Il barber rock Ruvido regala un taglio a chi si è dovuto fermare

"Il nostro lavoro è tagliare barba e capelli e così offriremo le nostre competenze. Ma l'obiettivo vorrebbe essere più ambizioso: ognuno potrebbe fare qualcosa per gli altri, per chi in questo momento deve resistere, in quanto appartenente alle categorie più colpite dalle restrizioni volute dal governo"

L'iniziativa

PADOVA. Un taglio di barba e capelli gratis al giorno per tutti i lavoratori "vittime" del Dpcm del Governo: cuochi, lavapiatti, camerieri, baristi, pizzaioli, pasticceri, personal trainer, musicisti, attori e così via. È l'iniziativa di "Ruvido Barber Rock" dell'Arcella. Barbiere per passione, rockettaro per vocazione e arcellano per scelta, Giuliano Biasio ci ha abituati ad iniziative poco convenzionali, come tagli di capelli creativi e concerti rock nella sua bottega.

Ogni volta si intravedeva il cuore grande, ma questa volta si è spalancato con l'iniziativa #nonsietesoli. «L'idea è stata della "Ruvida" - rivela Giuliano - la mia prima dipendente, all'anagrafe Maria Giulia Minchio. Suo moroso è un cuoco ed è in cassa integrazione a causa del coprifuoco. Da qui è nata l'idea #nonsietesoli e da qui abbiamo pensato (assieme all'altra ragazza, Erika Piva) a qualcosa di concreto da fare. Il nostro lavoro è tagliare barba e capelli e così offriremo le nostre competenze. Ma l'obiettivo vorrebbe essere più ambizioso: ognuno potrebbe fare qualcosa per gli altri, per chi in questo momento deve resistere, in quanto appartenente alle categorie più colpite dalle restrizioni volute dal governo. Penso al mondo della ristorazione, ma anche a quello della cultura, dai cinema ai teatri passando dal mondo della musica e in generale delle arti. È chiaro che non vale per chi suona in una band nel dopolavoro e ha perso qualche ingaggio. Dunque da noi basta scrivere e dimostrare di essere fermi per prendere appuntamento. Ma sarebbe davvero bello se #nonsietesoli diventasse virale».

Giuliano da uno stop forzato ci è passato, come numerosi altri piccoli imprenditori, durante il lockdown: «In questi giorni abbiamo letto la rabbia dei "colleghi" stoppati e la comprendiamo perché ci siamo passati anche noi - conferma - Tuttavia abbiamo visto anche tanta disgregazione tra le persone. C'è chi se la prende con i trasporti, chi con i ristoranti e questo ci dispiace perché l'odio serve solo ad esasperare gli animi, mentre ora c'è bisogno di amore. Saremo contro tendenza, ma quando eravamo noi la categoria a rischio, quando sembrava che barbieri e parrucchieri fossero il luogo migliore per contagiarsi, l'odio non ci è servito a nulla».

Dopo i due mesi di chiusura, dopo la salita ripida delle tasse da pagare ad agosto (e pagate fino all'ultimo centesimo), Ruvido ha ripreso con nuova grinta. «Dobbiamo ringraziare i nostri clienti - assicura Giuliano - perché stiamo lavorando molto. Certo con appuntamenti scaglionati, con tutte le misure di sicurezza, prima fra tutte il distanziamento: le nostre poltroncine erano già ben distanziate. Per noi la ripresa sta andando alla grande anche perché ci sono colleghi - da quello che ci riferiscono nuovi clienti - che si rifiutano di indossare la mascherina e vengono così abbandonati a causa del loro negazionismo. Il nostro è un lavoro che impone la vicinanza e lavorare senza mascherina è incomprensibile». --

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