Electrolux, la crisi spaventa Porcia. In arrivo i contratti di solidarietà
Produzione in calo: 22 mila pezzi in meno nel 2024. Nessun effetto per ora sul Veneto. La crisi colpirà Porcia: i contratti di solidarietà riguarderanno probabilmente 690 lavoratori

Il mercato degli elettrodomestici non tira, l'Electrolux è costretta a ricorrere di nuovo ai contratti di solidarietà.
L'accordo sarà sottoscritto il prossimo 17 ottobre (seguiranno le definizioni, fabbrica per fabbrica). Riguarderà probabilmente 690 lavoratori a Porcia; nessuno, invece, a Susegana, unico stabilimento che al momento non fa cassa integrazione. «Su questo abbiamo iniziato il confronto, chiedendo criteri di rotazione del personale rigorosi ed equi», fa sapere Gianni Bianchin, segretario della Fim «periodi di preavviso più lunghi per i cambiamenti di orario, nonché maggiore chiarezza in alcuni passaggi a nostro avviso ambigui che potrebbero essere interpretati in modo lesivo dei diritti dei lavoratori».
A Porcia e a Solaro, in Lombardia, si tornerà a lavorare a giornata, anziché sui due turni, per ridurre le spese. È quanto è scaturito dal confronto di ieri a Mestre tra i vertici del'gigante del freddo'ed il Coordinamento sindacale Fiom, Fim e Uilm. Dal 2020 la multinazionale svedese è riuscita a mantenere le quote di mercato, intorno all'8%, ma i cinesi lo stanno erodendo. Presentano prodotti del valore mediobasso di 300 euro, fino a 500, mentre la lavatrice o il frigo Electrolux non scende sotto gli 800 euro e si spinge in tanti casi sopra i mille.
Ai sindacati, dunque, è stata presentata la necessità di contenere ulteriormente i costi.
Ecco, dunque, una preoccupazione particolare per la realtà pordenonese: dimissioni incentivate al rallentatore. Solo 30 a Pordenone. In totale, nel Gruppo, da aprile a settembre sono usciti 46 impiegati e quadri su 168 esuberi dichiarati. «Tuttavia, la Direzione aziendale – affermano Fiom, Fim e Uilm – continua a non esplicitare le altre uscite utili alla riduzione degli esuberi, venendo meno ad un elemento costitutivo dell'accordo siglato, che deve essere esplicitato nel prossimo appuntamento. Fra il personale operaio nel medesimo periodo sono usciti invece 68 dipendenti. Il totale degli occupati in Italia di Electrolux si attesta ora a 4. 500 lavoratori».
Certo, a preoccupare sono soprattutto le prospettive di mercato. Molto severe per le lavatrici, assai meno per i frigo.
Se quest'anno in Europa il mercato assorbirà 78, 5 milioni di elettrodomestici, esattamente come nel 2012, nel 2025 l'incremento sarà quasi impercettibile: solo 100 mila pezzi in più. Si pensi che le apparecchiature vendute nel 2021 erano state addirittura 99, 3 milioni, 'grazie', si pensi anche alla pandemia e alla riscoperta, seppur forzata, della casa.
Il peggio, per la multinazionale svedese, è che crescono solo i prodotti di bassa gamma. 707 mila le lavatrici previste per quest'anno, si chiuderà con 685 mila, e addirittura il budget del 2025 ne mette in conto soltanto 620 mila.
E i frigo a Susegana? 605 mila erano quelli programmati per l'anno in corso, ci si fermerà a 590 mila.
Ma, sospiro di sollievo, la previsione per il 2025 è di 587 mila frigo, quindi una flessione quasi invisibile. Da qui anche la conferma degli investimenti per il sito trevigiano: 43 milioni in programma, 43 in corso di realizzazione, con l'arrivo della settima linea, anch'essa robotizzata.
Altrove, invece, gli investimenti sono stati sospesi. Compreso a Porcia .
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