Illycaffè, cda rafforzato. «Pronti a raddoppiare nei prossimi cinque anni»
Annunciato l’ingresso nel board di Bizzarri, Tondato e Tod. Il presidente Andrea Illy: «Vogliamo continuare a crescere negli Stati Uniti, ma con prudenza»

Tre nuovi ingressi per accelerare la crescita e raddoppiare il valore in cinque anni, puntando sul mercato americano, sul valore del marchio e sulle attrezzature domestiche professionali. Nelle parole del suo presidente Andrea Illy, grazie ai numeri del bilancio 2024 – 630 milioni di ricavi (+6%) ed Ebitda in crescita del 19% – Illycaffè è «fit for fight», pronta a combattere sia il rischio di volatilità della materia prima, con i prezzi del chicco alle stelle, sia il rischio geopolitico, con l’ombra dei dazi statunitensi.
E per essere meglio attrezzata alla battaglia, ieri ha assoldato nel Cda tre nuovi consiglieri: Marco Bizzarri, l’uomo del rilancio di Gucci che ha portato la griffe ai 10 miliardi di fatturato; Gianmario Tondato Da Ruos, ex ad di Autogrill e profondo conoscitore del mercato statunitense; l’austriaca Michaela Tod, per 20 anni presidente della divisione Asia di Dyson.
Tre nomi di peso che affiancheranno l’ad Cristina Scocchia, confermata «con speciale apprezzamento per il valore creato». Il rafforzamento dei profili di competenza, spiega Illy, ha un obiettivo chiaro: attraversare la crisi per uscirne più forti nell’arco di due anni. «Intendiamo cogliere appieno l’enorme potenziale di crescita e accelerare. Bisogna mettere in campo azioni che ci consentano di raggiungere l’obiettivo».
Quali?
«Per mitigare la volatilità della materia prima l’idea è aumentare il valore aggiunto con prodotti a più elevato contenuto di servizio, in particolare l’integrazione dei sistemi di preparazione con i consumabili. Un altro modo è coltivare la relazione diretta con il consumatore ed esaltare l’esperienza nei pubblici esercizi. La nostra formula è sviluppare la marca a partire da bar e coffe house e migliorare la penetrazione in questo canale».
Che apporto può dare un manager che arriva dal mondo della moda, come Bizzarri?
«Ci aiuterà a rendere più esperienziale il consumo del caffè. Marco ha una competenza nel marketing dei beni di alta gamma, quale Illycaffè è, e ci porta la capacità di aumentare la brand equity, la notorietà e l’immagine di marca».
E sul fronte del rischio geopolitico?
«Siamo presenti in 140 Paesi e gli Stati Uniti sono il nostro secondo mercato dopo l’Italia. Negli Usa bisogna continuare a crescere, ma con prudenza: se il profilo istituzionale di Paese garante della stabilità mondiale non è più lo stesso e vengono esercitate minacce e ritorsioni anche contro l’Europa, noi dobbiamo essere cauti. Pensiamo però che ci siano le premesse per un approccio fondato su una partnership istituzionale. Una collaborazione pubblico-privato per un’economia del caffè più prospera e più sicura e per creare quell’ombrello istituzionale che vogliono gli Stati Unit».
Cristina Scocchia ha ipotizzato di avviare la produzione negli Usa, pur confermando i nuovi investimenti a Trieste. Tondato potrà aiutare a concretizzare quest’idea?
«Forse, ma il vero focus è lo sviluppo del mercato fuori casa negli Stati Uniti. La produzione negli Stati Uniti non sarebbe una scelta contingente legata alla nuova amministrazione Usa, ma una necessità strategica: in particolare nel mercato del caffè in casa, le catene del valore europea e americana sono completamente diverse».
Tondato conosce bene anche la Borsa. La quotazione resta tra i vostri obiettivi?
«Rimane un impegno, non tanto finalizzato alla transazione in sé, quanto al modello di impresa che si viene a creare, il migliore per un family business che vuole essere competitivo. Però priorità alla qualità della quotazione, non ai tempi: si potrà pensare a riprendere in mano il dossier a partire dal 2027 non prima. E bisognerà vedere cosa succede nel frattempo».
Che obiettivi vi siete dati nel breve termine?
«L’obiettivo è il raddoppio del valore di impresa nell’arco di cinque anni. Per farlo serve ottenere un aumento del valore medio ponderato del 15% all’anno».
Riproduzione riservata © il Nord Est