Dai fondi di investimenti alla Otb Fondation di Renzo Rosso: chi è Arianna Alessi, la Signora Diesel

VICENZA. “C’è stato un momento in cui, durante il lockdown l’azienda era chiusa e abbiamo trasferito tutti questi pacchi di dispositivi medici nel garage di casa. Era diventato come un hub, ogni giorno arrivavano richieste, abbiamo chiesto ai singoli ospedali di farci sapere esattamente quali fossero le cose più urgenti ed abbiamo iniziato ad acquistare e a mandare”.
Arianna Alessi, moglie di Renzo Rosso, da quattro anni si occupa, tra le altre cose, del braccio benefico dell’impero del fashion di Renzo Rosso, la Otb Foundation, di cui è anche vicepresidente e anima operativa. Alessi è una manager di alto livello, si è occupata di M&A e non a caso è anche ad di Red Circle, la holding di Rosso attiva nell’acquisizione delle partecipazioni societarie, ha messo la sua competenza, la capacità di agire e la sua determinazione a disposizione dell’impegno etico del gruppo della moda.
In quest’ultimo anno la fondazione ha agito in maniera incredibile, fornendo oltre un milione tra dispositivi di protezione e dispostivi medici per affrontare la pandemia, coinvolte 13 regioni e circa 100 strutture tra Ospedali e Rsa. Non solo i grandi ospedali, dal Niguarda al Fatebenefratelli di Roma, ma tanti piccoli ospedali periferici o fuori dai riflettori che però avevano bisogno di supporto.
“Abbiamo messo a disposizione i nostri numeri di telefono personali, per poter essere raggiungibili dai medici e dagli operatori che si stavano confrontando con la pandemia. Volevamo essere utili subito e nel modo giusto”. A fine febbraio quando hanno iniziato a capire che qualcosa stava andando storto hanno chiamato un immunologo, “Abbiamo chiesto a chi era in prima linea per capire di cosa c’era realmente bisogno, loro ci hanno detto dei dpi certificati, ma veramente sicuri non le fregature e poi dei caschetti per i respiratori i Cpap, e poi dei presidi per i pronto soccorso, non solo quelli all’ozono, abbiamo trovato dei dispositivi all’avanguardia con una tecnologia della Nasa per rendere sicuri gli ambienti degli ospedali dove c’era più bisogno. E abbiamo fatto un grande ordine, iniziando a rifornire prima gli ospedali più piccoli perché si muovevano quasi tutti sui grandi centri e poi anche i grandi. Hanno iniziato a chiamarci in tantissimi, era tutto un via vai di corrieri. Andavamo ovunque anche a Bergamo che era l’epicentro dell’epidemia e non tutti i corrieri ci arrivavano” spiega Alessi.
“Sono particolarmente orgoglioso di come OTB e la nostra Fondazione abbiano reagito tempestivamente a un evento imprevisto e dirompente come questo virus. Abbiamo dimostrato non solo di essere un gruppo solido e ben gestito, ma anche di condividere un forte senso di responsabilità e solidarietà sociale a tutti i livelli dell’organizzazione, e valori e obiettivi comuni che vanno oltre quelli economici” aggiunge Renzo Rosso, Presidente di OTB e di OTB Foundation.
La fondazione nel 2020 e 2021 ha finanziato i lavori di conversione di reparti ospedalieri in aree Covid, e sostenuto le spese di positivi asintomatici in isolamento fiduciario fuori casa grazie a strutture alberghiere che hanno contribuito a liberare posti negli ospedali. La Fondazione ha inoltre fornito beni alimentari di prima necessità e prodotti farmaceutici a molte famiglie alle prese con seri problemi economici, anche attraverso il sostegno a empori solidali già operativi e altri che sta aiutando ad aprire.
A seguito del perdurare della chiusura delle scuole e con l’obiettivo di garantire a più studenti possibile l’accesso alla didattica a distanza, la Fondazione ha donato centinaia di tablet a istituti di tutto il Paese. Alla crisi generata dalla pandemia è stata dedicata anche l’ultima edizione del bando annuale di OTB Foundation che finanzia enti non profit impegnati a rispondere ai nuovi bisogni emergenziali in Italia. I vincitori sono stati il progetto ‘Spesa Sospesa’ che aiuta famiglie in difficoltà nell’accesso a cibo e necessità di base, e il progetto ‘Job Clinic Online’, uno strumento digitale che facilita la ricerca di lavoro per i rifugiati nel nostro Paese, altra categoria particolarmente colpita dalla pandemia. I
Alessi si è mossa in prima persona, era lei a tenere i contatti insieme alla sua collaboratrice Laura Mocellin “Noi non abbiamo costi di struttura” racconta. Otb Foundation ha contribuito per esempio alla conversione di un’area abbandonata dell’Ospedale Sacco di Milano in area Covid. “Era un’area della pediatria non utilizzata, il prof. Luca Bernardo, responsabile della pediatria, ad un certo punto qualche settimana fa ci ha chiamato, c’era una famiglia della Calabria, non c’era posto per il ricovero, con loro avevano una bambina di trenta giorni, ci ha chiesto se nel caso potevamo occuparci di pagare anche il trasporto in ambulanza, ovviamente eravamo disponibili. Noi abbiamo fatto così in quest’ultimo anno nell’emergenza abbiamo creato il progetto”.
Nella stessa direzione va la conversione dell’ex Eurobrico di Bassano “In tre settimane sarà sistemato e potrà essere attivo dalle 8 alle 23 con tre turni per le vaccinazioni” spiega Alessi. Con questo intervento la Direzione dell’ULSS 7 Pedemontana potrà agire su un potenziale bacino di utenza di 120 mila persone.
Inoltre sempre in questi mesi sono proseguite tutte le attività relative al centro antiviolenza sulle donne (si chiama Mai Più, il numero per le vittime è lo 0424.525065) “Abbiamo assistito ad un peggioramento della statistica, non più donne sui 50 anni ma l’età delle vittime si è abbassata dai 35 ai 45. Noi aiutiamo queste donne non solo con il supporto psicologico e legale totalmente gratuito, ma anche con i tirocini formativi, perché possano trovare lavoro. Spesso la dipendenza economica è quella che le fa tornare indietro e le rende legate al compagno e costrette a subire. Su questo lavoriamo molto chiedono aiuto al nostro programma aziende amiche” dice Alessi.
Infine, con l’acuirsi del disagio giovanile legato al distanziamento sociale, la Fondazione ha continuato a svolgere via webinar i suoi progetti di prevenzione alla violenza di genere (in particolare sulle donne), al bullismo e al cyberbullismo, per migliaia di studenti in tutta Italia.
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