Danieli sbarca in Canada, commessa da 162 milioni per un maxi impianto green
Il gruppo di Buttrio fornirà ad Algoma le tecnologie per una nuova acciaieria green. Emissioni di carbonio abbattute del 70%, l’impianto in servizio all’inizio del 2024

BUTTRIO. Il mondo della siderurgia abbraccia con sempre maggiore convinzione la sfida della transizione ecologica, una sfida che richiede tecnologie, come quelle fornite dal gruppo Danieli che questa partita la sta giocando da protagonista. L’ultimo goal la multinazionale di Buttrio lo ha messo a segno in Canada, dove ha appena ottenuto una commessa dalla public company Algoma, uno dei principali produttori canadesi di acciaio. La commessa vale circa 185 milioni di dollari (circa 162 milioni di euro) e vedrà Danieli fornire tutta la tecnologia per il nuovo impianto di produzione di acciaio ad arco elettrico (EAF), a Sault Saint Marie, in Ontario, che dovrebbe entrare in funzione all’inizio del 2024 e consentire ad Algoma di abbattere le emissioni di carbonio di circa il 70% posizionando la società tra i principali fornitori di acciaio verde del Nord America.
La nuova acciaieria avrà una capacità produttiva di 3,7 milioni di tonnellate di acciaio liquido (a partire da rottami di acciaio riciclati, con l’opzione di un’ampia gamma di altri input di ferro) e potrà contare su due forni ad arco elettrico da 250 tonnellate, alimentati da altrettanti sistemi di alimentazione digitale Q-One, con una capacità nominale superiore a 190 MVA ciascuno. «Si tratta di una potenza enorme – evidenzia il presidente di Danieli Automation, Antonello Mordeglia - pensiamo solo che la città di Udine a spanne può avere un consumo di 50 megawatt». Il plus del gruppo Danieli è proprio la tecnologia digitale Q-One, avviata nel 2014, un unicum a livello mondiale come spiega Mordeglia.
«Oggi il trend è passare a tecnologie sempre più green. Per farlo servono i forni elettrici, che però richiedono molta energia, non sempre disponibile. E qui interviene Q-One, la tecnologia Danieli che consente, anche con reti deboli, di far funzionare i forni elettrici. Un vantaggio incredibile, che in questo momento abbiamo solo noi a livello mondiale». Non un prototipo, ma una tecnologia che ha già trovato diverse applicazioni e che consente importanti risparmi “sulla bolletta” grazie al fatto che può funzionare con qualsiasi tipo di energia rinnovabile, anche contemporaneamente, e che può variare continuamente la frequenza durante ciascuna delle fasi di fusione, migliorando l’efficienza energetica e il consumo degli elettrodi. Risultato: la spesa elettrica si riduce. Quanto? «In Giappone – fa sapere ancora Mordeglia –, dove abbiamo realizzato un impianto simile, il risparmio è di circa il 13%».
Tornando al Canada, come detto il gruppo Danieli fornirà tutta la parte tecnologica. I due forni elettrici digitali, che saranno incapsulati in involucri ingegnerizzati per ridurre al minimo il rumore e le emissioni. Due impianti di trattamento dei gas di scarico e un impianto di trattamento delle acque di ricircolo. E ancora un degassificatore e un deposito di rottami con gru automatiche, riconoscimento visivo dei rottami e smistamento e caricamento automatico.
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