Grandi manovre nella logistica, Gruber si rafforza nel porto di Trieste: asse con la Turchia

Il direttore della filiale giuliana Mauro Sepich: «Vogliamo

svilupparci in Europa e Asia». Giro d’affari a 720 milioni

Franco Vergnano

Gruber logistics accelera il piano di sviluppo nel porto di Trieste avviato tre anni fa con l’obiettivo di farne la propria porta di accesso nell’Adriatico per le connessioni con il Mediterraneo ed in particolare con la Turchia. Infatti il gruppo presente a Trieste (specie con le attività intermodali), Padova e Verona, apre due nuovi uffici ad Istanbul e Izmir, assumendo almeno 25 persone. E il piano è proprio quello di stringere l’asse dei collegamenti commerciali fra Trieste e Istanbul. Da Trieste lL'azienda punta a diventare uno dei leader del settore logistico europeo

L’asse da Trieste

Il gruppo bolzanino è in forte espansione sia per linee interne con la crescita del business sia per linee esterne, anche in seguito all’acquisizione della tedesca Universal transport. Il giro d’affari della società tirolese, come racconta Mauro Sepich, direttore della filiale giuliana e delle operazioni in Turchia, è cresciuto parecchio nell’ultimo biennio e ha chiuso il 2022 con 720 milioni di euro: «Anche quest’anno il giro d’affari dovrebbe aumentare di almeno il 10 per cento». I dipendenti hanno superato i 2.500 addetti. La multinazionale altoatesina dispone inoltre di un parco mezzi di 2.350 unità: si va dal piccolo camion da 7,5 tonnellate ai veicoli speciali con un peso complessivo fino a 170 tonnellate. La flotta prevede anche i trasporti eccezionali, ad alto valore aggiunto, con mezzi adatti a movimentare carichi di ogni forma e dimensione.

La logistica

La garanzia per un trasporto efficiente, spiegano al quartier generale di Bolzano, è imprescindibile dal perfetto funzionamento degli automezzi: «A questo scopo, disponiamo di un’officina interna con meccanici specializzati, incaricati della manutenzione periodica e riparazione dei veicoli e di un equipaggiamento all’avanguardia, costantemente sottoposto a rigidi controlli di qualità per mantenere standard sempre elevati e assicurare la salvaguardia del carico. Un computer di bordo completa la dotazione degli automezzi, rilevandone così in ogni momento la localizzazione, trasmettendo il tracciato dei percorsi e monitorando in tempo reale l’attività tachigrafica dell’autista».

Verso Istanbul

Lo slogan del gruppo sud tirolese è chiaro e accattivante: «Creiamo soluzioni che semplificano la vita ai nostri clienti». L’azienda, arrivata alla seconda generazione, intende «diventare un punto di riferimento per la digitalizzazione nel settore dei trasporti e della logistica». Un elemento che ha facilitato «le nostre operazioni in Turchia - spiega Sepich - è stata la possibilità di contare sulle attività già implementate nel territorio da Züst & Bachmeier project, società facente parte della Universal transport da noi acquisita alla fine del 2022. Le attività che oggi Gruber logistics implementerà saranno traffici in importazione ed esportazione dalla Turchia con un ampio raggio di servizi di trasporto che vanno dai carichi completi, parziali e groupage ai trasporti eccezionali».

Obiettivo Asia

Dal centro di Trieste dove supervisiona le attività, Sepich è orgoglioso di essere l’artefice dello sviluppo del mercato turco e delle sue naturali connessioni asiatiche con Georgia, Azerbaigian, Kazakistan e gli altri Paesi dell’area: «Il focus - conclude - sarà sempre rivolto allo sviluppo di import ed export di Istanbul da e per l’Europa. Naturalmente la crescita auspicata riguarderà anche i flussi intermodali sia “short sea” sia ferroviari da Trieste verso la Germania (Colonia e Duisburg). La Turchia è il punto di congiunzione di due paradigmi culturali, quello asiatico ed europeo, che si incontrano e confrontano da secoli creando una ricchezza incredibile».

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