Cariverona vende a Save il 3% dell’aeroporto Catullo

Via libera del Consiglio di amministrazione, la quota in vendita da giugno. Il prezzo dell’operazione dovrebbe essere vicino ai tre milioni di euro 

Fondazione Cariverona ha ricevuto – e prontamente accolto - una proposta d’acquisto da Save per la sua partecipazione del 3%, detenuta nella Società Aeroporto Valerio Catullo di Verona. La quota azionaria era stata posta in vendita dalla Fondazione con delibera del Consiglio d’amministrazione dello scorso giugno. E il CdA, presieduto dal professor Alessandro Mazzucco, ha deliberato di accogliere la proposta della Save di Enrico Marchi.

La decisione è stata comunicata il 9 ottobre a tutti gli altri soci dell’Aeroporto Valerio Catullo, che potranno eventualmente esercitare il diritto di prelazione sulla quota nei modi e nei termini previsti dallo statuto sociale.

Il prezzo di vendita dovrebbe essere prossimo ai 3 milioni di euro, considerato che il 3,01% della Fondazione corrisponde a 118.006 azioni. Cariverona stessa conferma che il prezzo di vendita per azione sarà identico a quello (23,70 euro per azione) determinato dal CdA del Catullo, sulla base di una “fairness opinion” della società Intermonte.

Si arriva quindi ad un costo, per Save, di 2.795.742 euro. Un bel colpo per l’azionista di maggioranza dell’aeroporto che così – salvo sorprese inaspettate di inserimento da parte di qualche altro attuale socio dell’aeroporto – vedrà crescere la sua quota al 46,46% della Catullo Spa, ma anche per la Fondazione di Verona, che in un solo colpo vende la quota come voleva, non parteciperà al prossimo aumento di capitale e, soprattutto, farà una gran bella plusvalenza, considerato che l’aeroporto ha un valore a bilancio per Fondazione di meno di un milione e mezzo.

Si chiude così una vicenda iniziata nel giugno scorso, quando Fondazione Cariverona spingeva per avere un proprio rappresentante in Cda – il veronese Presidente del Porto di Trieste Zeno D’Agostino – e non avendolo ottenuto, il 29 giugno, con una puntuale delibera del CdA, ha deciso di mettere in vendita la propria partecipazione.

L’Assemblea degli azionisti di Catullo, società di gestione degli aeroporti di Verona e Brescia, riunitasi il 21 settembre scorso, ha approvato all’unanimità la ricapitalizzazione da 30 milioni di euro, volta a garantire il sostegno degli investimenti in corso e di quelli previsti sulla base del piano di sviluppo degli scali di Verona e Brescia al 2032 (il cosiddetto Progetto Romeo), che costeranno circa 100 milioni di euro. I soci, da allora, avevano 45 giorni di tempo per aderire all’aumento.

Il versamento alla società Catullo delle quote di adesione, definite pro quota, dovrà invece essere effettuato entro il prossimo 30 novembre. Ma Fondazione CariVerona ormai non sarà della partita e potrà orientare altrove i suoi fruttuosi investimenti.

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