Geox, c’è l’intesa con i sindacati: solidarietà e incentivi all’esodo
Il momento di mercato ha reso necessario ridurre le spese del 30%. Definito l’accordo per la gestione dei 130 esuberi individuati dal gruppo: niente licenziamenti. «Le soluzioni permetteranno di conciliare la tutela dei lavoratori con la sostenibilità del gruppo»

Sottoscritto l'accordo tra Geox e i rappresentanti dei sindacati per la gestione degli esuberi: confermati 130 persone nel polo di Biadene di Montebelluna.
Per superare le difficoltà il gruppo prevede una riduzione del personale con incentivi all'esodo, senza licenziamenti. Ieri Cgil e Cisl hanno presentato positivamente in assemblea l'accordo ai lavoratori.
Secondo l'intesa sarebbero a disposizione dei lavoratori incentivi all'esodo volontario, parametrati in base all'anzianità che, per i dipendenti presenti da più tempo, potrebbero arrivare a una annualità di retribuzione. Chi sceglierà di uscire e ad oggi ha più di 45 anni potrà inoltre usufruire di un percorso di outplacement curato da agenzie specializzate per la riqualificazione e l'orientamento verso altre occupazioni compatibili con le proprie competenze.
Per gli altri è previsto l'accesso a contratti di solidarietà da modulare sulla base degli esodi che si riusciranno a raggiungere. Il piano di riorganizzazione è volto a contenere le spese per una quota tendente al 30%.
La società fondata da Mario Moretti Polegato segnala in una nota che «le soluzioni concordate permetteranno di conciliare la tutela dei lavoratori con la sostenibilità delle attività del gruppo nell'attuale complesso e sfidante contesto di mercato».
La società trevigiana del fashion, tra i leader nel settore delle calzature classiche e moda casual, ha annunciato ieri l'accordo con le organizzazioni sindacali per la gestione degli esuberi. Le parti contano di concludere l'uscita degli esuberi entro sei mesi.
«In condizioni problematiche di riorganizzazione, abbiamo cercato di tutelare i redditi più bassi e chi ha un'età più avanzata e quindi maggiori difficoltà di re-impiego - spiega Massimo Messina, segretario generale della Filctem Cgil di Treviso -. Perdiamo 130 posti di lavoro, l'importante è che siano uscite volontarie. Già diversi lavoratori si stanno informando per candidarsi accedere all'uscita».
La crisi dei consumi che da tempo colpisce la moda ha messo in difficoltà i conti di molte aziende del settore. Nel primo semestre dell'anno Geox chiuso con ricavi per 305,3 milioni, in calo del 4,7% rispetto alla prima metà dello scorso anno.
Questo si deve principalmente alla variazione di perimetro legata alla chiusura delle attività nei mercati Cina e Stati Uniti avvenuta nel corso del 2024. Il 29,6% del fatturato è stato realizzato in Italia.
Nel periodo il margine operativo lordo è salito a 34,17 milioni di euro (dato rettificato), con una marginalità dell'11,2%. Geox ha terminato il semestre con una perdita netta di 4,89 milioni, rispetto al rosso di 14,45 milioni contabilizzato nei primi sei mesi dello scorso anno. A fine giugno 2025 l’indebitamento netto era sceso a 100,5 milioni, rispetto ai 103,2 milioni di inizio anno. Nel corso del semestre le attività operative di Geox hanno generato cassa per 5,56 milioni di euro.
Per il 2025 il management di Geox ha previsto ricavi in riduzione intorno al 5% rispetto all'esercizio 2024, mentre le stime di marginalità operativa rettificata restano invariate rispetto a quanto previsto per l’esercizio 2025.
«Il nostro obiettivo non era solo quello di chiudere la crisi nel migliore dei modi per i lavoratori - spiega Rudy Roffarè, segretario generale Cisl Belluno Treviso – ma porre le basi per un rilancio aziendale che garantisca oltre 400 posti di lavoro nella Marca per i prossimi anni». Il rilancio è ora nella mani di Francesco Di Giovanni, nuovo ad di Geox, arrivato a luglio scorso.
Riproduzione riservata © il Nord Est