Dallo stadio in Qatar per i mondiali del 2022 al ponte sospeso sul Danubio: ecco chi è la trevigiana Maeg

Maeg costruzioni chiude l’anno della pandemia cpm fatturato a 84,4 milioni e

un portafoglio ordini a 110 milioni. Cresce anche sul mercato italiano delle infrastrutture in acciaio. Al via un ampliamento di 5mila metri quadrati per sostenere l’aumento della produzione

R.p.
Lo stadio per i Mondiali del 2022 in Qatar consegnato nel 2018, una delle opere più belle degli ultimi anni a cui ha partecipato la trevigiana Maeg
Lo stadio per i Mondiali del 2022 in Qatar consegnato nel 2018, una delle opere più belle degli ultimi anni a cui ha partecipato la trevigiana Maeg

TREVISO. Lo stadio Al Janoub disegnato da Zaha Hadid Architects, il ponte “arco dell’infinito” a Dubai e quello sospeso sul Danubio, l’innalzamento della Torre Unipol a Milano e il centro Gsk a Siena. Maeg Costruzioni arricchisce il suo portafoglio ordini e mette il sigillo su un 2020 in crescita. Il valore della produzione è stato infatti in progresso anche nell’anno della pandemia per la spa con sede a Vazzola (Treviso) che ha chiuso l’esercizio a 84,2 milioni di euro, contro gli 83,4 dell’anno precedente, Ebitda di 433mila euro, organico di 228 persone.

Buone prospettive di crescita anche nel 2021 con un portafoglio ordini di 110 milioni di euro. E’ pronto al via un nuovo edificio di 5mila metri quadrati per l’ampliamento della produzione a Cimavilla di Codognè (Treviso).

Leader nella progettazione, fornitura e posa in opera di strutture in acciaio, Maeg ha realizzato la maggior parte del fatturato sui mercati esteri e produce, fino alle prove di montaggio, nei cinque stabilimenti tra Veneto e Friuli. “L’anno 2020 è stato caratterizzato da un consolidamento nel mercato mondiale delle costruzioni in carpenteria, sia nel comparto civile che industriale”, ha detto Alessio Ortolan, 38 anni, amministratore unico dell’azienda di famiglia fondata dal padre Alfeo, “tuttavia, proprio in quest’ultimo anno stiamo trovando grandi opportunità, grazie al crescente utilizzo dell’acciaio nel settore delle costruzioni pubbliche e agli ingenti investimenti in programma”.

I cantieri Maeg ormai hanno imposto il marchio nello scacchiere europeo dalla Romania alla Svezia, passando per Serbia e Croazia, Albania, Austria, Cekia, Francia e Olanda. “La dislocazione geografica dei cantieri e la tipologia delle opere”, ha detto Alessio Ortolan, “confermano che ci stiamo evolvendo e specializzando in mercati considerati di nicchia per l’elevata difficoltà tecnica delle opere.

Maeg in questi anni ha dimostrato di poter competere nel mercato mondiale per la qualità tecnica in opere ad elevata difficoltà architettonico-ambientale: “Ma soprattutto – spiega Ortolan -ci siamo da tempo avviati sul percorso della sostenibilità: energia pulita, formazione e assunzioni rivolte ai giovani e alle donne. A tutto ciò si aggiunge quella marcia in più che viene dalla trasformazione della struttura organizzativa con, ad esempio, il raddoppio in percentuale di impiegati e tecnici sul totale degli addetti. Lo scopo è far fronte in maniera sempre più specialistica alle diverse e molteplici necessità e diversità dei vari mercati affrontati”.

Nella prima metà del 2021, pur con i contraccolpi dell’aumento delle materie prime, Maeg prosegue la crescita e si impone anche in Italia dove ha intensificato la propria presenza: ha innalzato la torre Unipol di Milano, sta lavorando al nuovo complesso della GSK a Siena e, soprattutto, alle opere affidatele da Ferrovie dello Stato in Sicilia e in Campania.

“Sono previsti in Italia e in Europa ingenti investimenti nelle infrastrutture grazie al recovery fund e, in più, le numerose gare già in essere potranno portare importanti acquisizioni nel biennio 2021-2022. Anche per questa ragione, abbiamo predisposto l’ampliamento delle capacità produttive interne con la costruzione di 5mila metri quadrati accanto allo stabilimento di Cimavilla di Codognè. Costruire strade e ponti è un’azione di pace, per noi un continuo atto di fiducia rivolto al futuro”, ha concluso Alessio Ortolan.

Cupola Zoo di Beauval (Francia)
Cupola Zoo di Beauval (Francia)

Ed è anche un atto di fiducia rivolto all’Europa. Nel 2020, queste sono state le commesse nel Vecchio Continente. In Romania sono state assunte tre commesse per un ponte e due rotatorie sospese che verranno completate entro i primi mesi del 2022. In Austria la costruzione a Linz del ponte sospeso sul Danubio con gallerie e svincoli.

Numerosi i cantieri aperti in Francia per la passerella sopra la ferrovia a La Rochelle, per il ponte ad arco sul fiume a Chambéry e a Tolosa per la teleferica. In Svezia avviata un’opera stradale su un fiordo a Stoccolma, in Olanda il complesso Y Tower, due torri di 110 metri, in Repubblica Ceca ponti ad arco a Olomouc. E ancora, nei Balcani, in Croazia i cantieri sono aperti per un ponte stradale a Omis, a Belgrado per progettazione, fornitura e posa in opera delle strutture metalliche alla “Kula Tower”, torre alta 190 metri, nuovo simbolo della capitale della Serbia e quello per il ponte eccezionale di Kukes, in Albania, con una luce di 270 metri, la più grande mai realizzata in Europa.

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