, in crescita sul 37,4% dell’anno precedente e superiore al dato nazionale.
Hanno sofferto di più le microimprese (fatturato –5,1%), poi le piccole (-4,0%), meno le medie e grandi (0,8%). Le aziende con almeno un under 40 nel board registrano crescite a doppia cifra (+26,8%), quelle con tutti i membri over 65 si sono fermate al +5,9%.
«I dati 2025 confermano un elemento chiave: le imprese della metalmeccanica regionale stanno reagendo con determinazione alla complessità dello scenario internazionale - ha spiegato il presidente del Cluster Sergio Barel - . Le strategie di diversificazione dei mercati, messe in campo già da tempo, stanno mostrando segnali concreti di efficacia, come dimostrano le performance dell’export nei primi mesi dell’anno, in crescita nonostante le incertezze geopolitiche e i nuovi dazi Usa. Tuttavia, la sfida è tutt’altro che conclusa. I dati del secondo semestre 2025 ci consegnano una fotografia nitida: la metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia ha saputo navigare la tempesta meglio del resto del comparto manifatturiero, segnando un’inversione di tendenza positiva. Non possiamo ignorare la crescente polarizzazione del nostro tessuto produttivo: la forbice tra chi corre, trainato da export, certificazioni e una governance giovane, e chi fatica, si sta allargando. Il tempo delle decisioni basate solo sull’intuito è finito. Il futuro richiede alle nostre imprese un cambio di paradigma fondato sull’agilità strategica, sulla lucidità dei dati e sulla capacità di captare i segnali deboli del cambiamento. In questo scenario, il ruolo del Comet è cruciale: portare l’ecosistema dell’innovazione e l’accesso ai mercati internazionali anche alle Pmi meno strutturate, supportandole in questo salto culturale. Abbiamo imparato a navigare in mari tempestosi, ora dobbiamo alzare lo sguardo e prepararci al futuro con continuità, visione e coraggio».
Dal canto suo l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bini ha sottolineato come «attraverso l’Agenda Fvg Manifattura 2030, il piano industriale di lungo periodo elaborato in collaborazione con Ambrosetti, abbiamo messo in campo incentivi dedicati per favorire la crescita dimensionale delle nostre Pmi, nuovi mercati per l’export, la transizione energetica e digitale e garantire un accesso agevolato al credito».
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