Gianmario Tondato: «Il Covid è una lunga pausa Autogrill è pronto a ripartire»

Parla l'ad del gruppo: «L'aumento da 600 milioni sosterrà la nuova fase»

«Dove sarà Autogrill fra 3 anni? Superiamo intanto il 2021, c'è ancora troppa incertezza per fare delle previsioni attendibili. Dobbiamo uscire da questa tempesta con il passo del maratoneta, evitando la crisi del 33º chilometro e restando concentrati sugli ultimi 9. Non tutti purtroppo arriveranno al traguardo».

In questa metafora ci sta tutto Gianmario Tondato, amministratore delegato del Gruppo Autogrill, sportivo esigente, ma con il tipico understatement dei veneti.

Avete di recente annunciato un aumento di capitale da 600 milioni. A cosa serve?

«Alcuni player del nostro settore non ce la faranno, i multipli a cui erano valutate le aziende prima del Covid sono per ora un ricordo e quindi con molta probabilità ci sarà una notevole vivacità sul mercato in termini di operazioni societarie. Con questo aumento di capitale ci prepariamo con risorse adeguate a entrare in questa nuova fase di mercato. La crisi del covid è solo una lunga pausa, bisogna pensare che nel medio periodo la gente ricomincerà a viaggiare».

In quali paesi vi svilupperete e a quale profilo di azienda guardate per acquisizioni?

«Siamo presenti in molte parti del mondo ma la nostra forza organizzativa principale sta nel Nord America e in Europa, credo che ci saranno delle combinazioni industriali e che sia importante rafforzarci e crescere dove siamo già forti. Oggi non ci sono ancora le condizioni per combinazioni industriali o cessioni, ma all'uscita della crisi è prevedibile che ci sarà una accelerazione».

Autogrill è una azienda globale. Come stanno reagendo alla crisi da pandemia le varie aree del mondo e come avverrà la ripresa secondo il vostro osservatorio?

«La Cina, in cui abbiamo una piccola presenza, è già ripartita, insieme agli altri paesi dell'Asia. Siamo tornati a vedere grande crescita in Vietnam e in India in cui abbiamo un'importante presenza negli aeroporti.Gli Usa stanno accelerando rapidamente nella curva del traffico e ci sono ottimi riscontri nella vendita di biglietti aerei per i prossimi mesi. Mentre in Europa vediamo ancora dei numeri modesti nel settore aeroportuale, mentre la parte autostradale si difende meglio. Credo che il recupero avverrà in modo discontinuo».

Cosa intende con recupero discontinuo?

«Il traffico aereo è come una molla compressa, che si libererà di scatto. Ad esempio gli annunci di Boris Johnson relativi alla road map di uscita dalla emergenza Covid hanno avuto potenti effetti in borsa per tutto il settore collegato ai trasporti. Negli Usa procedono con 1 milione di vaccini al giorno, all'inizio dell'estate si prevede che gran parte della popolazione sarà vaccinata».

Come ha impattato la pandemia su Autogrill?

«Il 2020 è stato drammatico, arrivando fino a un -93% di incassi a aprile. In questo scenario ci siamo dati delle priorità. La prima è stata mettere in sicurezza colleghi e clienti. In secondo luogo preservare la cassa e così il futuro dell' azienda. In terzo luogo: stabilizzare il debito. Ora stiamo usando la crisi per ripensare da capo il modello di business. I vari paesi hanno cercato di porre rimedio alla crisi con strumenti simili. In Europa, esiste con modalità diverse, lo strumento della cassa integrazione per i lavoratori a tutela dell'occupazione. Negli Stati Uniti invece la legge prevede solo di mantenere per 6 mesi il dipendente non retribuito, poi scatta il licenziamento. Per ridurre i costi, a causa del crollo del traffico, siamo stati costretti a tagliare oltre 20 mila persone negli Usa. Il management ha effettuato una riduzione del proprio stipendio, i nostri colleghi hanno capito la profonda gravità della crisi e che queste scelte sono state finalizzate a garantire la sostenibilità dell'azienda».

E come avete usato la crisi per ripensare il modello di business?

«La crisi contiene discontinuità e opportunità. Di conseguenza abbiamo ridisegnato l'offerta e riconfigurato una struttura di costi più flessibile. Abbiamo ripensato gli spazi dei punti vendita, dopo avere rinegoziato gli affitti. La sicurezza sanitaria è presidiata con procedure e mezzi straordinari. Il delivery ha preso il volo. Abbiamo messo a punto nuovi menù, fortemente orientati al concetto di sostenibilità e molto innovativi. E poi c'è il digitale che ha dato l'opportunità di ordinare e prenotare online».

Nemmeno i vostri concorrenti saranno rimasti fermi, dunque sarà battaglia alla ripresa.

«Sicuro. Abbiamo seguito percorsi diversi, i nostri concorrenti nei mesi scorsi hanno anticipato gli aumenti di capitale in una situazione in cui erano difficilmente stimabili gli effetti della crisi, noi abbiamo aspettato e lavorato sulla nostra efficienza e proponiamo ora la ricapitalizzazione perché vediamo più certezza nelle prospettive. Abbiamo potuto scegliere questa strada perché siamo entrati in questa crisi con un debito basso, di circa 560 milioni a fronte di un Ebitda underlying di circa 460 milioni».

Ma oggi il mondo è inondato di liquidità, ci saranno tanti fondi in campo.

«Poco prima del virus, un importante fondo di investimento ha comprato un'azienda del settore, mettendo in campo 1,5 miliardi tra debito e equity, a fronte di un Ebitda dell'azienda acquisita di circa 200 milioni. Una tipica operazione che si poteva fare mettendo del debito nella società. Oggi con questi cali di fatturato e con l'alto indebitamento delle aziende un'operazione del genere è molto meno probabile. Credo che torneremo ai valori del 2019 probabilmente tra il 2023 e il 2024 e come Autogrill intendiamo continuare ad avere una posizione di leadership». --

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