La corsa all’acciaio sostenibile spinge gli ordini Danieli in Thailandia e India

Il gruppo realizzerà per conto di Meranti Green Steel

un moderno impianto. Altra commessa per Rungta Mines

Maura Delle Case
Gianpietro Benedetti
Gianpietro Benedetti

La corsa al green steel spinge gli ordini del gruppo Danieli che non si ferma neanche ad agosto. In questi giorni di ferie per tutti e di temperature alle stelle il colosso siderurgico di Buttrio ha continuato a macinare contratti.

Quattro solo nell’arco degli ultimi 15 giorni, tra Thailandia e India, che contribuiscono a far lievitare il valore del portafoglio, maturato da gennaio a oggi, a svariate centinaia di milioni di euro. Si conferma così il trend in crescita degli ordini, che nel primo semestre è stato superiore alle attese, complici i forti investimenti che la siderurgia mondiale sta sostenendo per realizzare la transizione ecologica e la riduzione delle emissioni di Co2.

Una spinta che dovrebbe già essere apprezzabile sul bilancio dell’ultimo esercizio fiscale, chiuso il 30 giugno, che sarà approvato dal consiglio di amministrazione di Danieli il prossimo 26 settembre.

Tornando agli ultimi ordini, in Thailandia la compagnia siderurgica friulana realizzerà per conto di Meranti Green Steel un moderno impianto basato su Dri (Direct reduced iron) per la produzione di coils laminati a caldo Green Steel, avvalendosi di soluzioni di energia rinnovabile tra cui l’energia solare ed eolica e l’idrogeno. Per la compagnia siderurgica con sede a Singapore e un business che abbraccia l’area del Sudest asiatico, la commessa rappresenta un significativo passo avanti verso la sostenibilità.

Il nuovo impianto di acciaio che Danieli realizzerà in Thailandia conterrà un impianto di riduzione con tecnologia sviluppata congiuntamente da Tenova e Danieli, pronto per la transizione al 90% di idrogeno.

La stessa tecnologia che ha convinto Baosteel, il maggiore gruppo siderurgico cinese, ad affidare un anno fa al tandem Danieli-Tenova, la realizzazione - entro il 2024, nella provincia di Guangdong - del più grande impianto di riduzione diretta a idrogeno del mondo.

Oltre all’impianto di riduzione, in Thailandia Danieli fornirà anche un’unità di fusione Digimelter, dotata di un alimentatore Q-One in grado di processare energia verde, e una linea di colata e laminazione di bramme sottili per la massima flessibilità in termini di larghezza del nastro, spessore e qualità di acciaio.

Un mix di tecnologie che garantirà all’impianto la riduzione del fabbisogno energetico delle emissioni dirette di carbonio. «Siamo lieti e orgogliosi di essere partner di Meranti per questo impegnativo progetto - commenta Giacomo Mareschi Danieli, Ceo della multinazionale di Buttrio -. Siamo pienamente in linea con la visione e l’approccio di Meranti di essere all’avanguardia nella transizione del Green Steel, e siamo sicuri che le tecnologie all’avanguardia di Danieli consentiranno a Meranti di svolgere un ruolo di primo piano nel mercato dei prodotti piatti in Estremo Oriente».

Entusiasta di lavorare con Danieli si dice il Ceo di Meranti Green Steel, Sebastian Langendorf, Ceo di Meranti Green Steel, ha dichiarato: «Danieli è uno dei principali fornitori mondiali di produzione dell’acciaio e riteniamo che la tecnologia avanzata Energiron Dri svolgerà un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione delle catene di approvvigionamento dell’acciaio. Danieli ha un importante laboratorio a Rayong, in Thailandia, che consente la produzione locale».

Le restanti tre commesse firmate ad agosto prenderanno corpo tutte in In India dove a scegliere gli impianti Danieli, tra gli altri, è stata ancora una volta Rungta Mines che ha commissionato due nuovi laminatoi al gruppo di Buttrio, stabilimenti che si aggiungono ad altri quattro, due dei quali già realizzati, due in fase di esecuzione.

Gli impianti, per barre e vergelle ad alta velocità, saranno installati negli stabilimenti di Dhenkanal e Kamanda Steel, nello stato di Odisha, e produrranno un totale di 1 milione di tonnellate l’anno di tondo per cemento armato da 8 a 40 mm di diametro in fasci e vergella da 5,5 a 20 mm di diametro in rotoli di acciaio a basso e medio tenore di carbonio.

Sempre in India, Tata Steel ha assegnato un contratto a Danieli Corus per l’aggiunta di una quarta stufa ai sistemi di soffiatura a caldo esistenti a Jamshedpur, nonché all'altoforno 2 a Meramandali, mentre ArcelorMittal Nippon Steel India ha affidato a Danieli Centro Maskin l’ordine per un nuovo impianto di ispezione e condizionamento delle bramme, da installare a Hazira, Gujarat.

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