La Cantina di Ramuscello e San Vito è il primo produttore Fvg di vino vegano

Confermata la certificazione alla quale è si aggiunta quella relativa al residuo minimo. L’assemblea dei soci ha dato il via libera ai conti 2024 (riferiti alla vendemmia 2023) che hanno pagato una stagione di grandine e pioggia: 11 milioni di ricavi, 17 mila euro di utile netto 

Maura Delle Case

 

Nonostante sia stato un anno vessato da grandine e pioggia, il 2024 per la Cantina produttori di Ramuscello e San Vito, seconda cooperativa vitivinicola del Friuli Venezia Giulia, va in archivio con risultati positivi: 11 milioni di euro di ricavi (-10% rispetto all’anno precedente) e un utile di 17 mila euro. 

Il via libera ai conti, riferiti alla vendemmia 2023, è arrivato nei giorni scorsi dall’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio all’unanimità. 

«Pur provenendo da un’annata difficile, segnata da grandinate e siccità, che ha provocato un sensibile calo della produzione d’uva, con rese inferiori alla media degli ultimi anni – spiega il presidente della Cantina, Gianluca Trevisan -, grazie a un’attenta gestione della cooperativa e alle capacità professionali dei nostri collaboratori, siamo riusciti a proporre un risultato positivo continuando, inoltre, a essere attrattivi: il numero dei soci – attivi in 21 comuni delle province di Udine, Pordenone, Treviso e Venezia - è incrementato del 12%, raggiungendo quota 173 (con 970 ettari di vigneto gestiti) per un conferimento di prodotto che supera i 100 mila quintali».

 

«Indipendentemente dalle caratteristiche della vendemmia – aggiunge il direttore Rodolfo Rizzi – da sempre la nostra Cantina si caratterizza per il costante impegno verso miglioramento qualitativo dei vini prodotti attraverso un’attenta formazione dei soci e un’accurata e sostenibile strategia fitosanitaria. Uno staff di enologi, poi, utilizzando le tecnologie moderne e dei collaudati e restrittivi protocolli vegan (che implicano la  totale assenza di coadiuvanti di origine animale), trasformano l’uva conferita in ottimo vino. Anche quest’anno – continua Rizzi - sono giunti nuovi riconoscimenti ai nostri sforzi, non solo con la riconferma della certificazione di “vino vegano”, ma pure con quella, assegnata per la prima volta in regione, di “vino a residuo minimo”».

Gianluca Trevisan, presidente della Cantina di Ramuscello San Vito
Gianluca Trevisan, presidente della Cantina di Ramuscello San Vito

Nel 2023 la Cantina ha prodotto 80 mila ettolitri di vino, tutto commercializzato come vegano certificato, vale a dire senza ausilio animale nella trasformazione dell’uva. Numeri, questi, che fanno della realtà cooperativa della Destra Tagliamento il produttore di vino vegano più importante della regione.

La Cantina è anche molto attiva nel campo della ricerca e dell’innovazione, attraverso la formalizzazione di convenzioni con l’Università di Udine (per il monitoraggio, nei vigneti, della Flavescenza dorata e della presenza degli insetti utili) e attraverso l’implementazione progettuale della “viticoltura di precisione”.

In questo ambito, è stato anche inserito il nuovo progetto denominato “Vino Terre” che ha previsto, per la prima volta in Italia, l’affinamento di 555 bottiglie di Refosco dal Peduncolo Rosso in una fossa scavata all’interno del vigneto di coltivazione dell’uva.

Le bottiglie così caratterizzate sono state impreziosite dalle etichette elaborate dai ragazzi del Liceo artistico “Galvani” di Cordenons e, parte del ricavato delle vendite, sarà devoluto alla Comunità di Sant’Egidio per sostenere i loro Corridoi Umanitari contribuendo a dare dignità a chi arriva nel nostro Paese in cerca di nuove opportunità.

Fondata nel 1959, la Cantina di Ramuscello è la seconda realtà enologica cooperativa più importante della regione, commercializza come sfuso il 95% del vino prodotto (Prosecco e Pinot grigio, le varietà maggiorente coltivate) e occupa una dozzina di persone. 

 

 

 

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