Dexelance lancia un aumento da 50 milioni: shopping in vista

Tamburi vara un piano di sviluppo che punta a ricavi pari a 500 milioni. Del gruppo fanno parte, tra gli altri marchi, la friulana Gervasoni e la veneta Saba

Riccardo Sandre
Un allestimento del brand Gervasoni
Un allestimento del brand Gervasoni

 

La quotata milanese Dexelance annuncia un aumento di capitale fino a 50 milioni tramite l’emissione di nuove azioni ordinarie a cui si aggiungono ulteriori 20 milioni al servizio di warrant (opzioni d’acquisto) da abbinare gratuitamente alle azioni di cui all’aumento di capitale. Una mossa con cui la società, di proprietà al 48,2% di Investindesign (a sua volta partecipata a maggioranza da Tamburi Investment Partners), punta a finanziare un programma di sviluppo a medio termine che dovrebbe portare Dexelance al raggiungimento di un fatturato da circa 500 milioni (incluso il consolidamento del Gruppo Roda previsto nel corso del 2028) con un Ebitda Margin adjusted intorno al 15% e un utile netto pari a circa il 7% del fatturato.

Tutto ciò grazie alla crescita organica ma anche a nuove operazioni di M&A e a eventuali joint venture industriali che il gruppo dichiara di stare valutando. L’operazione vede il sostengo dei principali azionisti. «Il consigliere Giovanni Tamburi, pur dichiarando di non aver potuto consultare, per ovvie ragioni di riservatezza, i soci di Investindesign» si legge in una nota di Dexelance «ha ragione di ritenere che, anche grazie all’auspicato supporto da parte degli azionisti-imprenditori del gruppo e del top management, si possa arrivare a una copertura di almeno il 50% dell’intero importo dell’aumento di capitale in opzione».

Una buona notizia per un gruppo che accoglie al suo interno 13 marchi del design e dell’arredo del lusso italiano e internazionale. E tra questi ci sono alcuni pilastri della storia del design made in Nord Est. A partire dalla Gervasoni di Pavia di Udine. Ci sono poi la padovana Saba Italia di San Martino di Lupari, che dal 1987 dedica la sua ricerca progettuale alla cultura del relax, e la veneziana Axolight di Scorzè, vero e proprio pilastro dell’illuminazione di alta gamma nel mondo.

Tuttavia Dexelance, al terzo trimestre 2025, ha registrato una flessione dei principali dati finanziari influenzati «dal rallentamento del comparto Luxury Contract» spiega la nota di accompagnamento alla trimestrale di settembre. I ricavi dei primi nove mesi del 2025 si sono infatti fermati a 220,3 milioni di euro, (-5% rispetto al 2024 senza includere i risultati della neoacquisita Mohd), l’Ebitda è stato di 16,1 milioni (rispetto a 31,6 milioni del 2024) e il risultato netto è stato negativo per 9,6 milioni di euro contro i più 4 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. La società ha annunciato intanto la risoluzione del contratto di opzione sul 40% della controllata Cubo Design in accordo con la famiglia Arangiaro, fondatrice dell'azienda.

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