Gruppo Hera, Udine e Trieste staccano cedola da 14 milioni; 6,5 milioni a Padova
L’assemblea degli azionisti ha approvato i conti e il dividendo di 14 centesimi. La quota di utili destinata al Comune capoluogo del Friuli è di 6,2 milioni

Si è svolta senza sorprese l’assemblea annuale di Hera, che ha approvato tutti gli ordini del giorno, compresa la distribuzione del dividendo da 14 centesimi per azione, in rialzo di 1,5 centesimi (+12%). Lo stacco della cedola avverrà il 24 giugno 2024, con pagamento due giorni dopo. Considerando i comuni che fanno parte del patto parasociale, questo significa che Padova incasserà all’incirca 6 milioni e mezzo di euro, Trieste poco meno di 7,8 milioni e Udine quasi 6,2 milioni. Risorse quanto mai utili per fronteggiare le spese di gestione a fronte della spending review nei trasferimenti statali. L’esercizio 2023 si è chiuso con il margine operativo lordo in crescita del 15,4% rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto al contributo della componente energy. L’indicatore è arrivato così a 1,49 miliardi di euro, superando gli obiettivi fissati dal precedente piano industriale per il 2026. Il margine operativo netto ha messo a segno un progresso del 18% (a 741 milioni), mentre si sono mossi in controtendenza (-25,8%, a 14,8 miliardi) i ricavi, zavorrati dal calo delle quotazioni relative alle commodity energetiche e dal clima mite registrato nella prima parte dell’anno.
Il segno più caratterizza anche l’ultima riga di bilancio, con l’utile netto di pertinenza degli azionisti in crescita del 16,5%, a 375,2 milioni. Alla luce di questi risultati, il cda ha proposto all’assemblea un dividendo pari a 14 centesimi per azione, vale a dire il 12% in più rispetto alla scelta effettuata un anno fa. A fine 2023, l’indebitamento finanziario netto è sceso a 3,83 miliardi contro i 4,25 miliardi di dodici mesi prima. Un contributo decisivo è arrivato dalla controllata nordestina AcegasApsAmga, che ha registrato un margine operativo lordo di 229 milioni di euro, in progresso dell’11% rispetto al 2022, mettendo in campo investimenti lordi per oltre 130 milioni di euro (+5% nel confronto annuo). A livello di gruppo vi sono stati investimenti per 815,8 milioni, indirizzati principalmente a interventi per l’innovazione e la resilienza degli asset gestiti, l’economia circolare e la transizione energetica.
L’assemblea ha approvato, inoltre, il rinnovo dell’autorizzazione al consiglio di amministrazione per acquistare azioni proprie fino a 240 milioni di euro nell’arco di 18 mesi. Si tratta di una strategia di impiego di parte degli utili finalizzata a ridurre la carta in circolazione sul mercato, in modo da sostenere le quotazioni. Inoltre l’assemblea ha approvato la relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti, «in linea con le best practice internazionali», secondo una nota diffusa dalla multiutility. Nel corso dell’assise, i soci hanno confermato come membro del board Enrico Di Stasi, che era stato cooptato dal cda a settembre dopo le dimissioni di Lorenzo Minganti. È stata poi votato l’ingresso in Cda di Tommaso Rotella in sostituzione di Gabriele Giacobazzi, deceduto poco più di un mese fa. Rotella verrà nominato vice presidente nel corso del prossimo Cda. Insieme a Di Stasi, entrambi nominati in sostituzione di amministratori espressione della lista di maggioranza, rimarranno in carica fino all’assemblea di bilancio 2025.
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