I 100 anni della maglia nera Nani Pinarello: con lui è nata la bici più bella del mondo

Nella Marca nel 1952 fonda il suo laboratorio artigianale. Doveva partire per il Giro e invece all'ultimo momento è costretto a lasciare il suo posto ad un giovane Pasqualino Fornara, appena licenziato dalla Bianchi di Fausto Coppi. Giovanni è deluso, ma la sua squadra gli offre 100.000 lire. Con quei soldi apre un piccolo laboratorio di bici

La redazione

TREVISO. La 18 esima tappa del Giro d’Italia arriva a Treviso. Nella terra di Giovanni “Nani” Pinarello, nell’anno di un doppio anniversario: i 100 anni della nascita del visionario artigiano delle bici e i 70 anni dell’azienda controllata dai francesi di LCatterton (Lvmh). “Nani” era nato a Catena di Villorba (Treviso) il10 luglio del 1922. Ottavo di 12 fratelli.

Nella Marca nel 1952 la maglia nera del Giro d'Italia, Giovanni Pinarello, fonda il suo laboratorio artigianale. Doveva partire per il Giro e invece all'ultimo momento è costretto a lasciare il suo posto ad un giovane Pasqualino Fornara, appena licenziato dalla Bianchi di Fausto Coppi. Giovanni è deluso, ma la sua squadra gli offre 100.000 lire, somma importante per quei tempi per farsi da parte.

 

Quei soldi decide di farli fruttare coronando il suo sogno: aprire un piccolo laboratorio per costruire biciclette. Inizia tutto così.

La fortuna di questo marchio sta tutta nella conoscenza della strada, l'amore per il ciclismo e la bellezza. Il sogno è fare biciclette speciali collaborando con i migliori team del mondo per portare sui telai tutte le innovazioni possibili. Quanta innovazione può correre su due ruote? Tantissima, dall'utilizzo del carbonio per il telaio, alle sospensioni, all'aerodinamica. Le prime volte per testarla usavano la galleria del vento della Mv Agusta.

COMPLEANNI. Miguel Indurain compie sabato 47 anni, Giovanni Pinarello 89 domenica
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È così che Fausto Pinarello, figlio di Giovanni, cresciuto a pane e copertoni ha trasformato il marchio del piccolo paesino nella campagna del Prosecco in un oggetto del desiderio in tutto il mondo. Aerodinamica, leggerezza, rigidità. Una bici più è rigida, meno assorbe inutili flessioni del telaio. Ma in questo modo trasmette al corridore la maggior parte delle vibrazioni, aumentandone la stanchezza e riducendo le prestazioni.

Pinarello insieme al TeamSky e al partner Jaguar, per esempio, hanno costruito una bici da strada dalle alte prestazioni, leggera ma ammortizzata. Con la casa automobilistica studia sospensioni che non compromettano il basso peso del telaio, fanno i test nella loro galleria del vento e nasce Dogma K8. L'unica bici da strada ammortizzata, leggera e velocissima.

Fausto Pinarello
Fausto Pinarello

Una specie di colpo di genio di Pinarello scritta nero su bianco sui risultati. Dogma, in tutte le sue evoluzioni, risulta ad oggi la bici più titolata al mondo. Il palmarès  conta 8 Giri d’Italia, 15 Tour de France, 7 Vuelta a Espana, un campionato del mondo in linea, 9 vittorue finali ai Campionati del mondo cronometro.

Fausto Pinarello
Fausto Pinarello

Fausto entra in fabbrica a soli 17 anni papà Giovanni lo mette a farsi le ossa, nell'area più dura della fabbrica: la verniciatura, ed è lì che nasce probabilmente la grande passione di Fausto per la "bellezza" delle sue bici. Siamo nella metà degli anni 80, il marchio Pinarello gode di grande popolarità in Italia, ma è comunque uno dei tanti Italiani ed uno dei migliaia nel mondo. Fausto stringe alleanze con team all'apparenza secondari che poi si rivelano straordinari. La svolta è alla fine degli anni 80 con il neo nato Team Reynolds divenuto poi Banesto. Da lì nasce un tale Miguel Indurain che unirà il suo nome alla Pinarello segnando anni di dominio totale nel Ciclismo. Il resto è storia.

Nel 2015 Bradley Wiggins a Londra su bici Pinarello segna il Record dell'Ora. E nel 2016: un'altra vittoria al Tour grazie a Chris Froome e al Team Sky incorona la Cicli Pinarello come marchio più vincente della storia della Grand Boucle.

 

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