Geox cresce del 21% e torna la redditività «Anno importante»

Tra le complessità del 2022 il conflitto in Ucraina a causa del quale Geox ha sospeso ogni nuovo investimento diretto in Russia e ha ritirato il management europeo, e la difficile situazione sanitaria in Estremo Oriente del primo semestre 2022 che ha provocato importanti criticità sulla catena di approvvigionamento per gran parte dell'anno

Il 2022 si chiude in crescita del 21 per cento per Geox, che ritrova la redditività anche se l’ultima riga segna ancora un rosso, se pure in deciso miglioramento rispetto al 2021, di circa 13 milioni di euro. Un dato effetto della coda dovuta alla crisi pandemica, cui si è sommata la crisi geopolitica del conflitto ucraino.

Ma tornando verso l’alto i numeri sono tutti positivi. A cominciare dalla prima riga che segna ricavi a 735,5 milioni di euro, in incremento a doppia cifra in tutti i canali distributivi e in tutte le principali aree geografiche. Il risultato operativo (ebit) torna positivo a 4,3 milioni di euro (-44,9 milioni nel 2021). Infine la posizione finanziaria netta si attesta a -49,8 milioni di euro.

Tra le complessità dello scenario rilevate dal cda nel documento diffuso figurano il conflitto in Ucraina a causa del quale Geox ha sospeso ogni nuovo investimento diretto in Russia e ha ritirato il management europeo, e la difficile situazione sanitaria in Estremo Oriente del primo semestre 2022 che ha provocato importanti criticità sulla catena di approvvigionamento per gran parte dell'anno.

Archiviato il passato, il 2023 conferma il buon momento con vendite positive sia rispetto all’esercizio precedente che al 2019. Per l'anno in corso la casa trevigiana conferma le previsioni del piano con una ulteriore crescita dei ricavi tra il 6% e l'8% sul 2022 e una marginalità lorda in aumento da un minimo di 100 a un massimo di 130 punti base.

«Sono soddisfatto – ha detto Mario Moretti Polegato, presidente e fondatore di Geox -, il 2022 è stato per noi un anno veramente importante. Non solo per i risultati che sono superiori alle attese - siamo tornati all’utile operativo ed i ricavi sono cresciuti del 21% nonostante un contesto molto complesso - ma soprattutto perché la strategia delineata si conferma essere corretta e sta portando risultati importanti. Questa fase è focalizzata sul rilancio del brand, su forti investimenti sul prodotto e sullo stile, sulla rinnovata attenzione alla distribuzione multimarca, sul digitale e sulla produttività dei negozi monomarca».

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